PITTONI, PRESO L´ASSASSINO. E´ FIGLIO DI UN BOSS DI TORRE ANNUNZIATA

11 giugno 2008 | 00:00
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PITTONI, PRESO L´ASSASSINO. E´ FIGLIO DI UN BOSS DI TORRE ANNUNZIATA

 Dopo una breve latitanza, si è costituito il presunto assassino di Marco Pittoni. L’ultimo componente della banda della rapina di Pagani si è consegnato alle forze dell’ordine accompagnato dalla madre che non lo ha mai abbandonato in questi giorni. Il giovane si è consegnato ai carabinieri vicino a Sabaudia, nel Lazio. Con lui c’era anche il suo avvocato. Ha diciassette anni, è il figlio di un boss di Torre Annunziata. Ha sparato lui al trentatreenne tenente dei carabinieri Marco Pittoni, uccidendolo, durante la tragica rapina all´ufficio postale di Pagani (Salerno). È sparito nel nulla. Suo padre – interrogato dagli inquirenti – lo protegge. «Non so dove sia – ha detto – forse è fuori Italia».
Colpo di scena nella vicenda che, venerdì scorso, ha tinto di dolore la Festa nazionale dei carabinieri e ha spinto gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto di Torre Annunziata Raffaele Marino, a una corsa contro il tempo per arrestare i colpevoli, i responsabili della morte del “carabiniere dei bambini”, come veniva chiamato il tenente Pittoni grazie alle sue lezioni sulla legalità nelle scuole. Oggi si può dire che ogni tassello è al suo posto nel mosaico,  mentre nella vicenda sono indagati un medico e una infermiera, responsabili di aver curato i due malviventi feriti durante la rapina. Uno di questi è proprio il diciassettenne.
Dunque quattro banditi, non cinque.. La realtà è che all´assalto alle Poste di via Padovano a Pagani parteciparono in quattro. E quattro sono stati arrestati dai carabinieri a poche ore dalla sparatoria: Giovanni Fontana, Fabio Prete, Antonio Palma, Gennaro Carotenuto. Due confessano di aver preso parte al colpo, sono Carotenuto e Prete. È quest´ultimo a tirare in ballo Antonio Palma che, si scoprirà ieri, è invece del tutto estraneo ai fatti. Chiamato in causa da Prete – con una lettera al procuratore di Torre Annunziata Diego Marmo – che voleva proteggere il vero complice, il figlio diciassettenne del boss.
Così l´accusa ha già chiesto la scarcerazione per Palma, cui seguirà la richiesta di archiviazione. Mentre il pool coordinato da Marino è certo dell´affidabilità dell´altro rapinatore che ha confessato. Gennaro Carotenuto, 36 anni, il più anziano del gruppo, è stato interrogato fino alle due di ieri mattina. Disperato, in lacrime, ha però fornito dettagli che lo hanno reso del tutto credibile. Un racconto che corrisponde pienamente ai rilievi del Ris, i cui tecnici porteranno a Roma l´auto usata dai banditi per la rapina.
Intanto la ricostruzione dei fatti. Quella mattina del 6 giugno, dopo la sparatoria, Carotenuto, Prete e Fontana era risaliti sulla Wolkswagen Fox a due porte subito dopo che il figlio del boss aveva sparato contro il tenente Pittoni. Dal basso verso l´altro, colpendolo alla giugulare e macchiandosi del sangue dell´ufficiale caduto si di lui. Il diciassettenne si era quindi letteralmente lanciato nella Fox sui sedili posteriori già occupati da due dei complici, proprio mentre il maresciallo dei carabinieri all´esterno degli uffici postali sparava contro l´auto. Il proiettile si conficca nel sedile del guidatore, trapassa l´imbottitura, finisce nella spalla del figlio del boss. La macchia sul sedile sarebbe fatta del sangue del tenente ucciso poco prima e di quello del diciassettenne, poi curato da un medico dell´area nord di Napoli rintracciato grazie a un biglietto trovato in casa del giovane. La zia di uno degli arrestati, infermiera, avrebbe invece medicato Fontana ferito di striscio. Il ragazzo, che avrebbe fornito la pistola alla banda grazie all´intervento del padre, avrebbe portato con sé l´arma durante la fuga, sottraendola a uno dei complici. Il padre sorvegliato speciale gestore della piazza di spaccio del “Quadrilatero delle carceri” a Torre Annunziata. Un affare da decine di migliaia di euro al giorno. La vicenda della morta del carabiniere eroe ha colpito tutta l’Italia e la Campania, dalla Costiera Amalfitana e da Positanonews un segno di cordoglio alla famiglia e all’Arma