Napoli Oltre cento immigrati in strada dopo l´incendio nel palazzo che occupavano
Ci sono trentasei rifugiati politici, cui questa «accoglienza» è dovuta, sottolinea l’amministrazione, e 76 richiedenti asilo: fra loro donne e bambini. Ma la soluzione c’è, e sarà pronta in pochi giorni, anche se a loro, che si sentono vittime delle «discriminazioni» della gente, non piace. «I napoletani che mercoledì scorso erano con noi, quando è scoppiato l’incendio, nello stesso edificio, e come loro finiti per strada, sono già stati sistemati in strutture di accoglienza», è la denuncia di Abu Soukamoro.
La tensione cresce, anche perché gli oltre 100 sfollati, non hanno potuto neanche raggiungere la prima struttura di accoglienza individuata dal Comune, nei giorni scorsi in via Pasquale Scura, per via di una ventina di persone, che lo hanno impedito con blocchi stradali, insulti e cassonetti bruciati.
Costretti ad abbandonare un edificio occupato abusivamente – in seguito a un incendio scoppiato, secondo le voci del quartiere, a causa di un materasso dato alle fiamme con della benzina da un disagiato psichico – gli immigrati non hanno ancora ricevuto adeguata accoglienza dunque, «nonostante gli sforzi del Comune», sottolinea l’assessore alle politiche sociali Giulio Riccio. Fallito il primo tentativo, si «ripiega», spiega, su un edificio di Scampia: «È quasi pronto, mancano pochi giorni di lavoro, ma già domani (oggi ndr), adattandosi, ci si potrebbe dormire». Agli immigrati, però non piace: «Non ci sono neanche le finestre». Replica l’assessore: «È ancora un cantiere, privo di infissi ma le finestre ci sono».
fonte:iltempo.it
Michele de Lucia