UGENTO (Lecce) – Un esponente dell’Italia dei valori è stato ucciso la scorsa notte in Puglia a Ugento, dove viveva, con varie coltellate al torace. Si chiamava Giuseppe Basile ed era consigliere provinciale di Lecce e consigliere comunale di Ugento. Aveva 61 anni. Le indagini vengono condotte dai carabinieri che sono al lavoro e per ora non escludono alcuna ipotesi.
MORTO PER STRADA – Basile – a quanto si è saputo – è stato trovato nei pressi della sua abitazione, per strada. Il corpo è stato scoperto da vicini che rientravano nel cuore della notte. L’uomo era un imprenditore e viveva da solo, dopo che si era separato dalla moglie: era molto noto in paese, anche per la sua intensa attività di consigliere comunale di opposizione. Alle ultime elezioni parlamentari era anche stato candidato nella Lista di Pietro per la Camera, al settimo posto. Ugento è un comune di poco più di 11 mila abitanti nella parte estrema del Salento, a una cinquantina di chilometri da Lecce. È uno dei due comuni della diocesi che sabato, a Santa Maria di Leuca, ha ricevuto la visita di papa Benedetto.
LE INDAGINI DEI CARABINIERI – Nessuna ipotesi viene privilegiata dai carabinieri del comando provinciale di Lecce, che stanno indagando sull’omicidio. Gli inquirenti, guidati dal sostituto procuratore Giovanni De Palma, stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Basile per capire quali siano stati i suoi spostamenti prima del ritorno a casa. Vengono per questo rintracciate in queste ore le persone che lo frequentavano più intensamente per sentirle sui loro rapporti col consigliere Idv. Nello stesso tempo s’indaga anche sulla vita privata di Basile per accertare se avesse contrasti accesi di natura personale, con chi e per quali ragioni. Secondo il comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, colonnello Filippo Calisti, sentito dall’agenzia Apcom, non c’erano fascicoli aperti sul suo conto. L’ufficiale ha smentito le voci secondo cui lo stesso Basile, fosse stato minacciato qualche mese fa. Il colonnello ha inoltre evidenziato come le modalità con cui è avvenuto l’omicidio «non sembrano quelle riconducibili alla criminalità organizzata. Stiamo verificando anche altre indicazioni e speriamo di riuscire ad avere un quadro completo nelle prossime ore».
Il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro (Lapresse)
IL DOLORE DI DI PIETRO – La morte del politico è stata accolta con grande sconcerto dal leader dell’Idv, l’ex ministro Antonio Di Pietro, che in un’intervista ad Agr per Corriere.it parla di «amarezza per un amico che non c’è più». L’ex pm ha evidenziato il grande coraggio di Basile «che tutti i giorni faceva sentire la sua voce a difesa dei più deboli» e che in questa sua azione politica territoriale «potrebbe avere pestato i piedi a qualcuno». Di Pietro, in attesa di conoscere gli esiti delle indagini, non si è voluto sbilanciare sui motivi che potrebbero avere spinto qualcuno ad un’azione tanto brutale. Tuttavia le molte coltellate ricevute dalla vittima farebbero escludere l’ipotesi di una rapina finita in tragedia perché, ha spiegato l’ex magistrato, il rapinatore al limite accoltella una volta, non sta ad infierire sul corpo.
VELTRONI – «Esprimo solidarietà a Di Pietro e all’Italia dei Valori per il terribile omicidio di Giuseppe Basile. Sulla sua morte è necessario che sia fatta piena chiarezza. Io personalmente e l’intero PD siamo vicini alla famiglia di Basile e all’Idv davanti ad un delitto che lascia tutti scioccati: questo atto atroce ci spinge a non abbassare mai la guardia» ha dichiarato invece Walter Veltroni, Segretario del Partito Democratico.
INCARICHI POLITICI – Giuseppe Basile era entrato nel consiglio provinciale di Lecce nel giugno 2005 e nel consiglio comunale di Ugento nel maggio dell’anno successivo. Le sue iniziative di consigliere di opposizione a Ugento spesso in paese suscitavano scalpore. Nel marzo scorso, durante la campagna elettorale per le elezioni parlamentari, aveva vivacemente protestato, e preannunciato esposti alla magistratura, perchè la polizia municipale gli aveva rimosso uno striscione per propaganda elettorale di circa tre metri di lunghezza che aveva posto su un balcone sul Comitato elettorale dell’Italia dei valori.