BASILEA (SVIZZERA) – La Russia si qualifica alle semifinali di Euro 2008 battendo 3-1 l’Olanda dopo i tempi supplementari. Primo tempo vivace e ricco di occasioni da gol da ambo le parti. I russi passano in vantaggio al 56′: assist di Semak e Pavlyuchenko la mette dentro al volo. L’Olanda trova il pareggio all’86’: punizione dalla sinistra e Van Nistelrooy insacca di testa. Nel secondo supplementare segnano prima Torbinski (112′) su cross di Arshavin, poi quest’ultimo al 116′.
RUSSIA AVANTI, BRUCIATA OLANDA IN VELOCITA’
HIDDINK DA’ UNA LEZIONE A VAN BASTEN, ARSHAVIN DIVENTA EROE
(dell’inviato Tullio Giannotti).
BASILEA (SVIZZERA) – La Russia giovane dell’olandese giramondo Hiddink non corre come l’Olanda di Van Basten, vola. Per la prima volta da quando non c’e’ piu’ l’Unione Sovietica, i russi approdano alla semifinale europea, schiantando sul fisico e sulla velocita’ quelli che finora erano sembrati inarrestabili. Partita mai in discussione, dominio costante dei russi che peccano soltanto nella sistemazione della difesa sui calci piazzati. Dimostrazione di potenza siderale, con accelerazione ulteriore nel secondo tempo supplementare. Sugli scudi, l’incontenibile Arshavin. Dopo Portogallo e Croazia, ecco un’altra delle squadre date per favorite che torna a casa, finora in semifinale ci sono la Germania e due outsider come Turchia e Russia. La squadra di Hiddink, davvero impressionante stasera, affrontera’ la vincente del quarto di domani sera fra Spagna e Italia. In 120′ giocati senza un attimo di respiro, sono sembrate di un altro pianeta e di un’altra epoca le storie sulle riserve schierate dall’Olanda contro la Romania per risparmiare i titolari o anche l’impressione di superiorita’ data dagli orange contro azzurri e bleu, presi in velocita’ e costretti a concedere sette gol. I ragazzi di Hiddink, una bella copia degli inarrestabili coreani del 2002, hanno schiantato un’Olanda che ha corso ma non poteva volare. Il primo tempo comincia al contrario di ogni previsione, sul campo e sugli spalti. I tifosi arancioni, che coprono il 90 per cento dei posti, dopo due giorni di birra e cotti dal sole, ammutoliscono dopo il fischio d’inizio. I russi, non piu’ di qualche migliaio, che non si erano visti e sentiti, cominciano a cantare e sembrano soli nello stadio. In campo e’ piu’ o meno la stessa cosa, la Russia va a velocita’ doppia, scambi in profondita’, raddoppi, pressing pulito e vincente a centrocampo. Gli arancioni sono nettamente sorpresi, arrivano secondi su ogni palla mentre Saenko sulla destra e l’ottimo Arshavin sulla sinistra sgusciano come vogliono. Al centro dell’attacco, il gigante Pavlyuchenko fa la torre, rientra e detta i triangoli ma appena vede la porta ci prova. I russi attaccano a ondate: dal 6′ all’8′ Van der Sar e’ costretto a deviare in angolo su Zhirkov, poi su una bomba di Kolodin, quindi e’ Pavlyuchenko a mettere alto di testa il pallone piu’ facile. La prima occasione per l’Olanda e’ al 19′ con Sneijder sul quale salva Ignashevich. Gli olandesi si mangiano il gol in contropiede al 29′ con Van Nistelrooy che arriva tardi per un pelo alla deviazione sotto porta ma sono i russi ad avere le occasioni piu’ ghiotte con Arshavin e Kolodin. Nel secondo tempo, il copione non cambia, anzi: al 10′ e’ Arshavin a sfiorare il palo su punizione, un minuto dopo lo stesso giocatore lancia a sinistra Semak che mette un gran pallone a centro area sul quale si avventa Pavlyuchenko che precede Mathijsen e fa impazzire lo spicchio di curva dei tifosi russi. L’Olanda e’ ferita, prova a replicare ma e’ la Russia a farsi piu’ pericolosa in contropiede per un paio di volte. Sneijder, il piu’ vivace fra gli orange, guida il forcing, ci prova da lontano due volte, al 35′ e al 36′. I russi si mangiano un altro gol e pagano il conto: punizione dalle tre quarti di Sneijder, testa di Van Nistelrooy che precede Ignashevich e pareggio. Nel primo tempo supplementare, ma soprattutto nel secondo, i russi dimostrano di avere piu’ birra in corpo di quanta ne abbiano bevuta tutti i tifosi olandesi di Basilea: attaccano, pressano, accelerano e quando vedono l’Olanda che annaspa le spingono la testa sott’acqua. Arshavin mette al centro e segna Torbinski, poi lo stesso numero 10 fa passare la palla sotto le gambe di Van der Sar ed entra nella storia, nel terzo quarto di finale passa ancora una volta una ”seconda” dei gironi di qualificazione. E domani tocca all’Italia.
BASILEA (SVIZZERA) – La Russia giovane dell’olandese giramondo Hiddink non corre come l’Olanda di Van Basten, vola. Per la prima volta da quando non c’e’ piu’ l’Unione Sovietica, i russi approdano alla semifinale europea, schiantando sul fisico e sulla velocita’ quelli che finora erano sembrati inarrestabili. Partita mai in discussione, dominio costante dei russi che peccano soltanto nella sistemazione della difesa sui calci piazzati. Dimostrazione di potenza siderale, con accelerazione ulteriore nel secondo tempo supplementare. Sugli scudi, l’incontenibile Arshavin. Dopo Portogallo e Croazia, ecco un’altra delle squadre date per favorite che torna a casa, finora in semifinale ci sono la Germania e due outsider come Turchia e Russia. La squadra di Hiddink, davvero impressionante stasera, affrontera’ la vincente del quarto di domani sera fra Spagna e Italia. In 120′ giocati senza un attimo di respiro, sono sembrate di un altro pianeta e di un’altra epoca le storie sulle riserve schierate dall’Olanda contro la Romania per risparmiare i titolari o anche l’impressione di superiorita’ data dagli orange contro azzurri e bleu, presi in velocita’ e costretti a concedere sette gol. I ragazzi di Hiddink, una bella copia degli inarrestabili coreani del 2002, hanno schiantato un’Olanda che ha corso ma non poteva volare. Il primo tempo comincia al contrario di ogni previsione, sul campo e sugli spalti. I tifosi arancioni, che coprono il 90 per cento dei posti, dopo due giorni di birra e cotti dal sole, ammutoliscono dopo il fischio d’inizio. I russi, non piu’ di qualche migliaio, che non si erano visti e sentiti, cominciano a cantare e sembrano soli nello stadio. In campo e’ piu’ o meno la stessa cosa, la Russia va a velocita’ doppia, scambi in profondita’, raddoppi, pressing pulito e vincente a centrocampo. Gli arancioni sono nettamente sorpresi, arrivano secondi su ogni palla mentre Saenko sulla destra e l’ottimo Arshavin sulla sinistra sgusciano come vogliono. Al centro dell’attacco, il gigante Pavlyuchenko fa la torre, rientra e detta i triangoli ma appena vede la porta ci prova. I russi attaccano a ondate: dal 6′ all’8′ Van der Sar e’ costretto a deviare in angolo su Zhirkov, poi su una bomba di Kolodin, quindi e’ Pavlyuchenko a mettere alto di testa il pallone piu’ facile. La prima occasione per l’Olanda e’ al 19′ con Sneijder sul quale salva Ignashevich. Gli olandesi si mangiano il gol in contropiede al 29′ con Van Nistelrooy che arriva tardi per un pelo alla deviazione sotto porta ma sono i russi ad avere le occasioni piu’ ghiotte con Arshavin e Kolodin. Nel secondo tempo, il copione non cambia, anzi: al 10′ e’ Arshavin a sfiorare il palo su punizione, un minuto dopo lo stesso giocatore lancia a sinistra Semak che mette un gran pallone a centro area sul quale si avventa Pavlyuchenko che precede Mathijsen e fa impazzire lo spicchio di curva dei tifosi russi. L’Olanda e’ ferita, prova a replicare ma e’ la Russia a farsi piu’ pericolosa in contropiede per un paio di volte. Sneijder, il piu’ vivace fra gli orange, guida il forcing, ci prova da lontano due volte, al 35′ e al 36′. I russi si mangiano un altro gol e pagano il conto: punizione dalle tre quarti di Sneijder, testa di Van Nistelrooy che precede Ignashevich e pareggio. Nel primo tempo supplementare, ma soprattutto nel secondo, i russi dimostrano di avere piu’ birra in corpo di quanta ne abbiano bevuta tutti i tifosi olandesi di Basilea: attaccano, pressano, accelerano e quando vedono l’Olanda che annaspa le spingono la testa sott’acqua. Arshavin mette al centro e segna Torbinski, poi lo stesso numero 10 fa passare la palla sotto le gambe di Van der Sar ed entra nella storia, nel terzo quarto di finale passa ancora una volta una ”seconda” dei gironi di qualificazione. E domani tocca all’Italia.
Michele De Lucia