WWF E LE TELECAMERE DI METROPOLIS
NEL VALLONE IL PORTO DI POSITANO
PER RACCONTARELO SCEMPIO ANNUNCIATO!!!
E INTANTO NELL’INDIFFERENZA DEGLI ENTI PREPOSTI
PERMANE LA SITUAZIONE DI GRAVE PERICOLO DEL TRATTO TOMBATO.
Si sono arrampicati, fin sopra le sorgenti della Valle, Florangela d’Amora e il cameraman Catello Germano, guidati dal Presidente del WWF Claudio d’Esposito, per portare le telecamere di Metropolis a scoprire il magico ecosistema del Vallone Porto, a Positano, in Costiera Amalfitana, che rischia concretamente di essere “sventrato” da inutili e devastanti interventi di sistemazione idraulico-forestalefinanziati dal Settore Difesa Suolo della Provincia di Napoli e fortemente voluti dal Comune di Positano e dalla Comunità Montana.
Per l’occasione intervistato in esclusiva anche Gianni Menichetti: l’artista-poeta, “custode della Valle”, che da oltre 30 anni vive in sintonia con la Natura. All’iniziativa per l’associazione Posidonia e la testata Positanonews, che metterà in rete il video del programma Sestante che andrà in onda giovedì sera alle 21, è intervenuto Michele Cinque che relazionerà oggi al Forum delle associazioni, anche il fotografo giornalista professionista Massimo Capodanno, che ha lavorato per l’Ansa nazionale per 35 anni, ha partecipato all’inizio della spedizione.
L’Area del Vallone Porto è una zona di massimo pregio naturalistico, caratterizzata da importanti emergenze faunistiche e vegetazionali, ed una delle zonepiù protette (almeno sulla carta!!!) dell’intera costiera Amalfitana. Ma proprio in questo magico ecosistema si ha ora intenzione di realizzare briglie in cemento armato lunghe fino a 27 metri, con profonde fondazioni scavate nella roccia calcarea, oltre a pavimentazioni di sentieri finora sterrati ed inerbiti, taglio delle essenze arboree presenti sulle sponde e lungo il letto del torrente, creazione di palizzate, gabbionate e quantaltro.
“La cosa più paradossale è rendersi conto di come tale devastante progetto abbia ottenuto tutti i nulla osta dai diversi enti. L’impressione che se ne ricava è che le “carte” vengano scritte per non essere mai lette…oppure c’è da pensare che chi legge le “carte” (e magari anche chi le scrive???) non abbia necessaria conoscenza dei luoghi e degli argomenti…o forse c’è qualche altra spiegazione che si ignora…e questo lo si deduce dal semplice fatto che le considerazioni che hanno portato all’elaborazione del progetto per gli interventi nel Vallone-Porto parrebbero non corrispondere alla realtà!!!”
Il progetto inoltre manca del tutto di unreale Studio di Impatto Ambientale, così come previsto dalla direttiva 97/11/CEE, in quanto la relazione allegata al piano dei lavori, ad un attento studio, appare una banale copia di dati non pertinenti all’area! Nella relazione “scientifica” vengono addirittura descritte specie che mai hanno vissuto nel Vallone Porto ma nemmeno in Costiera Amalfitana.
Nel “presunto” studio di impatto ambientale vengono infatti citati il muflone, la capra selvatica di montecristo, il daino, l’istrice, la lepre!!!
Invece i lavori scientifici effettuati nel Vallone dimostrano una situazione ben differente dalla copia mascherata da studio di impatto ambientale allegata al progetto.
L’unica certezza è che le opere, così come in progetto, rappresentano una chiara minaccia per le specie vegetali e animali viventi nel vallone (specie rare e protette dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE), che verranno irrimediabilmente eliminate per sempre, come la rarissima Salamandrina dagli occhiali (specie endemica italiana inserita nella lista rossa tra gli anfibi in via di estinzione) assieme ai pipistrelli rinolofi e ad altre specie botaniche in rarefazione e indicatrici di condizioni microclimatiche uniche e particolari del Vallone Porto come le felci Pteris.
Il progetto è stato concepito e partorito per ovviare ai danni creati da un privato che, per aumentare la superficie della proprietà confinante col corso d’acqua, circa mezzo secolo fa, ha abusivamente “tombato” l’alveo del fiume nel suo ultimo tratto…In altre parole il Vallone Porto, prima di sfociare sulla Spiaggia di Arienzo e quindi a mare, termina in “un imbuto artificiale”: una galleria edificata sul Demanio dello Stato, lunga circa 90 metri ed alta in alcuni punti poco più di un metro!!!
Il WWF il 20/02/2008 ha inviato una nota (a cui non si è mai dato riscontro!!!) alla Regione Campania – Autorità di Bacino Regionale Destra Sele – e p.c. a tutti gli Enti coinvolti, nella quale si chiedeva, tra l’altro, se si fosse a conoscenza della presenza del tratto “tombato” (abusivamente e sul demanio!!!) alla foce del vallone il Porto sulla spiaggia di Arienzo, e dell’esistenza di un passaggio obbligato al di sotto del tratto tombato e nell’alveo terminale del rivo come unica via di accesso e di fuga per le persone che frequentano la spiaggia e lo stabilimento balneare ivi presente.
Ma, ad oggi, nessuno ci ha ancora fornito chiarimenti in merito alla tollerabilità di tale opera di tombatura e alla sottostante “via d’accesso” alla spiaggia che parrebbe non essere a norma di legge e costituire serio e reale pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Lo stesso solaio di copertura del tratto tombato (realizzato circa mezzo secolo fa!!!)- sotto il quale le persone sono costrette a transitare per il passaggio alla spiaggia – apparirebbe in una situazione visibilmente precaria (i ferri del solaio sono completamente arrugginiti e spezzati ed in alcuni punti si nota il pericoloso distacco di materiali, la qual cosa farebbe temere la perdita della stessa funzione portante dell’opera con temuto rischio di crollo);
AD OGGI NESSUNO HA MAI PROVVEDUTO QUANTOMENO A SEGNALARE TALEPERICOLO ALLA CITTADINANZA CON APPOSITA TABELLAZIONE.
Con l’inizio della bella stagione lo stabilimento balneare sito sulla spiaggia risulta già in funzione ed assiduamente frequentato. Ma nonostante tutto ciò gli enti competenti difendono la scelta di utilizzare fondi pubblici per effettuare interventi estensivi a monte di “mitigazione del rischio” (che appaiono non risolutivi e devastanti) anziché utilizzare le risorse disponibili per affrontare subito (e non rimandarlo ad una incerta disponibilità futura) il problema – ben più grave – del tratto tombato finale.
Lo scempio annunciato richiederà oltre 500.000 euro…e a nulla sono valse fino ad ora le numerose proteste, le lettere e le denunce del WWF, le relazioni di esperti (geologi, agronomi, zoologi) gli incontri, i dibattiti, l’interessamento della stampa locale, gli accordi della commissione ambiente regionale, la mobilitazione dell’intera popolazione di Positano, il forum di ben 16 associazioni…tutto inutile…siamo punto e daccapo!!!
Infatti, nonostante tutto e tutti, il Comune di Positano ha comunicato la ferrea intenzione di non voler perdere quei soldi promessi e di non volersi “prendere la responsabilità” di bloccare le opere di messa in sicurezza (???) della Valle più disabitata dell’intera costiera sorrentino-amalfitana ma, proprio per questo, assolutamente selvaggia, unica, preziosa e da salvaguardare…e non solo per la popolazione di Positano, che sta facendo di tutto per proteggerla, ma per l’intera umanità!!!
Per saperne di più l’appuntamento è per domani sera alle ore 21.15 su Metropolis TV (Sky 902) alla trasmissione “Sestante” curata da Gennaro Carotenuto. Saranno ospiti in studio Tonino Scala (che sulla vicenda ha presentato un Question Time alla Regione Campania) e il Dott. Prof. Aldo Cinque (ordinario di Geomorfologia all’Università di Napoli Federico II) che accenderà i riflettori sugli irrazionali interventi di “messa in sicurezza” del Vallone Porto e dell’intera Costiera. Il video sarà messo in rete da www.positanonews.com con un redirect da Metropolis Tv da venerdì e sarà sempre in rete.
Nella foto la salamandrina con gli occhiali (Fonte WWF Penisola Sorrentina inserito da Positanonews) una delle specie rare che questi lavori farebbero scomparire