SALERNO CONCERTO DI VASCO ROSSI, TRAGEDIA SFIORATA

29 giugno 2008 | 00:00
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SALERNO CONCERTO DI VASCO ROSSI, TRAGEDIA SFIORATA

La carica dei trentamila. Tutti all’Arechi a Salerno, dal Cilento alla Costiera Amalfitana e da tutta la Campania,  per assistere al mega concerto di Vasco Rossi. Ma la festa si trasforma in dramma. Un ragazzo di 28 anni di Lamezia Terme, Carmine P., cade giù dal muretto dei distinti nel fossato sottostante. Un volo di cinque metri, purtroppo il ragazzo batte violentemente la testa e perde conoscenza. Evidentemente per l’eccessivo entusiasmo si lascia andare, forse salta, comunque perde l’equilibrio e cade in maniera scomposta nel fossato dei distinti. Si capisce subito che le condizioni del ragazzo sono gravi, gli altri spettatori chiamano le ambulanze, arrivano i sanitari che prestano le prime cure al giovane calabrese e poi lo trasportano in barella. Quindi, la corsa in ospedale, dove il ragazzo giunge privo di conoscenza e viene rianimato. Poi viene sottoposto a una Tac d’urgenza e ricoverato al reparto di rianimazione dove è tenuto sotto osservazione. Le sue condizioni sono gravi, ma per fortuna non è in pericolo di vita. Altri giovani sono giunti in ospedale, qualcuno colto da malore, ma nulla di grave. Il principe degli stadi si è fatto bello di notte per ospitare l’evento del “Blasco” nazionale. Un successo strepitoso. La data di ieri infatti, l’unica del sud Italia (insieme a quella di Messina), ha fatto registrare il tutto esaurito da tempo. “La combriccola del Blasco”, da mesi, aveva letteralmente preso d’assalto botteghini e prevendite autorizzate per accaparrarsi il tagliando ed assistere al concerto evento che presenta il nuovo album, “Il mondo che vorrei”. C’è chi è stato disposto a pazientare oltre 12 ore di attesa, sotto il sole cocente ed un caldo quasi agostano, davanti ai cancelli dello stadio pur di essere sotto il palco per professare l’amore sfegatato per il “Blasco”. I fan sono giunti in città fin dalle prime luci dell’alba. Qualcuno è stato capace addirittura di anticipare i mezzi di soccorso e le forze di polizia che sono giunte con larghissimo anticipo, prevedendo la massiccia presenza di pubblico. Basti dire che già alle otto di ieri mattina c’erano alcuni “fedelissimi”, in paziente attesa davanti alla zona di prefiltraggio. Erano lì, pronti con striscioni e stendardi per il loro idolo. Alcuni eloquenti come: “L’alba chiara del mondo che vorrei sei tu, Vasco”; ”Voglio una vita piena di Vasco”, ”Ho una crisi cardioVASCOlare” ed ancora “Mamma mi ha fatto nascere, Vasco mi fa vivere”. «Per Vasco si fa questo ed altro», rispondono in coro fan con bandane, magliette e gadget di ogni tipo che riproducono l’immagine di Vasco Rossi. Qualcuno si è anche fatto tatuare il titolo di alcune sue hit sulla pelle. Impeccabile il servizio organizzativo ed anche la disponibilità del Comune di Salerno, capace di prevedere, anticipare e risolvere ogni problema. Dal personale, agli stewart, alle forze dell’ordine fino ad arrivare all’istallazione dei bagni chimici anche all’esterno dello stadio. L’ingresso per i portatori di handicap, il piano traffico, i parcheggi. Alle 15.30 in punto, quando già c’erano migliaia di persone che spingevano per entrare, i cancelli del settore prato sono stati aperti. Qualche minuto più tardi quelli di Curva Nord, Distinti e Tribuna. Sono bastate poche ore per occupare, riempire ed affollare i tre settori dello stadio aperti al pubblico. Ed ecco che teen-ager tutte pepe con magliette griffate “Vasco”, ciondoli e simpatiche corna fluorescenti da diavolette hanno addobbato l’Arechi. «Sei tu il mondo che vorrei, ma come te io devo dire che mi piaci solo tu»; «Per me vuol farci godere», «Il passato è senza parole, oggi il mondo che vorrei ha la voce di Vasco» per finire con «Siamo solo noi quelli che vogliono un mondo meglio di così». Lui, Vasco, non si è fatto attendere. E’ salito puntualissimo sul palco alle 21 esatte. Cappelino, giacca di pelle, occhiali da sole e maglietta nera con una “V” stampata sopra. Il boato dell’Arechi, i mille videofonini ed i flash dei fotografi hanno salutato così il rocker di Zocca. E stasera si replica. (Il Mattino, Eugenio Marotta, Ha collaborato Silvia De Cesare)