DE MASI PER IL PARCO DEL CILENTO SERRATA DEGLI ALBERGATORI

29 luglio 2008 | 00:00
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DE MASI PER IL PARCO DEL CILENTO SERRATA DEGLI ALBERGATORI

Positanonews si conferma una testata a vocazione regionale, nata per la Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, ormai riferimento per la Campania, sopratutto per le località turistiche,  e sta effettuando un reportage nel Cilento nelle aree del parco. La sensazione è che dietro l’esigenza manifestata di avere “qualcuno del territorio” vi sia una spaccatura fra il mondo politico che vorrebbe il suo referente (si fa insistentemente il nome di Lubritto) e gli operatori che rivogliono Domenico De Masi che stava esportando la positiva esperienza del Ravello Festival al Cilento. “In pochi mesi ci ha fatto vedere delle prospettive legate allo sviluppo del nostro territorio importanti – dicono i Pinto che gesticono la splendida struttura Mare Ulivo a Pisciotta -, si parlava di un festival della filosofia ad Ascea del teatro a Laurino e sopratutto della comunicazione qui totalmente assente. Per esempio le varie manifestazioni a volte pure rilevanti non sono conosciute, stava innovando molto con il sito del Parco con la proposta di un opuscolo informativo e altro.” Alla fine si è proposta la serrata degli albergatori cilentani se Domenico De Masi non sara’ riconfermato alla guida del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. E’ la minaccia degli operatori turistici di ‘Costa del Cilento’, il consorzio di albergatori e operatori del settore piu’ importante del Cilento. La decisione e’ stata presa oggi durante la prima riunione del ‘Comitato pro De Masi Cilento e Vallo di Diano’, riunitosi a Vallo della Lucania (Salerno). ”Non vogliamo politici o burocrati alla guida del Parco – ha spiegato Nello Fariello, membro del consorzio – se il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo decidera’ una nuova nomina senza prima averci consultato, passeremo alla serrata delle strutture alberghiere. Vogliamo un presidente del valore di Domenico De Masi alla guida del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Non siamo piu’ disposti ai compromessi”. Ancora piu’ duro Marco Sansiviero, presidente del consorzio. ”Attendiamo che il ministro faccia liberamente le sue scelte, ma si sappia che il presidente che ci aspettiamo dovra’ essere bravo e capace perlomeno quanto il professor De Masi. Se cosi’ non fosse, siamo pronti a tenere chiusi gli alberghi per tutto il 2009 e ad annullare le prenotazioni gia’ effettuate. Siamo stanchi”. La prima serrata potrebbe essere indetta gia’ per l’inizio di ottobre. Intanto, il comitato ‘Pro De Masi”, guidato da Antonio Isabella, presidente dell’associazione culturale ‘Cilento Nostro’, ha deciso di avviare una raccolta di firme tra i residenti cilentani affinche’ vengano respinte le dimissioni di De Masi da parte del ministro Prestigiacomo. Tra le iniziative, anche una marcia di protesta presso il ministero per l’ ambiente. Infine una curiosita’: tra gli aderenti al neonato comitato ‘Pro De Masi’, oltre a tanti cittadini e imprenditori cilentani, spiccano i nomi di due tra le piu’ antiche casate italiane: il principe Angelo Granito di Belmonte e la marchesa Fiamma Pintacuda Petrelli. In tutto questo abbiamo trovato anche chi, come a Rianata a Vasulata, un ristorante unico da non perdere nel centro di Camerota antico, che il lunedì l’associazione Agata fa rivivere, si lamentava del fatto che si sono fatti dei corsi di formazione per i precari per stabilizzarli, che poi non hanno più previsto l’assunzione di nessuno, forse anche a causa delle dimissioni, fra i politici l’intervento del presidente della provincia di Salerno Angelo Villani, c’è anche chi si lamenta del mancato coinvolgimento di alcune risorse locali e del dirigismo del professore, ma l’impressione conclusiva che se ne ha è che De Masi aveva individuato dei punti cruciali per lo sviluppo e la promozione del territorio sfuggito a tutti i suoi predecessori e per questo dal territorio non sono pochi che lo rivogliono. La sensazione, ma parliamo di sensazione visto che il Cilento è vasto e non abbiamo girato tutto il territorio, è che effettivamente la richiesta del ritorno della sua presidenza è sentita e motivata da chi ha visto nelle idee di De Masi una possibilità di sviluppo che con le sue dimissioni verrebbe al momento meno.

Michele Cinque