FITTI IN NERO IN COSTIERA AMALFITANA, SCATTANO I CONTROLLI

23 giugno 2008 | 00:00
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FITTI IN NERO IN COSTIERA AMALFITANA, SCATTANO I CONTROLLI

Controlli a tappetto in Costiera Amalfitana, da Positano, Praiano, Amalfi, Ravello, Atrani, Maiori  dopo il sollecito di Genny Gagliano della Federalberghi interventi mirati, ma l’allarme è sulla trasformazione dei B & B in strutture commerciali. Cinque giorni fa in seguito alle denunce già fatte da Genny Gagliano, Federalberghi, c’è stato un incontro con il questore ed il prefetto di Salerno Vincenzo Roca e Claudio Meoli. Il fenomeno del fitto in nero è diffuso, con mini-alloggi che possono accogliere anche sei posti letto, non è però limitato a questa fetta. Molto diffusa è anche l’ omessa registrazione o la parziale dichiarazione di contratti di fitto per famiglie: continue sono le denunce e le proteste che ci pervengono da parte di famiglie che pagano un fitto ben superiore a quello che risulta dal contratto e che di conseguenza non riescono ad ottenere il contributo sull’affitto o hanno un contributo molto più basso di quello spettante, in base all’effettivo fitto pagato; solo di rado si riesce però a passare dalla protesta e dal mugugno alla denuncia, i privati per paura di perdere la casa, i turisti perchè sono in vacanza. Ma non sono solo i fitti in nero ad essere presi di mira, da parte della Federturismo si paventa la possibilità che i B&B si trasformino da attività private in attività commerciali e quindi una protezione per chi deve affrontare adempimenti e obblighi più pesanti. . “Noi non abbiamo fatto altro che ribadire che bisogna far attenzione sulla funzionalità dei bed and breakfast – dice Lorenzo Cinque, presidente Federtursimo Salerno -, il fatto è che molti fanno da Bed and Breakfast invece di fare gli affittacamere, il problema nasce quando si fa ambiguità, in quanto si fa attività commerciale, per queste vi sono i cambi di destinazione d’uso e tanti altri adempimenti ed obblighi. Se si sottraggono le case come unità abitative alla residenza, si creano dei problemi sia per l’abitabilità delle famiglie, chi si vuole sposare non trova casa etc. Poi si potrebbe creare una concorrenza a chi opera seriamente come impresa che sarà costretta a fare tagli anche sui dipendenti. Se si proteggono le farmacie si devono proteggere anche le attività ricettive, è arrivato il momento di dire basta.”