TORRE ANNUNZIATA- Gennaro Carotenuto, il quarto uomo, ovvero il killer del tenente dei carabinieri Marco Pittoni, e´ stato bloccato in un´abitazione di un parente nella centralissima via Roma di Torre Annunziata . Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, Carotenuto e´ il rapinatore che avrebbe impugnato la pistola e che avrebbe prima minacciato gli impiegati per farsi consegnare il denaro e poi fatto fuoco colpendo a morte il tenente Pittoni. L´uomo era gia´ noto alle forze dell´ordine per essere stato in passato denunciato piu´ volte per reati contro il patrimonio. Si stanno valutando anche i suoi legami con alcune persone che, secondo gli investigatori, sarebbero vicine al clan Gallo, attivo nella zona vesuviana.
Gli altri suoi complici arrestati ieri sarebbero Giovanni Fontana, 21 anni, Fabio Prete, 19 e Antonio Palma, 33, tutti di Torre Annunziata (Napoli): erano stati fermati dai carabinieri nell´ambito delle indagine sull´uccisione del tenente dell´Arma Marco Pittoni avvenuto ieri durante una rapina un un´ufficio postale di Pagani (Salerno). Hanno tutti precedenti penali. I nomi sono stati resi noti dai comandi provinciali di Napoli e Salerno.
Ma poco dopo la cattura di Carotenuto è venuta fuori una nuova ipotesi investigativa che porta ad un quinto uomo. O meglio che scagionerebbe Antonio Palma, il primo ad essere stato arrestato, e che si è professato fin da subito estraneo ai fatti. Non sarebbe stato lui a guidare l´auto. Ora si cerca un´altra persona. Le indagini, coordinate dalle procure di Torre Annunziata e Nocera Inferiore, sono state subito indirizzate negli ambienti della microcriminalita´ di Torre Annunziata. Cio´ sulla base di quanto emerso dai primi rilievi eseguiti dai Ris. I carabinieri hanno eseguito controlli a tappeto e perquisizioni di blocchi di edifici in particolare a Torre Annunziata, nei quartieri Parco Penniniello, a Palazzo Fienga e nel cosiddetto Quadrilatero delle Carceri. Gli investigatori hanno rinvenuto ´´numerose tracce utili all´identificazione degli autori´´ . Oltre all´auto utilizzata dai rapinatori, i carabinieri hanno sequestrato anche alcune parrucche e passamontagna utilizzati dai malviventi.
IERI I FUNERALI A PAGANI OGGI IN SARDEGNA Nonostante una pioggia battente, oltre un migliaio di persone hanno atteso l´uscita del feretro del sottotenente Marco Pittoni dalla basilica di Sant´Alfonso Maria de´ Liguori. Un applauso ha accompagnato la bara fino al carro funebre. La bara dall´aeroporto di Capodichino, ieri pomeriggio è stata imbarcata su un volo dell´Aeronautica militare diretto a Cagliari.
Al rito funebre a Pagani hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della commissione Difesa della Camera Edmondo Cirielli, i sottosegretari alla Difesa, Guido Crosetto, al Lavoro, Pasquale Viespoli e all´Economia, Nicola Cosentino. Presenti anche il comandante generale dell´Arma dei carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, e rappresentanti dell´esercito e della guardia di finanza. In mattinata la camera ardente era stata visitata dal ministro per le Pari opportunita´, Mara Carfagna.
´´La sua coerenza per essere al servizio del bene comune, custode di questa citta´, messaggero di pace´´. Cosi´ monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare, ha ricordato il sottotenente Marco Pittoni – ucciso ieri a Pagani mentre cercava di fermare una rapina – nel corso dell´omelia funebre, piu´ volte interrotta da un black out generale causato dal maltempo che si sta abbattendo su Pagani. Monsignor Pelvi ha ricordato che il carabiniere ´´davanti al suo uccisore ha risposto con la dolcezza del suo sguardo limpido´´.
´´Tutti lo guardavano con apprezzamento – ha detto l´ordinario militare – con crescente simpatia. La sua e´ stata una chiara lezione di pace evangelica. Ha dato se´ stesso´´. Poi monsignor Pelvi si e´ rivolto ai genitori, al fratello Matteo e alla sorella Cristina e alla fidanzata Tiziana, con parole di affetto e di solidarieta´.
E nel pomeriggio di domenica una regione in lutto si è stretta intorno al suo carabiniere-eroe. Piu´ di mille persone, infatti, hanno partecipato a Villarios, paese d´origine della vittima, ai funerali del sottotenente dei carabinieri Marco Pittoni. Pellegrinaggio di amici e parenti nella casa dei genitori, in questa piccola frazione del comune di Giba, e´ iniziato appena si e´ diffusa la notizia dell´omicidio alle porte di Salerno, ed e´ continuato fino ad oggi.
Presenti alla cerimonia funebre – la seconda dopo il rito celebrato ieri in Campania – i massimi vertici delle istituzioni e delle forze dell´ordine della Sardegna: dal comandante regionale dei Carabinieri, Carmine Adinolfi, al prefetto di Cagliari Salvatore Gullotta, al questore Giacomo Deiana; dal governatore Renato Soru al presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu; dal procuratore generale Ettore Angioni al procuratore distrettuale Mauro Mura, al presidente della Corte d´appello Vincenzo Oliveri.
La chiesa di San Giuseppe di Villarios, dove vive la famiglia Pittoni, era stracolma. Per quanto grande non e´ riuscita ad accogliere tutte le persone che hanno voluto salutare per l´ultima volta il sottotenente. Molti sono rimasti fuori, sul sagrato. Tutto il paese e´ rimasto in silenzio, dalle 16, orario d´inizio della celebrazione, sino a sera. Fino a quando, cioe´, la salma di Marco Pittoni e´ stata tumulata nel vicino cimitero.
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