FURORE INN DOMANI LA CAUSA CHE TIENE IN SOSPESO LA COSTIERA AMALFITANA
Fissata per domani mattina l´udienza preliminare dinanzi al giudice Giuliano Rulli per i 40 indagati, tra amministratori, imprenditori e tecnici, coinvolti nell´inchiesta sul «Furore Inn Resort» l´albergo a cinque stelle della Costiera Amalfitana, sulle colline fra Positano ed Amalfi e Ravello, che doveva essere una struttura sportiva pubblica. Dopo anni di inchieste il sostituto procuratore Gabriella Nuzzi, titolare dell´inchiesta, dopo un lavoro meticoloso ha chiesto il rinvio a giudizio per i 40 indagati, ciascuno in base al ruolo svolto nella vicenda. Un´indagine complessa, cominciata nel 2003 con un´inchiesta del mensile E´ Costiera, diretto da Maria Rosaria Sannino con capocronaca Michele Cinque, ma che aveva avuto già, inascoltate, alcune perplessità da uomini dell’arma e da un politico di Furore, condotta dai carabinieri e finanzieri in cui sono state configurate diverse imputazioni, che vanno dagli abusi edilizi alla truffa in relazione ad alcuni finanziamenti ottenuti secondo la Procura in maniera illecita.. Le notifiche stanno avvenendo in queste ore. Uscito dall´inchiesta il parlamentare Renzo Lusetti, che rivestiva all´epoca dei fatti la carica di presidente del consiglio di amministrazione della società Futura. Molteplici i reati contestati dalla procura: falso, truffa, peculato, malversazione oltre che illeciti edilizi. Il complesso albeghiero, sportivo e turistico, originariamente progettato e finanziato, non era certo l´albergo a cinque stelle poi di fatto realizzato con venticinque camere e suites, dotato di piscina, centro benessere, sala congressi, sale fitness, terrazzi, giardini e ristorante privato. Con i provvedimenti adottati per la costruzione del complesso si sarebbe consentito alla Futura spa, una società mista con la partecipazione maggioritaria del Comune di Furore, di costruire il lussuoso complesso alberghiero, realizzato con soldi pubblici e cioè con gli otto miliardi di vecchie lire erogati dal Fondo per il rientro dalla disoccupazione. In pratica, dall´inchiesta è emerso con chiarezza che le attività amministrative svolte dal Comune di Furore erano finalizzate al raggiungimento di un unico obiettivo: «Quello di creare uno schermo giuridico alle imponenti attività edilizie che la Futura spa aveva in corso di realizzazione e legittimare la stessa società alla fruzione del contributo erogato sul Fondo ex legge 160/1988», scrisse nel provvedimento di sequestro il gip Giordano. Gli indagati: Raffaele Ferraioli, ex primo cittadino di Furore e Aniello Lanzara, entrambi soci della società Futura. L´operazione speculativa sarebbe stata poi completata con l´ulteriore cessione a febbraio di quest´anno della gestione del complesso turistico-alberghiero alla società Italian Touch Italia, dietro cui vi sarebbero secondo i risultati dell´inchiesta Raffaele Ferraioli e Aniello Lanzara. La situazione dal punto di vista giudiziario si complicò e così spuntò anche il reato di riciclaggio (fu contestato solo a Gianfranco Cioffi, alla moglie Maria Teresa Mansi, che nel frattempo ha spostato la sua residenza all´estero e a Marina Cioffi, i primi due soci della italian Touch Italia, la seconda depositaria delle scritture contabili)Ecco tutti i nomi degli indagati: Raffaele Ferraioli, all´epoca dei fatti sindaco di Furore e presidente delle commissioni edilizie, il parlamentare Renzo Lusetti, ora stralciato, presidente del Consiglio di amministrazione della «Futura srl» e i componenti Aniello Lanzara, anche amministratore dell´impresa appaltatrice «Falpec spa», Alfonso Malacario, Tommaso Gentile e Francesco Paolo Sellitti. Ruggero Martines, ex soprintendente ai Beni Ambientali di Salerno e Avellino. Mario Amodio, responsabile dell´ufficio tecnico del Comune di Furore, Giocondo Cavaliere, vice sindaco, Cufari Donato, assessore, Pietro Cavaliere, consigliere delegato ai lavori pubblici, componenti anche delle varie commissioni edilizie con Pasquale Fusco, Biagio Fusco, Antonio De Gaetano, Giuseppe Apuzzo, Raffaele Cavaliere, Salvatore Iorio, Alberto Silvestri, Mariano Mazzella. Umberto Marchese, Adele Basso, progettisti e direttori dei lavori, Paolo Caivano progettista, Alfredo Alfano, direttore di progetto, Cesare Pezzimenti, direttore di cantiere della «Falpec», Gaetano Di Maio, direttore degli impianti, Sergio Santoro, geologo, Massimo De Luca, direttore del progetto di formazione professionale, Filomena Anastasio, presidente del Consiglio di amministrazione della «Futura» fino al 1994 e successivamente componente del consiglio. Sabina Niceforo e Barbara Ugatti della società «Studio Staff», Rosaria Giordano, allieva di un corso di formazione. Ottavio Valentino Di Brizzi, Luigi Minervini e Antonio Iacobacci e Pasquale Alfano, collaudatori, Donato Di Cunzolo, tecnico. Maria Teresa Mansi e Gianfranco Cioffi, soci della Italian Touch Limited, Marina Cioffi, depositaria delle scritture contabili della Italian Touch Italia.