PIANO DI SORRENTO UN CAFFE´ INDONESIANO SPECIALE
UN CAFFE’ INDONESIANO SPECIALE
Al Gran Caffè Marianiello la sua degustazione in un tuonante pomeriggio
PIANO. “A la seis de la tarde”, come usano dire gli spagnoli, c’è stata la degustazione di un caffè dal gusto mieloso, corposo e morbido. Nell’antico Gran Caffè Marianiello in Piazza Cota, un caffè proveniente dalla lontana Indonesia ha fatto la sua apparizione per essere gustato da molte e curiose persone. In questo ritrovo carottese tra tanti caffè provenienti non solo dal Sud America o dall’Arabia c’è stata l’intrusione di questo speciale caffè prodotto non da una pianta ma da un animale. Strano ma è così. Il nostro amico animale, il Luwak, una specie di procione, è ghiotto delle drupe del caffè. Dopo averle mangiate le digerisce e poi espelle dei veri e propri chicchi che sono uguali a quelli del caffè. E da qui la produzione assai prelibata di questo speciale caffè. Il nostro amico Diego Ambruoso un giorno girovagando via internet ha trovato questo prodotto, oggi lo possiano chiamare così, e “mi sono incuriosito e mi sono prodigato per farlo arrivare in Italia”. Tra le tante stranezze che egli va a scrutare, vide questa. E voltando e girando, come al suo solito, scrivendo in quel lontano paese del sudest asiatico è riuscito a farlo arrivare in Italia. “L’ho acquistato via internet e mi arrivato. –continua- l’ho assaggiato ed è buonissimo”. Da tanto tempo si stava battendo per farlo assaggiare. E nel pomeriggio di sabato 28 giugno, nonostante imperversava un vero e proprio temporale, dopo una giornata calda e soleggiata è riuscito nel suo intento. Molti curiosi si sono avvicendati nell’ardua impresa tra cui il sottoscritto. Che dire? Tutto bene quel che finisce bene. Nulla di grave è successo. Il gusto è buono, come i caffè normali ma non il prezzo. Costa nei più prestigiosi caffè di Londra 60 Euro la tazzina. L’intraprendente patron del Gran Caffè Marianiello, Nello Russo, si è cimentato anche lui nell’impresa di assaggiarlo e l’ho ha “trovato corposo, mieloso, dal gusto morbido e tostato quasi come i nostri caffè”. Dicevamo di un patron intraprendente. E’ così, perché nel giro di pochi anni ha fatto una restaurazione totale. Non solo dell’antico Gran Caffè Marianielo, fondato nel 1844 che è “tra i più dieci antichi bar d’Italia”. Come ci conferma. E che “grazie ad un decreto regio poteva vendere benzina, sigarette e vi si poteva giocare d’azzardo”. Ma anche del bar che c’era prima il “Centro Due”. “L’inizio è stato duro –dice provato- ma poi con la mia tenacia e grazie alla forza di chi mi sta vicino sono riuscito nel mio intento”. E non si ferma qui perché prossimamente amplierà il locale ancora di 70 metri quadrati. Per “dare spazio alle quattro muse di Dante”. “Faremo cabaret, –continua- mostre di quadri e degustazioni”. Ma “abbiamo anche trovato grande sinergia con l’ amministrazione comunale e proporremo di prendere lo spazio esterno al locale per fare concerti di jazz e daremo spazio ai musicisti non solo locali ma anche internazionali”. Con questa sua verve ha fatto si che l’antico, ma ormai moderno, Gran Caffè Marianiello è diventato un vero luogo di incontro per appuntamenti culturali, di jazz e di musica. Ma soprattutto di amici di tutte le variegate professionalità. Molti gli appuntamenti in questi giorni in cui si esibiscono artisti nazionali ed internazionali. Ad esempio nel mese di giugno ci sono stati: i Big Proboscide, il Sannino Quartet, il Rudy e Cruy Ska, i The Provincials, il Illachime Quartet con i Good Bye Closet. Mentre per il 5 luglio aspetta gli Exiter. Ed eccitando tutti, Che dirgli? Imbocca al lupo. Non solo a lui ma anche a Diego.
GIUSEPPE SPASIANO