FERRAIOLI LA NOSTRA COLPA? LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
L’intervista di Mario Amodio de Il Mattino a Raffaele Ferraioli dopo l’assoluzione dalla vicenda Furore In che è stata la vicenda più discussa della Costiera Amalfitana, da Positano, Amalfi e Ravello, nell’ultimo decennio
MARIO AMODIO «Abbiamo subito la gogna per otto anni colpevoli soltanto di aver promosso lo sviluppo del paese». Raffaele Ferraioli, dopo l’assoluzione per la vicenda del Furore Inn su cui hanno indagato a più riprese guardia di finanza e carabinieri, vuota il sacco. Presidente, lei ha sempre confidato nei giudici da oggi la fiducia aumenta. «E’ questo un momento in cui si può davvero credere nella magistratura perché l’aver ottenuto questo tipo di sentenza fa tornare la fiducia nella giustizia. Fiducia che non avevo mai perso». Dunque, è la fine di un incubo? «Era impensabile ritrovarsi colpevole dopo aver speso un impegno trentennale per tirare fuori dalle secche un paese come Furore. E’ stato smontato il famoso teorema secondo cui ci eravamo messi d’accordo su tutto. Per fortuna abbiamo trovato un ma magistrato attento e rigoroso che ha ascoltato le nostre tesi». Ce li può ricordare? «Abbiamo avuto l’accortezza di completare una struttura e di produrre reddito oltre che posti di lavoro. I fondi del Ministero erano per creare occupazione e quello era un incentivo e non un corrispettivo. Ora i posti di lavoro sono quaranta e a Furore esiste un hotel a cinque stelle dotato di attrezzature sportive». Dopo quest’epilogo Ferraioli esce segnato o più forte? «Ferraioli non si è mai posto il problema di uscire forte ma di uscire pulito come lo è sempre stato».