COSTIERA AMALFITANA, PRANZO NUZIALE DEL FIGLIO DEL BOSS CIRCONDATO DALLA POLIZIA
Pranzo nuziale del figlio del boss Sandokan Schiavone a Vietri sul mare in Costiera Amalfitana, a pochi passi da Ravello e Amalfi, e la polizia circonda la sala nuziale per verificare la presenza di latitanti. Un matrimonio che ha fatto scalpore. Da una parte il funerale dell´imprenditore ucciso proprio quando aveva deciso di collaborare con la giustizia. Dall´altro il matrimonio del figlio di “Sandokan” Schiavone, il padrino della cosca dei Casalesi. Tutto in una sola mattinata a Casal di Principe, cuore dell´emergenza camorra.
Il feretro con il corpo di Michele Orsi si è incamminato verso la chiesa di Maria Santissima Preziosa alle 11 in punto. All´abitazione di via Catullo, erano arrivati poco prima per l´ultima benedizione della salma, tre parroci: don Delio Pellegrino, don Carmine Schiavone e don Carlo Aversano, che hanno poi celebrato anche il rito funebre. Il corteo è passato proprio vicino al “Roxy bar”, il punto in cui domenica primo giugno è stato ucciso Orsi. Dietro il feretro, con i familiari, un centinaio di persone tra parenti e conoscenti. Fuori dalla chiesa, le forze dell´ordine bloccano fotografi e operatori Tv. All´interno, in prima fila, la vedova di Michele Orsi, Miranda Diana, e i quattro figli Adolfo, Osvaldo, Luca e Florinda, che si disperano. Poco più in là ci sono i fratelli di Michele: Sergio e Giovanni.
«A quelli che hanno compiuto questo gesto efferato – dice don Delio Pellegrino nella sua omelia – a quelli che senza scrupoli hanno tolto la vita a Michele, io posso dire che se non c´è pentimento, se non c´è conversione con segni concreti, ci sarà la condanna eterna. Perché se queste persone hanno pensato di poter spegnere la gioia di vivere in questo paese; se questi hanno pensato di continuare ad avere il loro controllo su tutti i fronti, hanno sbagliato. Se vogliamo che questo sangue versato non sia stato inutilmente versato chiediamo al Signore, per tutti noi che abbiamo una coscienza sociale, civile e cristiana, di avere la forza e il coraggio di reagire e non soccombere alla paura. Certamente non è bello sentirsi dire dai giornali e dalla tv che noi di Casal di Principe siamo un popolo di criminali. C´è tanta altra gente qui che vuole cambiare questo paese, che vuole dare una speranza ai propri figli».
Il sacerdote lancia un appello: «Trovate la forza e il coraggio di reagire e di non soccombere sotto la paura. Perché in questo contesto dove ci vivo io come parroco, dove ci vive questa comunità che è fatta di tante famiglie, dove ci viviamo tutti noi, fratelli cari, bisogna collaborare tutti, a partire dallo Stato, che deve essere presente con leggi concrete e con punizioni esemplari».
Quasi alla stessa ora si sposa Carmine Schiavone, il terzo figlio di Francesco Schiavone, detto Sandokan, il capo riconosciuto della camorra casalese. Il matrimonio con una ragazza di Casal di Principe avviene nella chiesa dello Spirito Santo, che si trova a meno di un chilometro da quella di Santa Maria Preziosa in cui si sono svolti i funerali di Michele Orsi. Ci sono molti invitati alla funzione celebrata da don Mario Vaccaro. Dopo c´è il ricevimento, in un ristorante di Vietri sul Mare.
Ed è qui che si presentano, non invitati, oltre cento agenti della Squadra mobile di Caserta, della Squadra mobile di Salerno e del Reparto operativo della polizia. Circondano la sala dove di lì a poco deve essere servito il pranzo nuziale e poi identificano tutti i presenti, molti dei quali pregiudicati, e anche quelli che si trovano nelle immediate vicinanze della sala. L´obiettivo è di verificare l´eventuale presenza di latitanti. Solo nel pomeriggio inoltrato le forze dell´ordine lasciano il luogo del ricevimento; di latitanti, nessuna traccia. E sulle nozze del figlio del boss il sacerdote don Mario Vaccaro taglia corto: «Fino a oggi non è ancora reato celebrare un matrimonio».(da Repubblica)