GIANNELLA CONTRO TUTTI NELLA VIETRI DEI VELENI

5 luglio 2008 | 00:00
Share0
GIANNELLA CONTRO TUTTI NELLA VIETRI DEI VELENI

Vietri sul Mare. Una città divisa a metà, spaccata tra generazioni contrapposte, ancorata ad una vecchia economia ma tentata dal nuovo, sospesa tra la Divina Costiera Amalfitana e il Caotico Agro Nocerino-Sarnese. Oppressa da Salerno per politica, viabilità, peso dei numeri, Vietri prova a sopravvivere all’ennesima crisi comunale con il sindaco Giannella che, per sparigliare i giochi, si è dimesso anticipando gli avversari (che sono del suo stesso Pd) e la loro mozione di sfiducia. Questioni di «politica politicante», mentre i cittadini, soprattutto i più giovani, sono da un’altra parte. «Adesso sto bene»: Vittoria Schiavone, quarant’enne consigliere comunale dimissionaria di area Pd, si sfoga. Pungente, ironica, sarcastica: «Ho sbagliato dall’inizio: non sono un politico, sono io che non vado bene, gli altri si sono accomodati subito. Si può sopportare uno, due, tre rimpasti. Ma al quinto basta. Quasi tutti i consiglieri stanno lì da 25-30 anni, sono entrati e usciti tutti dalla Giunta. Si riempiono la bocca della parola nuovo, ma di nuovo qui non c’è niente». Radiografia impietosa di un modo di pensare la gestione della res publica. Da un lato giochi di corrente e di partito, con cambio di casacche e passaggi dalla Giunta all’opposizione. Dall’altro il vento forte divampato alle scorse elezioni politiche con tre richieste: sicurezza, parcheggi, idee nuove. In mezzo c’è lui, Alfonso Giannella. Il sindaco dopo le dimissioni ha avuto il coraggio di presentarsi ai concittadini in assemblea pubblica. «Per me è stata una seconda investitura», racconta il dottore che vede passare tutta la città per il suo laboratorio di analisi proprio sul corso. Giannella elenca i successi della Giunta: completamento della villa comunale, sistema videosorveglianza, riqualificazione Madonna degli Angeli, semafori per Molina, rifacimento della piazza a Marina, risanamento del Bonea con parco fluviale e Vietri Sviluppo, società che tra parcheggi e spazzamento dà lavoro ad una trentina di giovani che cambiano periodicamente con contratti a termine. Nonostante avesse ottenuto 15 seggi su 16, il sindaco, consigliere comunale dall’85, dopo l’ultimo rimpasto si è ritrovato con soli otto voti, compreso il suo. «È stato svilito il ruolo del consiglio comunale – attacca Tommaso Buono, new entry del Pd, assessore fino al 2006, dato per futuro candidato sindaco, 55 anni, per 33 anni al Comune – All’unanimità era stata votata l’uscita dall’Ausino e lo stop ai Tir sulla Statale 18, Giannella si è fermato per paura di Salerno. Qui il Pd non esiste, domenica scorsa i Ds hanno riunito il loro direttivo, vogliono prevalicare, difendono l’assessore esterno Franco Benincasa, futuro candidato sindaco. Noi siamo con Giannella, come mi hanno chiesto Figliulo, Iannuzzi, Andria, ma senza assessori esterni». Già il Pd. Dove è? «La dirigenza è assente da questa crisi – dice il sindaco – e non c’è spirito di appartenenza. Ho avuto tanti risultati, la mia colpa è non aver tenuto insieme arrabbiature personali di chi non si sente parte di un raggruppamento politico». «La crisi si protrae da tempo, ma la mozione di sfiducia è falsa, serve solo a far alzare il prezzo del mercanteggiamento – taglia corto Franco Marciano, Fi, da 38 anni consigliere comunale – Il vero errore è stato fatto quando fu lasciato abbattere il Fuenti». «I problemi veri sono altri, a cominciare dal controllo del territorio: d’estate i vigili vanno via alle 20 – dice Carlo Sciortino, dimessosi da assessore e consigliere, gestore del Caffé degli Artisti – C’è un’illegalità diffusa in edilizia, commercio, pubblicità. Non c’è parcheggio per i pullman di turisti. Anche la ceramica si è screditata con pezzi cinesi dopo che non si sono salvaguardate le botteghe d’arte. Io avevo fatto partire la raccolta differenziata, in due mesi siamo arrivati al 65%, ora tutto è sospeso per la crisi». E loro, i cittadini? Qualcuno invoca un De Luca locale «perché Vietri da 30 anni è sempre uguale». «Ma come si fa a fare un parco proprio sotto la piazza principale sapendo che finisce abbandonato – è infuriata un’arzilla vecchietta della ceramica Avallone – invece del parcheggio come chiedevamo tutti noi ceramisti». «L’unico risultato visibile della Giunta è la raccolta differenziata – sottolinea Valentina Falcone, giovane commerciante dell’omonimo negozio – Prima vicino ai cassonetti all’inizio del corso c’erano montagne di rifiuti». «C’è degrado, nessun incentivo al turismo, cambiamenti in peggio – spiega Alfredo Armenante, giovanissimo negoziante – Fatta la villa comunale, non si sa quando è aperta. Le cartine di Vietri sono fotocopie non brochure. Ad Amalfi, Maiori fanno opere, noi siamo fermi». (Fulvio Scarlata, Il Mattino)