PALLAMANO FEMMINILE CLAMOROSA SVOLTA – Amaro epilogo per la societá campione d’Italia

24 giugno 2008 | 00:00
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PALLAMANO FEMMINILE CLAMOROSA SVOLTA – Amaro epilogo per la societá campione d’Italia

SALERNO. Sparita. Cassata. Eliminata. Non esiste più la Pelplast Handball Salerno. Fosse ancora in vita una-speranza-una di rivederla ancora sul parquet, magari del prossimo campionato di serie A/2 di pallamano femminile, ci pensa direttamente lui, Rosario Pellegrino, il padre-padrone della societá, a certificarne la morte.
«E’ nata con me e con me morirá». Un epitaffio, il suo, per l’ormai defunto sodalizio, capace nell’annata di grazia 2004 di portare in dono a Salerno uno scudetto, una Coppa Italia ed una Supercoppa nazionale. Un en-plein centrato con lui sponsor-patron-finanziatore, (formalmente la presidenza era di Mario Pisapia). Tre trofei che ora resteranno nei suoi uffici. Come i ricordi, per lo più esaltanti, di cinque anni di gestione sportiva archiviati con una retrocessione.
«C’è qualcuno capace di centrare a Salerno nelle discipline minori più successi della mia societá? Con chi se la prenderanno ora i “notabili” della Federazione, che hanno ancora un concetto parrocchiano, altro che professionistico, della pallamano? Quali imprenditori saranno capaci di investire risorse, passione, professionalitá, capacitá? Qui a Salerno, per carenza di impianti e per mancanza di organizzazione, non si potrá mai emergere al di fuori del calcio!»: ecco l’amaro sfogo-congedo di Pellegrino. Che ha preso la sua decisione e non fará marcia indietro, sebbene fino all’11 luglio potrá ancora ripensarci. «Non iscriverò la Pelplast Handball Salerno al prossimo campionato di serie A/2 e non venderò il titolo. Ho liberato tutte le giocatrici, anche quelle sotto contratto, ho sciolto la societá. Ma ho provveduto a registrare il marchio. Quello è mio. E mio resterá: perché la Pelplast Handball Salerno è come una creatura per me. Non la cederò mai. Ha un valore affettivo enorme, assai più dei due milioni di euro che ho speso in questo quinquennio!». E’ arrabbiato, ma non rassegnato. Anzi. «La mia è stata una societá modello, la prima srl della pallamano femminile»: ne parla giá al passato prossimo. Il presente, quello che inizia oggi pomeriggio, è altrove. A Potenza, nel Potenza

                                      Michele De Lucia