Solo dieci persone in Italia hanno rinunciato alla prescrizione e lo ha fatto Salvatore Di Martino, ex sindaco di Ravello, in Costiera Amalfitana, ma i tempi della giustizia sono disumani. “Non si può dire a torto o a ragione quando si parla della mia vicenda – spiega Salvatore Di Martino -, ho subito solo dei torti e l’ultimo è quello dei tempi della giustizia. Ho rinunciato alla prescrizione per avere un giudizio, ma diventa disumano di fronte alla prospettiva di aspettare altri dieci anni affinchè si facesse luce sulla mia vicenda, chiederò i danni allo Stato per la lunghezza del processo. Ho tutte le carte che dimostrano la mia innocenza e anche testimoni, ma a distanza di tanti anni come si può pretendere di ricostruire tutto se una persona non si ricorda più neanche cosa ha mangiato il giorno prima? Come si può pretendere umanamente di farsi sottoporre per altri dieci anni da un processo? Io, volendo, potrei anche pubblicare tutto.” Una vicenda intricata che ha toccato rapporti umani e sociali a Ravello, ma ora, chiusa la vicenda, si può voltare pagina? “Quando mi si chiede una cosa del genere non ci si pone nei panni della persona che come me ha vissuto una profonda tragedia umana che lo ha colpito non solo nella politica, ma nella vita e nel profondo – spiega Di Martino -, è difficile riuscire a far rimarginare certe ferite. Per ora non ne voglio parlare.”
Mi.Ci.