RIFIUTI SEMPRE PEGGIO. IL PROFESSOR ORTOLANI: NOTIZIE FALSE SU CHIAIANO
Nell’attesa che si trovino delle soluzioni, la spazzatura della Campania continua a far parlare di sé. Dal Consiglio Superiore della Magistratura che boccia la Superprocura per i reati ambientali, prevista dal decreto contro l’emergenza rifiuti, al New York Times che sottolinea come Napoli rappresenti a suo modo un punto estremo della situazione monnezza, diametralmente opposto all’eccellenza che è invece rappresentato da Amburgo, dove arriva la spazzatura campana (anche carica di radioattività), al geologo Franco Ortolani che denuncia il “diffondere notizie false sulla cava di Chiaiano”.
L’arrivo di Silvio Berlusconi (per mercoledì 11 giugno), che ora parla di risolvere il problema definitivamente “entro tre anni”, coincide anche con un continuo peggioramento della situazione nei centri dell’hinterland napoletano, dove i sindaci segnalano situazioni di crisi assoluta, con chilometri di strade invase da montagne di pattume in decomposizione.
Poi c’è il nodo sulla discarica di Chiaiano. Il geologo dell’Università Federico II, Franco Ortolani, componente del comitato tecnico proposto dai comuni per seguire gli accertamenti tecnici relativi alla idoneità geologica del sito, in una lunga lettera inviata a tutti gli organi di informazione polemizza sulla campagna di informazione relativa al sito di Chiaiano.
Le critiche si appuntano sul quotidiano La Repubblica. L’accademico chiede polemicamente: “La Repubblica è stata ingannata da qualcuno che ha “venduto” al giornale notizie false? Sono riportate notizie false circa la natura delle rocce attraversate dal sondaggio: fino a ieri (9 giugno, ndr) infatti, non è stata riscontrata la presenza di lava nel sottosuolo. Il “carotaggio” non è terminato e nessun nuovo dato, accertato e validato da geologi competenti e non da burocrati pasticcioni, è emerso”.
Lo stesso Guido Bertolaso, sottosegretario ai rifiuti, sempre a proposito di Chiaiano, sottolinea che “non ci saranno risultati definitivi prima della fine della settimana”.
E il sindaco Iervolino ha annunciato l’acquisizione all’Ente parco delle cave della Fibe, non distanti dalla ‘cava del poligono’ che dovrebbe ospitare la discarica.
Ma nell’attesa che aprano i nuovi sversatoi, gli impianti ex Cdr, che da questa settimana dovrebbero essere gestiti dagli uomini del Genio militare, sono in affanno.
Quello di Giugliano, in provincia di Napoli – uno tra i più grandi, al quale fanno riferimento numerosi comuni della provincia – è stato addirittura chiuso per consentire lo svuotamento dei depositi delle cosiddette ecoballe. Nella sola città di Giugliano la raccolta dei rifiuti è ferma da oltre tre giorni e per strada vi sarebbero già ottocento tonnellate di spazzatura.
La crisi dei rifiuti rischia di vanificare i piani comunali per la raccolta differenziata.
Vincenzo Cuomo, coordinatore Anci per la Provincia di Napoli e sindaco di Portici (uno dei comuni che non ha vissuto l’incubo dell’emergenza) esprime preoccupazione per la crisi che sta mettendo a dura prova molti centri del Vesuviano.
Ma se a Napoli non c’è traccia di raccolta differenziata, con i contenitori che rimangono depositati, come si pensa di risolvere questo dramma infinito?
Dal periodico online www.ecostiera.it diretto da Maria Rosaria Sannino ed edito da Comunicazione e Territori
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