Napoli. Evaluna. Alessandro Carlini.

16 giugno 2008 | 00:00
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Napoli. Evaluna. Alessandro Carlini.

Sarà inaugurata alla Libreria “Evaluna”, Piazza Vincenzo Bellini, 7280138 Napoli [+39 081292372 (info), +39 081292372 (fax) – libreriadelledonne@evaluna.itwww.evaluna.it] sabato 28 giugno, alle ore 19.30, la mostra, intitolata “Fasce che si incontrano, fasce che si abbracciano “, con lavori recenti in tecnica mista dell’architetto Alessandro Carlini, che opera e vive a Berlino.

Orario: 10.30-14.30/19.00-22.00; domenica chiuso.

Sino a venerdì 4 luglio 2008.

Scheda della mostra

L´esprit de géométrie sale sempre più nelle opere di Alessandro Carlini.

Alessandro Carlinicontinua, con serio impegno, a lavorare in terra tedesca, nel suo studio berlinese, ma non dimentica le radici abruzzesi e le stagioni partenopee.

Non disdegna di frequentare movimenti artistici innovativi e mostre di riferimento agganciate all´“avant-garde”.

L´artista ha sempre riconosciuto nel “concept” potenzialità da trasferire e nelle sue radici fonti possibili di ulteriori ispirazioni possibili.

Segmenti, segni, segnature e segnacoli scrivono un fondo articolato, quasi una redazione visiva tutta impegnata a riconvalidare una “cifra artistica” eletta per poter sintetizzare prove alte e per rimarcare sentieri del particolare.

Nell´attuale comprensione delle arti visive contemporanee sono, senz´altro, da apprezzare quelle figure che motivano la loro attività su chiari intendimenti per intendere le proporzioni di un intimo sentire.

Le attuali elaborazioni dell´artista metabolizzano finezze e tratti della sua poetica e risultano posizionati con felice tecnica.

E´ un “esprit” scandito da istanti misurati e da nuove combinazioni, sottili ed insistenti, armonizzate in un desiderio di geometria.

L´attuale pittura di Alessandro Carlini si presenta distribuita in losanghe, in sezioni rette ed in forme curvilinee, che producono sequenze multiple di corpi geometrici aggettanti.

Cromatismi e minimali figurazioni,intervallati da tagli intendono, dettaglio su dettaglio, abilitare una teoria di estroflessioni tra ritmi, variazioni e dinamicità, mentre scelte cromie valorizzano eleganze leggere.

Tutto è trasferito da un quotidiano esercizio pittorico su carta o su tela.

L´artista agisce e non ravvede nulla come termine od ostacolo.

Tagli e segmenti, perlustrazioni e rifiniture calibrano e coniugano segni strategici e soluzioni ardite su una rete di schemi compositivi.

Le multiple sensibilità indagate dall´artista vengono disposte sulla carta quali essenze dinamiche, che sottintendono pulsazioni e sversamento di umori.

Nelle somme di nuovi esercizi,dinamicamente armoniosi, si vuole intendere un´universalità.

Teorie variegate interpolano diversità cromatiche e svolgono il ruolo concettuale di ipotetiche conurbazioni universali, ma, fondamentalmente, risultano spie indicative dell´umano procedere legate ad addendi di semantiche astratte.

L´attività dell´artista è captare il senso del mondo, con i suoi perimetri e le sue correnti alternate.

In opere, a doppia sezione, corrono incidenti temperature cromatiche, mentre frazionamenti muovono redazioni che possono aggettivare fabulismi.

L´operatività dell´artista ha sempre convinto e le sue opere respirano fantasia di colori e segni di libertà.

Tutto è in settori o in pieghe diventagli di orizzonti di geografie fantasmatiche, che si stagliano su soluzioni,generate da una pluralità di redazioni.

Non c´è peccato d´intelligenza e si agglutinano semi e segni, vibrazioni vettoriali e raffiche di linee spezzate e vien fuori una contemporaneità di respiri profondi, e si rimettono in gioco esistenze ed atmosfere.

Panoramiche, visioni e tenuta scenica conquistano anche tessiture immaginate.

Salti, scatti ed intervalli fanno vibrare memorie e determinano anche immagini insolite.

Fertilissime idee serrano particolari tagli, non privi di incanti e malie, che s´alimentano per sottile dettato.

Le tecniche miste guidano un “iter”di mentalità solida, aperta; di spessore.

Utili riferimenti s´agganciano a dati attuali ed emerge la voglia dell´artista di elaborare misure.

Rifrazioni e riflessi variano ritmi e palesano richiami a cadenze.

Trasparenze e significazioni si specchiano e tutto ritorna in bilico, ma, poi, quel tutto viene riconvertito,dal gioco sottile dell´ “esprit de géométrie”, inattualità e in rimbalzi di specularità storica.

L´iperspazialismo di Alessandro Carlini tiene conto del passato e naviga verso un futuro di “rendez-vous” segnici colloquiali.

Maurizio Vitiello