La schedatura dei bambini rom prevista dal governo diventa un caso internazionale. Protestano il centrosinistra e le associazioni, il prefetto di Roma disobbedisce e annuncia che non prenderà le impronte. Mentre a Milano si rispolvera una legge fascista del 1941 per permettere le foto segnaletiche La Commissione e il Consiglio d’Europa bocciano Maroni Ma a Napoli prendono le impronte già da una settimana
Stefano Milani
Dopo la bocciatura del Garante della privacy arriva anche il monito di Bruxelles contraria alla schedatura di massa dei bambini rom, con relativa impronta digitale, proposta dal ministro Maroni.
Michele De Lucia