FURORE INN LA MADRE DI TUTTE LE CAUSE IN COSTIERA AMALFITANA RINVIATA AL 17 LUGLIO

20 giugno 2008 | 00:00
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FURORE INN LA MADRE DI TUTTE LE CAUSE IN COSTIERA AMALFITANA RINVIATA AL 17 LUGLIO

Continuano i colpi di scena per la vicenda Furore Inn, il pubblico Ministero Gabriella Nuzzi presenta 50 pagine di memorie con un una serie di precisazioni sulla vicenda, mentre, a sorpresa, si costituisce parte civile la Regione Campania. La madre di tutte le cause della Costiera Amalfitana, il nodo cruciale per comprendere lo sviluppo socio-politico del nostro territorio, con l’altra vicenda dei Patti Territoriali, per poter capire cosa sia successo nel nostro territorio, è stata rinviata al 17 luglio. Sotto accusa Raffaele Ferraioli, ma non è solo una persona, è un sistema che da questa causa uscirà o vincitore o perdente. Ma soprattutto la causa servirà per sentire tutte le parti, accusa e difesa, comprendere le dinamiche di una vicenda cruciale per il nostro territorio. Sono 38 gli imputati nel giudizio sul Furore Inn Resort, oltre a due società coinvolte. Ieri è iniziata dinanzi al giudice Giuliano Rulli l’udienza preliminare, ma non è stata ancora adottata nessuna decisione. Il pubblico ministero Gabriella Nuzzi ha specificato i tempi dei diversi capi d’imputazione, sembra che in agguato per alcuni reati ci sia la prescrizione, almeno per i più vecchi, che risalgono alla metà degli anni Novanta. Le prossime udienze sono fissate per il 17 e 18 luglio. Diversi i capi d’imputazione contestati, che vanno dagli abusi e illeciti edilizi, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, alla malversazione, ai falsi in atti pubbici e per tre imputati fino al riciclaggio. Quest’ultimo reato è contestato solo a Giovanni Cioffi, alla moglie Maria Teresa Mansi e alla commercialista Maria Cioffi, sorella di Gianfranco. Gli altri indagati sono l’ex sindaco di Furore Raffaele Ferraioli, Mario Amodio, Donato Cufaro, Giocondo Cavaliere, Pietro Cavaliere, Pasquale Fusco, Biagio Fusco, Antonio De Gaetano, Giuseppe Apuzzo, Raffaele Cavaliere, Salvatore Iorio, Alberto Silvestri, Mariano Mazzella, Ruggero Martines, Luca Maria Vollaro, Luigi Minervini, Antonio Iacobacci, Aniello Lanzara, Tommaso Gentile, Alfonso Malacario, Francesco Paolo Sellitti, Maddalena Di Lorenzo, Adele Basso, Umberto Marchese, Paolo Caivano, Alfredo Alfano, Pasquale Alfano, Cesare Pezzimenti, Gaetano Di Maio, Donato Di Cunzolo, Sergio Santoro, Massimo De Luca, Filomena Anastasio, Sabina Niceforo, Barbara Ugatti e Rosaria Giordano. Doveva essere costruita un’opera pubblica, precisamente un impianto sportivo e turistico in base alla delibera n. 21, adottata dal Consiglio Comunale di Furore il 26 giugno 1997 e invece al suo posto nel gennaio 2001 è sorto un lussuoso albergo, con ristorante e un centro benessere all’avanguardia. E da quella trasformazione che è partita la mega inchiesta del sostituto procuratore Gabriella Nuzzi, che dagli illeciti edilizi è passata a esaminare e contestare l’ipotesi di truffa in merito a un finanziamento sul Fondo per il rientro della disoccupazione per la gestione di corsi di formazione sempre relativi al progetto della costruzione del centro sportivo e turistico. E così in quell’indagine che si è progressivamente ampliata nel corso del tempo ci sono finiti in tanti, amministratori, titolari delle imprese, che hanno eseguito i lavori, tecnici, progettisti, direttori dei lavori, collaudatori, anche il soprintendente dell’epoca per i Beni Ambientali Architettonici, Artistici e Storici di Salerno e Avellino, Ruggero Martines. Sono anche scattati i sigilli per quell’opera manifestamente difforme dai progetti autorizzati. È stata realizzata una complessa attività investigativa, condotta dai carabinieri e dai finanzieri sul duplice fronte, i primi impegnati a scoprire le difformità e gli abusi edilizi nel lussuoso albergo, i secondi a setacciare le sedi degli enti e delle società in merito all’erogazione dei finanziamenti e alla loro reale destinazione