Gli scavi della Metro lesionano gli edifici, denunce a Napoli

24 giugno 2008 | 00:00
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Gli scavi della Metro lesionano gli edifici, denunce a Napoli












NAPOLI – Gli scavi per la nuova linea della
metropolitana di Napoli lesionando alcuni edifici del centro
storico, mettendone a rischio la stabilità. E´ quanto afferma
il condominio di via Melisurgo 54 a Napoli che ha presentato una
denuncia alla procura della Repubblica di Napoli contro
Metropolitana di Napoli spa.

La denuncia è stata presentata “per i gravi danni arrecati
dallo scavo della prima galleria per il passaggio dei treni
della costruenda metropolitana nella tratta tra Piazza Bovio e
Piazza Municipio”. I condomini denunciano che “invece di
procedere in linea retta ed in asse alla Via Depretis,
importante ed ampia arteria del centro storico che conduce in
Piazza Municipio, per motivi sicuramente non tecnici si è
preferito allungare il percorso e passare sotto diversi
edificidi Via Depretis e sotto due importanti Caserme della
Guardia di Finanza di cui la Zanzur è sede del Comando
Provinciale e del Comando interregionale per l´Italia
meridionale, sotto gli edifici di Via Melisurgo e Piazza
Francese per proseguire verso la stazione Municipio”.

“Lo scavo della prima galleria – prosegue la nota – ha
provocato gravi lesioni a tutti questi edifici. In particolare
quello di Piazza Francese 1,2,3, alto 11 piani, è già
traslo-ruotatato di circa 50 millimetri inclinandosi verso detta
Piazza e presenta pericolo di crollo unitamente ad altri
limitrofi ed in aderenza, come quello che ha inoltrato la
denunzia. I danni provocati si renderanno ancora più
irreparabili nei prossimi giorni con lo scavo della seconda
galleria che passerà, parallela alla prima, ancora sotto detti
edifici pubblici e privati provocando gravissime conseguenze
alla popolazione, all´ordine pubblico, nonché agli abitanti dei
detti fabbricati”.

Il condominio chiede il sequestro del cantiere “previa anche
verifica dei progetti di scavo della metropolitana di Napoli,
ove eventualmente risultassero modificati gli scavi, le
canalizzazioni ed ogni altra opera, e se essi risultino in
conformità delle licenze a suo tempo concesse e delle normative
e leggi vigenti”.

                           Michele de Lucia