BALNEAZIONE IN COSTIERA AMALFITANA E SALERNO IL SERVIZIO DELL´ARPAC

24 giugno 2008 | 00:00
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BALNEAZIONE IN COSTIERA AMALFITANA E SALERNO IL SERVIZIO DELL´ARPAC

 Dalla rivista “Arpacampania ambiente” l’articol Di Lucia D’Arienzo un servizio completo sulla baleazione sulla provincia di Salerno e quindi Cilento e Costiera Amalfitana per cercare di fare chiarezza ai lettori di Positanonews. Ringraziamo la redazione

PREMESSA

Il programma di sorveglianza sulle acque di balneazione è disciplinato dal Decreto del Presidente della Repubblica 8/6/1982 n.470 e s.m.e i.

Tale programma si articola nel corso dell’anno in un ciclo di attività che vede coinvolti il Ministero della Salute, la Regione, i Comuni e l’ ARPAC.

Il periodo compreso tra il 1° Maggio ed il 30 Settembre coincide con la stagione balneare; quello compreso tra il primo Aprile ed il 30 Settembre è il periodo di campionamento, in cui l’ARPAC effettua sopralluoghi, prelievi e relative analisi con frequenza quindicinale.

Tale monitoraggio è finalizzato:



  • Ad un controllocontinuo della qualità delle acque di balneazione durante il periodo estivo con l’adozione dei consequenziali provvedimenti che si dovessero rendere necessari



  • Ad una valutazione complessiva di tutti i dati raccolti durante il semestre per stabilire quali sono le zone idonee e quelle da vietare alla balneazione all’inizio della successiva stagione



  • A delimitare tramite coordinate geografiche le zone in divieto di balneazione e valutarne la lunghezza in metri tra il punto di inizio e quello di fine divieto

L’ ARPAC, entro la fine di Ottobre trasmette i risultati al Sistema Informativo Sanitario del Ministero della Salute per le relative elaborazioni ed alla Regione Campania.

Trasmette inoltre alla Regione, per le zone non idonee, la delimitazione e la loro lunghezza in metri con le coordinate geografiche dei punti di inizio e fine.

La Regione effettua l’individuazione delle zone idonee e non alla balneazione tramite atto deliberativo. I sindaci, con propria ordinanza ed in tempo utile per l’apertura della stagione balneare, rendono esecutivi i divieti di balneazione per le zone indicate dalla Regione.


IN GENERALE

La lunghezza della costa della provincia di Salerno è di circa Km 202,5. Lungo tale litorale, suddivisi tra i trent’uno Comuni Costieri, sono definiti 154 punti fissi di prelievo posti ad una distanza non superiore ai 2 Km l’ uno dall’ altro.Durante le ispezioni a mare vengono effettuate, da personale specializzato dei Servizi Territoriali, misurazioni in loco come: ph, temperatura dell’ acqua e dell’ aria, ossigeno disciolto e trasparenza; valutazione visiva della colorazione e della presenza di oli minerali, tensioattivi e fenoli.

Sono effettuati, inoltre campionamenti secondo le modalità IRSA – CNR per le analisi microbiologiche.

I parametri ricercati in laboratorio sono: coliformi totali, coliformi fecali e streptococchi fecali, microrganismi che rappresentano un indice del grado di contaminazione delle acque costiere e ne denotano le condizioni igienico sanitarie.

ATTIVITA’ 2007

In ottemperanza alla normativa vigente, al 30 settembre 2007 si sono conclusi per ciascuno dei 154 punti di monitoraggio i campionamenti con la frequenza minima prevista, iniziati il primo Aprile.

Sono stati effettuati circa 2000 campionamenti tra suppletivi e rutinari.

Le anomalie riscontrate hanno riguardato, oltre i punti già negativi e quindi in divieto di balneazione (tab.2), altri due punti in particolare: il punto 16 spiaggia del Dragone ad Atrani, ed il punto 20 spiaggia ad est Reginna Minor a Minori per i quali l’influenza negativa dei due corsi d’acqua ( il torrente Dragone ed il Reginna Minor ) ha fatto registrare ben cinque campionamenti non idonei sui dodici effettuati in entrambi i punti.

Alterazioni si sono riscontrate anche in altri punti, che non rientrano tra quelli in divieto in quanto interessati da fenomeni transitori e risolti in breve tempo:

ad Amalfi (Mar di Cobalto punto14 ) alterazioni dei parametri microbiologici si sono registrati nel mese di Aprile e Giugno, è stato necessario un provvedimento di divieto temporaneo alla balneazione e successiva riammissione;

a Ravello ( spiaggia Castiglione e Mormorata punti 17 e 18), alterazioni ad Aprile e Luglio, non è stato necessario alcun provvedimento di divieto in quanto le analisi suppletive sono prontamente rientrate nei limiti di legge.

a Pontacagnano (200 metri ovest foce Asa punto 51) alterazioni microbiologiche ad aprile i cui suppletivi sono risultati idonei.

a Maiori ( spiaggia ovest Regina Maior punto 21) alterazioni microbiologiche nella seconda quindicina di Settembre

a Sapri ( vallone San Domenico e Vallone Ischitella punti 143, 144) alterazioni microbiologiche ad Aprile ed alterazioni della colorazione a Luglio con suppletivi sfavorevoli tanto da predisporre il divieto temporaneo alla balneazione prontamente ristabilita. ( Torrente Brizzi punto 145) alterazione della colorazione, trasparenza ed ossigeno disciolto a giugno con suppletivi che hanno confermato l’alterazione tanto da predisporre un divieto temporaneo alla balneazione. L’anomalia riscontrata è risultata dipendere da un fenomeno di fioritura algale ( Dinoflagellati della classe delle Ceratiaceae) molto ricorrente in questa zona sia per la conformazione geografica che per il particolarmente trofismo.


Da una analisi dei dati relativi al monitoraggio 2007 i punti che dovrebbero risultare in divieto ad inizio stagione 2008 sono 33, corrispondenti, sulla base delle delimitazioni effettuate, a Km 14,883

Infatti risulteranno in divieto rispetto alla passata stagione, come abbiamo visto, anche il punto 16 spiaggia del Dragone ad Atrani, ed il punto 20 spiaggia ad est Regina Minor a Minori.

Sarà riammesso, invece, il punto 41 (torrente S. Margherita ) nel comune di Salerno. Per la balneabilità di tale punto il Comune di Salerno ha comunicato nel 2006 di aver eseguito lavori straordinari lungo il collettore fognario al fine di eliminare le cause che davano luogo all’inquinamento marino, tutti i campionamenti eseguiti nel semestre successivo sono risultati favorevoli e pertanto si hanno le condizioni per la riammissione.

Nella tabella 2 sono riportati tutti i 33 punti per i quali è previsto il divieto ad inizio stagione 2008 con l’indicazione dei campionamenti totali effettuati e quelli in cui si sono registrate analisi sfavorevoli.

Tab.2
























































































































































































































































n.


Comune


Denominazione


Punto


Tot. camp. Routinari


Tot.camp


sfavorevoli


1


Atrani


Spiaggia del Dragone


16


12


5


2


Minori


Spiaggia Ow.R.Minor-


19


17


17


3


Minori


Spiaggia est R.Minor


20


13


5


4


Maiori


Foce R. Maior-


22


12


4


5


Cetara


Spiaggia interna porto-


28


12


9


6


Vietri s/ Mare


100 m Ow Bonea


31


13


0


7



Foce Bonea


32


13


13


8


« 


100 m est Bonea


33


13


11


9


Salerno


Foce Irno


37


13


12


10



200 m est foce Irno


38


13


12


11



Foce Fuorni


45


13


11


12



Sp.tra Fuorni e Picentin


46


13


0


13



Foce Picentino


47


13


6


14


Pontecagnano


500 m est Picentino-


48


12


2


15



I° Canale di bonifica-


49


12


1


16



II° Canale di bonifica-


50


12


7


17



Foce Asa-


52


12


5


18



200 m est foce- Asa


53


12


2


19



500 m Ow. Tusciano-


54


12


4


20



Foce Tusciano-


55


12


11


21


Battipaglia


500 m est Tusciano-


56


12


7


22




Lido Spineta-


57


12


4


23




Foce Idrovora


60


12


9


24


Eboli


Foce Sele-


65


12


7


25


Capaccio


Foce Capo di Fiume


72


12


2


26




Foce Solofrone-


74


12


2


27


Agropoli


Foce Testene –


76


12


4


28


Castellabate


Vallone Arena-


91


12


1


29


Casalvelino


Foce Alento-


105


12


7


30


Pisciotta


Vallone S.Macario-


111


15


2


31


Centola


Foce Lambro-


148


12


3


32


S.G.ni a Piro


Scario sp.uscita porto


135


12


5


33


Santa Marina


Foce Bussento


136


12


3




Come si può osservare, per alcuni punti il numero di campioni sfavorevoli è basso ma permarrà il divieto di balneazione in quanto per essi, essendo in divieto da più di due anni, ai sensi dell’art. 7 del DPR 470/82 che recita “…… poste in atto le misure di miglioramento volte a rimuovere le cause dell’inquinamento, nei limiti delle risorse finanziarie previste da apposite leggi di spesa, il giudizio di idoneità alla balneazione sarà subordinato all’esito favorevole di analisi eseguite negli ultimi sei mesi distribuite anche in due periodi di campionamento consecutivi……..”, diventa prioritaria l’adozione di misure atte a rimuovere le cause dell’inquinamento. Infatti solo dopo che i comuni avranno comunicato le misure adottate per rimuovere le cause dell’inquinamento, si inizierà il conteggio dei sei mesi di analisi favorevoli e quindi la possibilità della riammissione del tratto.



CONSIDERAZIONI


Da una analisi dei dati degli ultimi anni, si rileva che, accanto ad un aumento dei punti in divieto, vi è un miglioramento della situazione analitica per molti altri punti anche se, come spiegato precedentemente, non è ancora possibile la loro riammissione.

Permane pressoché invariato l’inquinamento alle foci dei fiumi, torrenti e canali, i quali continuano ad essere i veicoli del carico antropico verso il mare.

Dati sfavorevoli si sono registrati alle foci dei fiumi:Torrente Dragone Reginna Maior, Reginna Minor, Bonea, , Irno, Fuorni, Picentino, Asa, Tusciano, Sele, Alento, nonché alla spiaggia interna di Cetara (per la presenza della vicina foce del Cannillo), ai canali di bonifica e ad altri punti che indirettamente risentono dell’influenza di tali foci.

A tutto questo si aggiunge l’ulteriore degrado dovuto all’abbandono dei rifiuti anche lungo gli argini dei fiumi che con le piogge e trascinati dalla corrente si riversano in mare

L’inquinamento delle acque delle zone costiere è per lo più ascrivibile ad inquinanti di natura organica provenienti per la maggior parte da scarichi fognari civili.

Nei corsi d’acqua della provincia e da questi a mare, sono veicolati molti degli scarichi degli impianti di depurazione dei reflui urbani dei comuni costieri e dei comuni più interni, i collegamenti del troppo pieno e per quanto possa sembrare assurdo, molti dei reflui fognari di comuni interi privi di impianti di depurazione.

A questi si aggiungono la miriade di scarichi abusivi tra cui quelli provenienti da allevamenti zootecnici, da frantoi oleari, da caseifici, per citarne solo alcuni tra i più ricorrenti.

Alla luce di quanto detto appare inevitabile lo stato di inidoneità delle acque di balneazione nei pressi e alla foce dei fiumi, dei torrenti e dei canali.

D’altro canto va osservato che, adottati gli opportuni rimedi , la situazione potrebbe migliorare anche in considerazione del fatto che, almeno nell’attualità, le zone inquinate rappresentano una piccola percentuale sul totale della costa.

Nell’analisi dei rimedi da adottare un peso importante lo assumono senza dubbio i depuratori comunali, impianti che, quando sono presenti, idoneamente dimensionati,con una corretta e regolare manutenzione dovrebbero operare un considerevole abbattimento delle sostanze inquinanti.

Altro ruolo non meno importante è rappresentato dalla sorveglianza continua da parte di tutti gli Organi, Autorità ed Enti preposti al fine di evitare immissioni incontrollate di inquinanti.

Va ricordato però che non esiste nessun controllo che può ritenersi efficace se contemporaneamente non cresce la sensibilità e la cultura dell’ambiente nella popolazione enegli amministratori. Sensibilità e cultura che permetta di anteporre ad ogni logica economica e politica il risanamento e la conservazione dell’ambiente in cui viviamo per il bene di tutta la collettività.

L’attenzione all’ambiente specialmente nella nostra zona dovrebbe essere inteso non come una spesa che incide sui bilanci , bensì un investimento idoneo a veicolare impiego di fondi privati per la creazione di attività recettive e masse di turisti. Tutto ciò costituirebbe un enorme volano per la creazione di nuove ricchezze con ritorno economico di quelli che sono stati gli investimenti iniziali di risanamento e tutela dell’ambiente.

Infine si ricorda che per quelle zone in divieto dove si registra un andamento favorevole già da qualche anno, sarebbe opportuno che i sindaci dei comuni interessati rendessero noti i provvedimenti adottati o che si intendono adottare all’Arpac ed alla Regione onde consentire la procedura per la riammissione ai sensi dell’art.7 del DPR 470/82.