SE UN GIORNO UNA VIAGGIATRICE
Positano vuole occhi e cuore. Vuole tempo e attenzione. Accoglie con i suoi colori e profumi, con la sua incantevole imperfezione. In questo brandello di terra strappato al mare convivono disordinatamente piante di ogni genere – olivi viti ginestre pini palme ficus nespoli oleandri – e l’azzurrità del mare e del cielo. Positano se fosse un fiore sarebbe una buganvilla, se fosse un frutto sarebbe un cedro, se fosse un gesto sarebbe una carezza. Qui non si può essere viaggiatori distratti. Tutto va osservato, esplorato, assaporato. Positano vuole pazienza e dedizione. La sua gente è cordiale ed espansiva, morbida la sua ironia. E’ un presepe aggrappato alla costa, collocato su una rotta di suggestioni ed emozioni, che resta impigliato nella fitta trama dell’esistenza. Vengo qui da anni e ogni volta c’è qualcosa di nuovo e di diverso e la magia si ripete. Ho qualche appuntamento fisso, l’Angolo della Brunella per esempio, ma anche posti meno turistici come il negozio di elettrodomestici di Umberto o la sartoria-merceria di via Cristoforo Colombo. E soprattutto il Bar Internazionale di Mimì che, insieme alla dolce consorte, ogni anno mi accoglie lieto e festoso e mi fa sentire a casa. S.L.