Ravello Festival, la storia del secondo festival più antico d´Italia

26 giugno 2008 | 00:00
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Ravello Festival, la storia del secondo festival più antico d´Italia

Ravello Festival, la storia del secondo festival più antico d’Italia

Da oltre 50 anni Ravello, in Costiera Amalfitana,  ospita i concerti e le attività del secondo festival più antico in Italia. Già in antichità punto di incontro delle culture del Mediterraneo, meta privilegiata del turismo d’elite, eletta dai capi di stato e dagli intellettuali di mezzo mondo come luogo ideale per l’ozio creativo, la città della musica è ancora oggi sinonimo di raffinatezza, eleganza, piacevolezza, rispetto ed ospitalità.
L’attuale Ravello Festival deriva da una serie di iniziative precedenti. Va riconosciuto a Girolamo Bottiglieri e a Paolo Caruso l’ideazione dell’evento culturale che più di ogni altro avrebbe contribuito a costruire l’identità di Ravello come “Città della musica”.
L’associazione del nome di Wagner alla Villa Rufolo, resa splendida e accogliente dal filantropo scozzese Francis Neville Reid, era troppo allettante per non suggerire l’idea di realizzare concerti in un sito benedetto personalmente, per altro, dal grande compositore (Richard Wagner giunse a Ravello il 26 maggio 1880, e trasse ispirazione per il secondo atto del Parsifal, indicando nel magico scenario della Villa, la scena del giardino incantato di Klingsor).
Negli anni Trenta, l’orchestra del Teatro di San Carlo vi si esibì un paio di volte, con programmi legati appunto a Wagner.
Nel 1953, Paolo Caruso ripropose l’idea di creare un festival per appassionati wagneriani, aggiungendovi l’ardita soluzione logistica di un palco sospeso nel vuoto. L’iniziativa prese corpo grazie all’impegno dell’Ente Provinciale per il Turismo, allora diretto da Girolamo Bottiglieri e, in occasione del settantesimo anniversario della morte di Wagner, i “Concerti wagneriani nel giardino di Klingsor” (come scritto sulla copertina del programma di sala) presero avvio con due serate affidate all’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta da Hermann Scherchen e William Steinberg. Il programma, naturalmente, era tutto dedicato al musicista tedesco.
A partire dalla metà degli anni Settanta, il festival si è avvalso della consulenza artistica di Roman Vlad che ha impresso alla rassegna un segno di originale qualità.
Dal 2003, il Ravello Festival è organizzato dalla Fondazione Ravello. Il programma è diventato multidisciplinare, sebbene ogni singola edizione del Ravello Festival, è legata ad un leitmotiv.
Il 2003 è stato l’anno del “Potere”; il 2004 il “Sogno”; il 2005 il “Contrasto”; il 2006 il “Gioco”; il 2007 la “Passione”; il 2008 la “Diversità”.
Negli ultimi 5 anni, hanno partecipato al Ravello Festival artisti e personaggi di fama internazionale: tra i grandi direttori d’orchestra ricordiamo Chung, Gergiev, Penderecki, Termirkanov, Rostropovic, affiancati da formazioni quali la Royal Philarmonic e la London Symphony Orchestra, i Munchen Philharmoniker, l’Orchestra National de France, la Filarmonica di San Pietroburgo e l’Orchestra della Rai; e poi ancora personalità di spicco, tra cui Oliviero Toscani, Don McCullin, Roland Petit, Franco Cerri, Edoardo Sanguineti, Abbas Kiarostami, Katia Labeque, Richard Galiano, Herbie Hancock, Salvatore Accardo, Michele Campanella, Roberto Bolle ed Alassandra Ferri, e non ultimo Maurice Béjart, il grande coreografo francese scomparso lo scorso anno, che per tre edizioni ha presentato un suo lavoro al Ravello Festival.

Ravello Festival, the history of the second oldest festival in Italy

For over 50 years Ravello has hosted the second oldest festival in Italy. Even in ancient meeting point of cultures of the Mediterranean tourism destination privileged elite, elected by the Heads of State and intellectuals half of the world as a place ideal for creative leisure, the city of music is still synonymous with refinement, elegance, pleasure, respect and hospitality.
The current Ravello Festival derives from a series of initiatives, with the help of two men; Girolmo Bottiglieri and Paul Caruso, who more than anyone else have helped to build the identity of Ravello as “City of music.”
The composer Wagner’s association with the splendid Villa Rufolo was also an inspiration to hold musical concerts in the gardens where in 1880 the great composer was inspired to write about a magical garden in the second act of Parsifal.
As far back as the 1930’s the orchestra of the Teatro di San Carlo performed in the gardens a couple of times, with programs specifically related to Wagner.
In 1953, Paul Caruso came up with the idea of creating a festival for passionate Wagner fans. The idea bacame reality thanks to the Provincial Board of Tourism, then directed by Girolamo Bottiglieri and, at the seventieth anniversary of the death of Wagner, “Wagnerian Concerts in the garden of Klingsor” (as written on the cover of the program) began with two evenings given to the Orchestra del Teatro di San Carlo conducted by Hermann Scherchen and William Steinberg. The program, of course, was entirely dedicated to German musician.

Since 2003, Ravello Festival has been organized by the Foundazione Ravello. The program has become very varied, although each edition of the Ravello Festival is based on a theme.
2003 was the year of “Power”; 2004, the “Dream”; 2005 was “contrast”; 2006, was “games”, 2007 was “Passion”; and this year the theme is “Diversity”.
Over the past 5 years, artists and personalities of international fame have participated at the Ravello Festival. Some of the great conductors to remember are Chung, Gergiev, Penderecki, Termirkanov, Rostropovic, backed by formations such as the Royal Philharmonic and the London Symphony Orchestra, Munchen Philharmonic, the Orchestra National de France, St Petersburg Philharmonic and the Rai Orchestra, and personalities including Oliviero Toscani, Don McCullin, Roland Petit, Franco Cerri, Edoardo Sanguineti, Abbas Kiarostami, Katia Labeque, Richard Galiano, Herbie Hancock, Salvatore Accardo, Michele Campanella, Roberto Bolle and Alassandra Ferri, and not least Maurice Béjart, the great French choreographer who died last year, who for three years running presented his work at the Ravello Festival.

Da www.ravellotime.it