POSITANO, SUL VALLONE PORTO CONTINUA UN PERICOLOSO SCARICABARILE
Sul Vallone Porto di Positano si assiste ad uno scaricabarile da parte di tutti gli enti pubblici. Mentre le associazioni locali, dopo l’assemblea di Posidonia di venerdì, presieduta da Vito Casola, che ha ribadito il no al progetto Vallone Porto, oggi pomeriggio hanno convocato un Forum, presieduto da Giovanni Cervero, che vede fra gli argomenti anche il Vallone Porto dove si stilerà un altro appello al Comune di Positano vagliato dal gruppo di lavoro ambiente composto da Posidonia e Gea. Ieri le telecamere di Sestante, il programma di approfondimento di Metropolis Tv sono entrate nel Vallone Porto con Claudio D’Esposito del WWF, Michele Cinque avvocato e giornalista, membro del direttivo di Posidonia, e Massimo Capodanno, fotografo e giornalista professionista. La trasmissione sarà trasmessa giovedì sera alle 21 e da venerdì sara su internet e sarà vista anche collegandosi a Positanonews. Intanto continuano gli scaricabarile. L’ultimo, in ordine di tempo, la Regione Campania che riferisce che sta tutto al Comune di Positano, mentre il Comune di Positano con una nota aveva informato che “visto il silenzio di 21 enti”, fra i quali anche la Regione Campania, sarebbe andato avanti. Uno scaricabarile che sta a significare solo che nessuno prende in reale considerazione le valutazioni delle tre principali associazioni nazionali d’Italia (WWF, Legambiente e Italia Nostra) e quelle locali (Posidonia e Gea che hanno coinvolto il Forum delle Associazioni, rappresentato da 16 diverse realtà) a Positano e in Costiera Amalfitana. Nella seduta di ieridel Consiglio regionale della Campania, il Consigliere Antonio Scala, capogruppo regionale di Sinistra Democratica, ha interrogato con un question time a risposta immediata, il governo regionale sulla vicenda dei lavori di sistemazione idraulico forestale che interessano l’area del Vallone Porto di Arienzo-Positano una delle più pregevoli del Parco dei Monti Lattari.
Tali lavori prevedono la costruzione di briglie selettive in cemento armato che avrebbero un notevole impatto ambientale su un ecosistema di notevole pregio naturalistico.
Scala, che segue da tempo la vicenda, ha sottolineato che a gennaio2008, nella VII commissione regionale ambiente presieduta da Michele Ragosta,in un’audizione da lui stesso richiesta sulla vicenda, i rappresentanti del Comune di Positano, della Comunità Montana, dei tecnici della Regione e dell’Ente Parco dei Monti Lattari, avevano convenuto che il progetto iniziale necessitava di una rivisitazionee che al più presto si sarebbe riunito un tavolo tecnico per valutare interventi meno invasivi per il territorio.
Ad oggi, non solo non si è dato seguito agli impegni presi nell’audizione della VII Commissione ma, a quanto pare, i lavori stanno per iniziare senza che il progetto iniziale abbia subito alcuna variazione.
Il question time odierno, era rivolto all’assessore preposto, Ganapini che, non essendo presente, è stato sostituito dal vicepresidente della Giunta, Antonio Valiante.
“E’ inutile dire che sulla questione di Vallone Porto assistiamo ad un pericoloso e snervante “scarica barile” – ha dichiarato Tonino Scala – “Le domande che ho posto erano precise e miravano a sapere in che modo la Regione Campania intende effettuare i controlli sui soldi che si investono sulle opere di prevenzione e messa in sicurezza. E’ stato da più parti fatto notare che questo progetto non serve ad eliminare eventuali rischi ma solo mitigarli, come hanno dichiarato gli stessi tecnici nell’audizione, nel caso si verificassero eventuali fenomeni. E dico nel caso, perché a quanto pare, i fenomeni registrati nell’area non sono d’origine naturale, ma dovuti a incuria umana. Costruire briglie in cemento armato potrebbe essere devastante per il delicato ecosistema dell’area”
“La risposta che arrivata da Valiante è stata evasiva ed elusiva. – continua Scala – “Penso chequando si decide di fare interventi di questo tipo, si deve avere una visione d’insieme del territorioe delle sue problematiche. Non si fanno interventi a monte se non si calcola cosa questo può determinare a valle e, in questo caso, a valle si trova il tratto tombato, unico punto d’accesso alla spiaggia d’Arienzo che è diventato un serio pericolo, sia perché vetusto, sia perché, da tempo, non si effettua alcuna manutenzione. Gli interventi su Vallone Porto li ha finanziati la Regione, non posso sentirmi rispondere che sul tratto tombato, la competenza è del Comune”.
“E’ una maniera distorta e, a mio avviso, poco responsabile di gestire il denaro pubblico e di occuparsi della prevenzione. Penso che sia ora di invertire rotta. Non bisogna attendere sempre che succeda “la disgrazia” per intervenire a posteriori”. Conclude il capogruppo di Sinistra Democratica.