Una donna di 47 anni, segregata in casa dai propri familiari per 18 anni, è stata liberata stamattina verso le 13 dai carabinieri a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) in Campania. I militari, come scrive Giorgio Santamaria sul Corriere del Mezzogiorno, l’hanno trovata in condizioni igienico-sanitarie spaventose che hanno definito «indescrivibili». La donna manifestava inoltre evidenti problemi psichici, è ora ricoverata al Plliclinico di napoli. Secondo il racconto dei carabinieri la sventurata è stata tenuta «prigioniera» in casa da madre fratello e sorella, all’interno di una stanza fatiscente, nel rione periferico Sant’Andrea.Secondo le prime informazioni raccolte la 47enne sarebbe stata «punita» allorquando i familiari hanno scoperto il suo stato gravidanza a seguito di una relazione amorosa con un concittadino. Relazione contrastata aspramente dalla famiglia. I «carcerieri» sono stati ora denunciati – forse da un vicino – e l’accusa che pende nei loro confronti è pesante: maltrattamenti e sequestro di persona. Il figlio della donna «prigioniera» ora ha 17 anni e vive presso altri parenti. La madre è agli arresti domiciliari, fratello e la sorella sono nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Un’altra sorella, insegnante in una scuola materna in un Comune vicino, è attualmente ascoltata dal pm Antonio Ricci che conduce l’inchiesta.
La storia ricorda la casa degli orrori di Vienna: in quel caso, il padre-mostro tenne segregata per 19 anni la giovane Kerstin con la quale ebbe anche relazioni incestuose.