EDWARD NORTORN CON WOODY HARRELSON A RAVELLO

24 giugno 2008 | 00:00
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EDWARD NORTORN CON WOODY HARRELSON A RAVELLO
EDWARD NORTORN CON WOODY HARRELSON A RAVELLO
EDWARD NORTORN CON WOODY HARRELSON A RAVELLO
EDWARD NORTORN CON WOODY HARRELSON A RAVELLO

Il fascino ammaliatore, lo straordinario carisma e un talento istrionico senza precedenti, di Edward Norton hanno affascinato la Città della Musica. Nortorn è a Ravello, la gemma della Costiera Amalfitana, con Woody Harrelson che il 3 giugno ha festeggiato l’anno dalla nascita della sua ultima figlia, che ha chiamato Makani Ravello, Makani come vento e Ravello, dove è nata la bimba con una levatrice personale, e quindi ravellese di nascita, in onore della cittadina della Costiera Amalfitana che lo ospita e lo coccola con affetto e amicizia (partite di calcetto, serate al bar, pizza da Salvatore, chicchiere con i tassisti, amato come un ravellese che lo fanno sentire uno di casa). Insieme sono stati visti in piazza Duomo guardarsi la partita dell’Italia come un qualsiasi ravellese, poi partite di calcetto, bagno in piscina e yoga. L’incontro e l’amicizia fra Harrelson e Nortorn ha un momento cinematografico quando Milos Forman lo vuole in “Larry Flint – Oltre lo scandalo” (del 1996, in cui recita assieme a Woody Harrelson e Courtney Love: si chiacchiera di una love story lunga tre anni. L’amore può anche finire, ma l’amicizia resta. Come quella fra Nortorn e Harrelson. Nortorn, secondo il profilo che ne fa mymovie, è un interprete superbo, tanto da essere paragonato a mostri sacri del calibro di Robert De Niro e Dustin Hoffman.Questo determinato giovane viene alla luce il 18 agosto del 1969: la madre, Robin, è un’insegnante, mentre il padre Edward Sr., noto magistrato statunitense, era un tempo l’avvocato del Presidente Jimmy Carter. La star ha due fratelli maggiori: James e Molly. Sin da piccolo si appassiona alla settima arte, grazie soprattutto alla babysitter Betsy True che gli trasmette questo interesse, portandolo spesso a vedere spettacoli e musical. Ben presto il divo, ancora giovanissimo, decide di coltivare questa sua grande predilezione inscrivendosi ad una scuola di arti teatrali. Dopo essersi diplomato nel 1987, al Wilde Lake High School di Columbia, si laurea nella prestigiosa università di Yale in storia e cultura orientale. L’ottima conoscenza della lingua giapponese, lo porta per motivi di lavoro nella terra del Sol Levante per tre anni. Norton infatti, lavora ad Osaka per la Enterprise Foundation, istituzione creata dal nonno materno James Rouse, architetto miliardario, ideatore dei primi centri commerciali nonché fondatore della città del Maryland. Trasferitosi in seguito a New York per intraprendere la carriera di attore, Ed si mantiene lavorando come cameriere e tassista, impieghi che lo stimolano a studiare i comportamenti degli individui che lo circondano. Non ci vuole molto affinché il prestigioso drammaturgo Edward Albee noti le sue attitudini artistiche, offrendo al ragazzo una parte nella produzione destinata al palcoscenico di ‘Fragments’. Lo straordinario debutto cinematografico, risale al 1996 quando, dopo il rifiuto di Leonardo Di Caprio e più duemila audizioni, Norton viene scritturato nel thriller Schegge di paura. La prodigiosa performance dell’adolescente psicopatico Aaron, riesce a mettere in ombra persino Richard Gere, tanto da far guadagnare a un incredulo Ed, la prima nomination all’Oscar! Consacrata stella planetaria, l’eclettico Norton, gira nello stesso anno la commedia di Woody Allen Tutti dicono I Love You e il controverso Larry Flynt – Oltre lo scandalo, per la regia di Milos Forman: durante le riprese del film la madre di Edward muore di cancro. L’artista affronta questa terribile situazione buttandosi a capofitto nel lavoro; nel 1998 ottiene una nuova candidatura agli Academy Awards, stavolta come Miglior Attore Protagonista in American History X. In questa pellicola cruda e drammatica, il divo veste i panni del neo-nazista pentito Derek Vinyard. Dopo lo psicotico e geniale Fight Club di David Fincher, Ed, alle soglie del nuovo millennio, esordisce dietro la macchina da presa nel delizioso Tentazioni d’amore, dove recita al fianco di Ben Stiller. Tra il 2001 e il 2005, l’attore viene diretto, tra gli altri, da Frank Oz nel crime-movie The Score, dal talentuoso Brett Ratner in Red Dragon, da Spike Lee nell’accusatorio La 25ª ora ed infine, dall’illustre Ridley Scott ne Le Crociate. Contrariamente dai suoi personaggi scomodi e negativi, Edward, è un ragazzo tranquillo e disciplinato:non ha mai fatto uso di droghe, alcool e fumo. Interprete, sceneggiatore, regista e produttore, Norton, adora leggere e suonare la chitarra. Vive in un ranch nei pressi di L.A. con la sua gatta Maggie. Sentimentalmente è stato legato alla rock star Courtney Love, per circa ventiquattro mesi. Nel 2003 invece, il divo ha messo fine alla relazione – durata tre anni – con splendida attrice Salma Hayek. Nel 2006, compare per incanto nel fantasy The Illusionist e gira il raffinato Il Velo Dipinto. Attualmente Norton è impegnato sul set di numerose opere come Pride and Glory e Motherless Brooklyn. Ecco il profilo che Mymovie fa di Woody Harrelson o sguardo psicopatico di un assassino nato è la cifra stilistica che ha portato fortuna alla carriera artistica di Woody Harrelson. Avrebbe potuto fermarsi a quel ruolo costruito da Oliver Stone e diventare un caratterista specializzato in film d’azione in stile tarantiniano ma il texano Harrelson ha avuto il talento per andare avanti, senza irrigidirsi in un carattere. Una versatilità, a volte posata ma che sa essere sfrontata al momento opportuno, che lo porta a essere uno degli attori più apprezzati del nuovo millennio. Nato e cresciuto in Texas, si trasferisce a New York subito dopo aver terminato gli studi al college Hanover in Indiana. Nella nuova città inizia a lavorare a teatro nello spettacolo introspettivo “Biloxi Blues” scritto dal drammaturgo statunitense Neil Simon. Dopodiché passa al piccolo schermo: partecipa per 8 anni alla sit-com Cin Cin, una delle più popolari serie televisive americane degli anni ’80 che lo premia con un Emmy Award come miglior attore non protagonista. Esordisce al cinema in Wildcats (1986) di Michael Ritchie, al fianco di Goldie Hawn, film che gli apre la strada verso il successo. Dopo alcune comparse in film per la tv, intervallate da ruoli più importanti come in Doc Hollywood – Dottore in carriera, commedia divertente capitanata da un esilarante Michael J. Fox, ottiene il suo primo ruolo da protagonista in Chi non salta bianco è (1992). Il film è una commedia irriverente che affronta il difficile tema dei pregiudizi razziali negli USA, lo fa con ironia e buon senso, tanto da diventare una pellicola cult tra i giovanissimi (il titolo italiano è uno slogan usatissimo tra gli adolescenti degli anni ’90). Conquista una popolarità di livello internazionale con il ruolo del marito di Demi Moore in Proposta indecente di Adrian Lyne, in competizione con il divo attempato Robert Redford. Harrelson ce la mette tutta, il pubblico lo assolve ma l’interpretazione non è certo la migliore della sua carriera, tanto da vincere il temuto Razzie Award come peggior attore non protagonista. Dopo la commedia Sonny & Peper. Due irresistibili cowboys, nel 1994 è nel discusso Assassini nati di Oliver Stone, che esalta la sua recitazione nervosa e fisica, abile nell’alternare pause minacciose a scatti incontrollati. Il complesso lavoro del regista, che non tralascia la denuncia sociale nei confronti dei mass media, mette in luce le caratteristiche recitative dell’attore che, assieme a una temeraria Juliette Lewis, forma una delle coppie più amate/odiate del cinema americano. Abile anche nelle commedie, sperimenta spesso il registro comico: è un campione nazionale di bowling in Kingpin (1996) dei fratelly Farrelly, si confronta con la satira pungente di Barry Levinson che lo dirige in Sesso e potere (1997), instant movie con Dustin Hoffman e Robert De Niro, efficace critica alla tv invadente in Ed Tv (1999) di Ron Howard per poi proseguire con Incontriamoci a Las Vegas, Banco Paz (2003) e il più interessante After the Sunset (2004). A consacrare la versatilità di Harrelson si profilano film d’autore drammatici, pellicole che lo lanciano definitivamente nel mondo dello star system: nel 1996 è in Verso il sole di Michael Cimino ed è il re dell’editoria pornografica (parte che lo omaggia con una nomination all’Oscar) di Larry Flynt – Oltre lo scandalo di Milos Forman. Quando Michael Winterbottom lo chiama per Benvenuti a Sarajevo (1997), l’attore accetta la parte con grande entusiasmo perché, nella migliore tradizione del regista, il film è impegnato sul piano civile e polemizza con le mancanze (che diventano complicità) delle istituzioni governative durante la guerra in Bosnia. Storie impegnate e tragiche che l’attore ritrova l’anno dopo in La sottile linea rossa di Terrence Malick e qualche anno più tardi nella vicenda di un gruppo di donne che chiedono di poter lavorare in miniera ma non le viene concessa questa libertà in North Country – Storia di Josey (2005) con Charlize Theron, attrice e produttrice del progetto. In un percorso artistico così completo si fa fatica a trovare degli insuccessi clamorosi ma qualche scivolone c’è: ha una piccola parte nell’irritante e sbrodolato Lei mi odia (2004) di Spike Lee e partecipa anche a The Big White (2005), tentativo fallito di rilanciare Robin Williams sul grande schermo. A indicargli la strada verso il ritorno al successo sarà la mano sapiente di Robert Altman che lo dirige nel commovente Radio America, lavoro testamento del grande regista americano. Si diletta anche nella cinematografia sognante di Richard Linklater in A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare (2006) dove la tecnica del rotoscope disegna un’avvincente storia fantascientifica. Segue il thriller Transsiberian (2007) di Brad Anderson (conosciuto per L’uomo senza sonno), Nanking, The Walker e soprattutto Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen dove recupera una recitazione misurata al servizio di una storia esemplare che guarda a Tarantino ma non dimentica la moralità di una violenza spettacolarizzata. Nel 2008 riprende in mano la commedia esilarante a fianco di Will Ferrell in Semi-pro e in coppia con Jennifer Aniston in Management, prestando nel frattempo la voce a Bolt, film d’animazione di Chris Williams. Un percorso artistico ricchissimo che non tralascia l’Italia: è il nostrano Gabriele Muccino a richiederlo in Seven Pounds, storia di un uomo in crisi che tenta il suicidio ma si innamora della donna che lo salva e ricomincia a vivere, racconto di formazione in pieno stile mucciniano.