CENTOLA, PALINURO E MORIGERATI VIAGGIO TRA NATURA E STORIA

30 luglio 2008 | 00:00
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CENTOLA, PALINURO E MORIGERATI VIAGGIO TRA NATURA E STORIA

Il fascino del borgo abbandonato di San Severino. Spiagge e grotte sulla costa. E poi, l’oasi del Wwf…
L’itinerario proposto coniuga natura, mare e monti, racchiusi nel giro di circa 30 chilometri di strade a scorrimento veloce. Da Salerno, uscendo a Battipaglia sull’autostrada A3, bisogna proseguire verso Vallo della Lucania e poi sulla cosiddetta “Futani – Centola”. Fino alla prima tappa: San Severino di Centola. Risalendo alcune curve, a picco sul fiume Mingardo, ci si trova di fronte ad un suggestivo borgo medievale arroccato su un costone roccioso. Lasciando l’auto nelle piazzole poco distanti dalla strada di accesso, è possibile, a piedi, visitare questo caratteristico borgo abbandonato dove si snodano, tra vicoletti e stradine più o meno ripide, casette, antichi portoni, l’antica chiesetta dedicata a Santa Maria degli Angeli e un castello che è però inaccessibile.
Il borgo di San Severino è abbandonato da quasi mezzo secolo, con evidenti segni di degrado. Negli ultimi anni, però, è nata l’associazione “Borgo” di San Severino di Centola, che ha tra i suoi obiettivi anche il recupero della chiesa parrocchiale, dove ancora viene celebrata la messa. San Severino è una delle quattro frazioni di Centola. Oltre a Forìa e San Nicola, la più famosa è senza dubbio Palinuro, luogo leggendario e celebre località balneare. La Grotta Azzurra, lo Scoglio del Coniglio, la Baia del Buon Dormire, l’Arco Naturale, sono le bellezze naturalistiche che è possibile visitare a Palinuro, la terra che deve il suo nome, secondo la leggenda, al nocchiero di Enea che qui morì e fu sepolto. Da un lato il porticciolo col suo caratteristico borgo marinaro e quindi il massiccio del Capo, dall’altro la lunga spiaggia delle Saline: così Palinuro si apre alla vista dei visitatori. Si tratta di uno dei tratti di costa più belli dell’intera Campania, con le sue rocce che cadono a picco nel mare. Ma il vero tesoro è sotto il livello del mare: ben 32 grotte, paradiso dei sub, delle quali le più importanti sono la Grotta Azzurra, chiamata così per gli spettacolari giochi di luce sull’acqua, la Grotta d’Argento e quella Sulfurea, che racchiude una sorgente di acqua sulfurea. La Grotta Azzurra, la cavità più nota di Palinuro, è facilmente visitabile, con escursioni organizzate che è possibile prenotare nei diversi info point della località costiera. E immancabile, per chi giunge a Palinuro, è la visita all’Arco Naturale, una magnifica scultura modellata nella roccia. Ma Palinuro non è solo mare. Anche dal punto di vista naturalistico la cittadina presenta delle sorprese, e infatti, tra la macchia mediterranea, cespugli di mirto, ginestre ed erica è possibile trovare la famosa Primula Palinuri, un originale fiore che cresce solo in questa zona. Conclusa l’escursione a Centola-Palinuro, è possibile concludere la propria gita fuori porta a Morigerati, che dista circa 25 chilometri. Per chi ha qualche ora di tempo da dedicare alla natura, è possibile visitare l’Oasi Wwf: le indicazioni per arrivare al sito sono chiare, il percorso stradale è agevole e lo spettacolo imperdibile. Le cascate, le sorgenti di acqua cristallina, i piccoli laghetti e il mulino seicentesco, da cui sgorga una cascata d’acqua sorgiva, fanno di questo luogo uno dei più belli della provincia di Salerno. Creata nel 1985, ha una estensione di 607 ettari. è un’oasi di protezione della fauna dove il Wwf ha deciso di allestire agevoli percorsi natura e aree di sosta. E qui, di recente, l’amministrazione comunale ha deciso di trasformare l’intero paese in albergo: chi vorrà pernottare a Morigerati, non dovrà fare altro che prenotare una delle 100 case messe a disposizione dai residenti e scegliere il pacchetto che comprende anche colazione e cena nei ristoranti e nelle pizzerie del Comune, trasporto da e per l’aeroporto di Napoli. Tutto con 200 euro.
Caterina La Bella