Rifiuti, Napoli: la mancata raccolta differenziata smascherata dai cittadini
Contenitori per la raccolta differenziata: nuovi , inutilizzati e abbandonati, mentre i cittadini, invano, chiedono di poter differenziare i propri rifiuti. E’ il comitato Allarme rifiuti tossici a “smascherare” ancora una volta il bluff della mancata raccolta differenziata in Campania e soprattutto a Napoli: l’Asia Napoli (Azienda servizi igiene ambientale), la società che dovrebbe garantire il servizio di raccolta rifiuti a Napoli, da mesi risponde ai tanti che chiedono i contenitori nel proprio quartiere “che non ci sono e che arriveranno”.
Ma i cittadini, questa volta nei panni dei detective, hanno scovato a Poggioreale in via Santa Maria del Pianto uno spazio immenso dove sono accantonati centinaia dei cassonetti per la differenziata nuovi ed in perfetto stato d’uso.
Ma inutilizzati.
Tante mail di commercianti e famiglie, evidenziano come le richieste di avere i contenitori per la diffenziata in Campania vengono costantemente “negate”, con il solito motivo: non ci sono, ma arriveranno.
“Chiunque viva a Napoli – afferma Marco – sa quanto sia difficile fare la differenziata, i cassonetti sono pochi, lontani e spesso strapieni. E’ palese che non si ha nessuna intenzione di fare questo servizio che risolverebbe il problema rifiuti”.
La raccolta differenziata è quindi ancora inesistente, eppure i fondi regionali sono stati erogati e spesi. Sul sito internet dell’Asia si parla di un “14% “ di differenziata realizzata a Napoli nel mese di aprile, ma la realtà è ancora “peggio” di quanto sembra.
Se il centro di Napoli, a discapito di altre zone, è stato liberato dalla montagna maleodorante di rifiuti, la provincia soffre ancora maledettamente.
Ed ora si punta sulla costruzione di ben quattro inceneritori in Campania: i grandi business vengono alimentati costantemente, mettendo a rischio la salute della popolazione.
Intanto per la fine della prossima settimana sono attesi i primi risultati dei rilievi tecnici in corso nella cava di Chiaiano per accertarne l’idoneità ad ospitare una discarica di rifiuti.
Il 10 giugno, invece, si svolgerà un tavolo tecnico in Prefettura, presieduto dal sottosegretario Guido Bertolaso, cui parteciperanno anche gli esperti scelti dalle comunità locali che si oppongono alla discarica.
“Abbiamo già consegnato una lista di nuovi accertamenti che dovrebbero essere effettuati nella cava – spiega Giovan Battista De Medici, professore alla facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli e membro della commissione tecnica per conto dei Comuni – ci confronteremo su questo. Sono necessarie indagini che diano una caratterizzazione piu’ esaustiva della situazione”.
Alla fine della settimana dovrebbero invece arrivare “i primi risultati – precisa il docente – sulle analisi del terreno superficiale della cava di tufo”, e che diranno se il sito sia già contaminato.
Anche se ormai sembra che la decisione sia già presa: a Chiaiano si farà la discarica.
inserito da Michele De Lucia da www.ecostiera.it