AMALFI, ITALIA NOSTRA INTERVIENE SU POGEROLA. IL COMUNE DEVE ABBATTERE
In un comunicato nazionale di Italia Nostra che solo la testata online Positanonews pubblica si accusa il comune di Amalfi di ritardare l’ordinanza di abbattimento
dell’insediamento edile nella vallata di Pogerola di Amalfi. La vicenda più controversa e dibbattuta della Costiera Amalfitana, da Positano, Ravello e Cetara, un caso unico per un complesso abitativo, sembra aver preso una svolta dopo la richiesta di demolizione della Regione Campania. Pubblichiamo il documento di Italia Nostra per i nostri lettori
La lunga e complessa vicenda giudiziaria relativa all’illegittimo insediamento edile nella vallata di Pogerola di Amalfi ha visto nel corso degli anni ’80 e ’90 coinvolta l’amministrazione comunale di Amalfi in vani e improponibili tentativi di legittimare attraverso delibere di vario contenuto gli interventi edilizi del piano PEEP. Si è definitivamente conclusa con la sentenza di Cassazione Penale n. 27/96 che prevedeva esplicitamente la demolizione dei fabbricati realizzati illecitamente, per mancanza della dichiarazione di pubblica utilità propedeutica all’esproprio dei suoli in zona di alto rischio geologico : veniva dichiarata infatti l’illegittimità della delibera comunale n. 141/86 e perciò la successiva concessione edilizia del 23/3/1987.
Almeno per i fabbricati incompleti della cooperativa “Nuova Amalfi” la pubblica amministrazione (sollecitata anche direttamente dal ministro dell’Ambiente del tempo Edo Ronchi con nota del novembre 1997 inviata al presidente della Regione Campania e al sindaco di Amalfi) avrebbe dovuto emettere immediatamente l’ordinanza di abbattimento. Fu invece richiesta alla Regione Campania l’improponibile rettifica della cartografia allegata al Piano Urbanistico Territoriale della penisola sorrentino-amalfitana (L. R. 35/89) con l’inserimento dell’area interessata “destinata a Piano di Zona del comune di Amalfi” (delibera di giunta n. 64/96). Dopo dieci anni di inerzia degli enti competenti, l’assessore regionale all’urbanistica ha con nota n. 2008 del 27/3/2008 diffidato il comune di Amalfi all’esecuzione delle demolizioni previste fin dal 1997.
Si è giunti così al decreto di abbattimento (n. 4120 del 17/4/2008) e alla comunicazione da parte del comune di Amalfi al presidente della cooperativa “Nuova Amalfi” dell’avvio del procedimento di demolizione dei fabbricati dalla stessa realizzati, con l’avvertimento che in mancanza di riscontro “si procederà comunque alla conclusione del procedimento entro e non oltre 45 giorni dalla notifica”.
Un consiglio comunale appositamente convocato ha discusso di nuovo il problema il 13/5/2008, permettendo ancora una volta di rinviare l’esecuzione degli abbattimenti e riaprendo uno spazio per improponibili soluzioni alternative.
Italia Nostra, che
ha denunciato fin dall’inizio i reati che si andavano consumando all’interno dell’intervento PEEP di Pogerola;
ha avviato il procedimento penale presentando il 12/12/1988 presso il Tribunale di Salerno, insieme alle associazioni WWF,
Legambiente e Kronos 1991, formale denuncia sostenuta da due perizie geologiche, di cui una firmata dal prof. Floriano Villa il 20/7/1998;
ha seguito attivamente la vicenda giudiziaria presso la sezione penale del Tribunale di Salerno (conclusa positivamente con la sentenza n. 834/92) e presso la Cassazione Penale (sentenza n. 27/96 citata);
ha nel corso degli anni successivi sollecitato l’emissione delle dovute ordinanze di demolizione da parte degli enti competenti;
ha dichiarato la propria disponibilità a dare contributi di idee per definire un adeguato piano di interventi necessari al recupero urbanistico ed ambientale dell’area,
a due mesi dall’avvio del procedimento che comporta il ripristino della legalità con il decreto di abbattimento n. 4120 del 17/4/2008 prende atto della mancata volontà del comune di Amalfi di dare ad esso esecuzione e chiede all’assessore all’Urbanistica della Regione Campania di attivare i poteri sostitutivi commissariali per l’abbattimento, già prospettati al comune di Amalfi in caso di inerzia.
Giovanni Losavio, Presidente dell’associazione nazionale Italia Nostra