CAMPANIA ULTIMA PER IL MARE SPORCO, SI SALVA POSITANO E IL CILENTO
Campania maglia nera per il mare pulito anche se le coste italiane sono fra le più pulite d’Europa con il 96,2% delle acque balneabili, la Campania e la provincia di Caserta, salvo Positano e il Cilento con la provincia di Salerno come vedremo più sotto, brillano un po’ meno: a loro tocca la maglia nera delle peggiori acque di balneazione, secondo il rapporto 2008 presentato ieri al ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali. Le regioni che vantano il 100% di balneabilità sono Toscana, Marche, Molise, Basilicata; al 99% si piazzano Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna; segue il Friuli Venezia Giulia con il 98% a pari merito con la Puglia, al 97% c’è la Liguria, al 96% l’Abruzzo, al 95% il Veneto, al 93% sia Lazio che Calabria, e fanalino di coda la Campania con l’81% di acque balneabili e il restante interdetto per inquinamento. La mappatura per province evidenzia che nella metà delle province costiere controllate il 100% della costa è balneabile e che in ben 40 province la balneabilità è superiore alla media nazionale del 96,2%. Soltanto in 5 province la media è inferiore al 90%, pari a circa 94 chilometri di costa inquinata; di questi 28,7 sono in provincia di Caserta. In ogni caso si assiste a un miglioramento della qualità, se si considera infatti l’andamento dell’inquinamento e della balneabilità negli ultimi 15 anni, si scopre che dal 7,4% delle coste inquinate del 1993 siamo passati al 3,7% del 2007 e, per converso, dal 92,6% di costa balneabile del 1993 si è arrivati al 96,3% del 2007. L’inquinamento del 3,7% delle acque di balneazione italiane è in larghissima parte dovuto ad inquinanti biologici – evidenzia il rapporto sulle acque di balneazione 2008 – i dati infatti rilevano che i coliformi (totali e fecali), gli streptococchi e le salmonelle sono alla base dell’84% delle interdizioni alla balneazione, mentre la restante parte è dovuta ad inquinamento chimico o fisico. I rifiuti che galleggiano, come buste di plastica, bottiglie – sottolinea il rapporto – non è invece indice di inquinamento, ma spesso solo dell’affollamento estivo. In conclusione, il ministero precisa che i dati del Rapporto fotografano la situazione acque marine del 2007. Non si escludono quindi cambiamenti durante questa stagione estiva, positivi o meno. Per essere sempre aggiornati basta consultare il sito web del dicastero (www.ministerosalute.it/balneazione), dove sono rese note eventuali ordinanze comunali che vietano alla balneazione dopo i nuovi e costanti controlli delle Agenzie regionali per l’Ambiente. Sul sito del Ministero della salute i dati sulla balneazione in Campania sono una vera catastrofe visto che è balneabile solo l’81% della costa e con la provincia di Caserta che primeggia in negativo, per avere appena il 35% delle coste aperte ai bagnanti.
Anche in Costiera amalfitana la situazione non è affatto rosea osservando l’elenco dei “tratti di costa non balneabili” si parla di Amalfi, senza specificare il tratto, mentre a Maiori semre la foce Reginna Maiori e al Porto e Mnori da spiaggia oveste a est, Ravello per Marmorata e spiaggia del Cragone, a Vietri sul mare invece tutto il tratto che riguard ail Bonea. La Costiera Amalfitana ha il problema dei comuni che non hanno il depuratore (salvo Amalfi, Minori, Positano, che lo ha sopradimensionato, Tramonti e Vietri sul mare contestati nel funzionamento) come Praiano e Ravello
Tutte le altre regioni hanno valori superiori al 93%. Più in generale si può rilevare che nella metà delle province costiere controllate il 100% della costa è balneabile e che in ben 40 province la balneabilità è superiore alla media nazionale del 96,2%.Quanto alla condizione del mare Legambiente ribadisce il suo giudizio positivo sulla rete di monitoraggio italiana sottolineando però che i dati sulle acque rimangono pressoche’ invariati da diversi anni, con scostamenti minimi.
Intanto il Comune di Salerno, dopo l’esito positivo degli esami dell’Arpac, ha rimosso il divieto di balneazione che però resta valido in prossimità delle foci dei fiumi e dei porti, quindi a Santa Teresa. Intanto come disposto dall’Arpac, squadre della Salerno Pulita e dell’ufficio Verde Pubblico del Comune hanno ripulito a fondo gli arenili cittadini, ha destato perplessità poi l’attacco di Salerno alla Costiera, quando fra l’altro Minori aveva risolto sil suo problema, per il mare sporco. Si arriva davvero al paradosso se si accusa la Costiera Amalfitana di sporcare Salerno, semmai sarà vero il contrario.