IL COMUNE NON perderà il rimborso del gettito Ici dallo Stato. Ieri l’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza, assieme al vice sindaco Fabio Rolfi, lo h…
IL COMUNE NON perderà il rimborso del gettito Ici dallo Stato. Ieri l’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza, assieme al vice sindaco Fabio Rolfi, lo ha annunciato ufficialmente «dopo una mattinata passata al telefono con il sottosegretario all’Economia, il bresciano Daniele Molgora, da Roma». Il pericolo è stato grosso. Brescia, che aveva abolito la tassa sull’abitazione principale prima che ci pensasse il governo, non poteva certificare le mancate entrate alle quali avrebbe provveduto con proprie risorse, quindi, unica in Italia, rischiava di non ricevere la sua fetta dello stanziamento romano. Di Mezza non entra in polemica con l’ex sindaco Paolo Corsini. «Anche noi, dall’opposizione, abbiamo votato la proposta di abolizione dell’iniquo balzello però – dice – la sua decisione, dettata da scopi elettoralistici, è stata affrettata, senza pensare alle relative conseguenze».
L’ASSESSORE precisa che la sua amministrazione, appena venuta a conoscenza della situazione, si è subito mossa. Lui è corso nella capitale, l’Anci è stata subito coinvolta, così come l’onorevole Molgora e il sindaco Adriano Paroli, da deputato, ha presentato un emendamento da inserire nel decreto del Consiglio dei ministri di Napoli. Di Mezza parla di «efficienza, collaborazione, tempestività» e non perde l’occasione per far rilevare come l’avere un primo cittadino a Montecitorio ritorni molto utile, contro coloro che invece da più parti gli chiedono di rinunciare al mandato parlamentare per restare in città a tempo pieno.
IL CHE FA supporre come valida la voce che corre di una volontà di Adriano Paroli di mantenere entrambe le cariche, come criticamente rilevato la scorsa settimana da Claudio Bragaglio del Pd. Di Mezza non perde nemmeno l’occasione per far notare che «Corsini aveva chiuso la Loggia in un bunker, senza rapporti con le altre istituzioni, mentre il gioco di squadra ha dato buoni frutti».
E ROLFI gli fa eco affermando che finalmente avere dei bresciani nel governo dà la necessaria autorevolezza per avere risposte positive e celeri. «Occorreva fare in fretta, perché la prima trance del 50% deve arrivare entro giugno». Insomma sono salvi 6 o forse 9 milioni di euro, dipende dai conteggi che saranno fatti. E questo, se l’emendamento di Paroli come sembra sarà accettato, non solo nel 2008 ma per sempre. L’escamotage viene dall’anno di riferimento: il mancato introito della tassa non sarà calcolato sul 2008 ma sul 2007, prima della manovra Corsini, anzi forse addirittura sul 2006.
«NOVE MILIONI sono una bella cifra, da impiegare per importanti obiettivi». Tutto bene dunque. Nel bilancio arriveranno i soldi e i bresciani non pagheranno l’Ici sulla prima casa, anche quella abitata da parenti diretti, basta che non sia di lusso. Sono in pochissimi ad avere già versato «e saranno subito rimborsati». «Con la riforma di Corsini il 95% dei proprietari non pagava, ora con la riforma di Tremonti è lo 0.5% a pagare, circa 350 persone», riferisce l’assessore.