LA RISPOSTA è no. Almeno finché le condizioni e la quantità di rifiuti che dovrebbe arrivare da Napoli sono quelle prospettate. Il sindaco Adriano Paroli dice subito che fin qui di richieste ufficiali perché Brescia smaltisca la monnezza campana non ce ne sono state. Ma dopo la disponibilità dichiarata dalla Regione Lombardia per 6-7 mila tonnellate, Paroli ieri ha parlato con il presidente Formigoni e ha ribadito che a Brescia «ci sono problemi di capacità e possibilità di accoglienza». L’esubero di Napoli, ha spiegato alla stampa il sindaco affiancato dal presidente del consiglio di sorveglianza di A2A Renzo Capra, al termine di un incontro con i capigruppo, è di 5-6 mila tonnellate al giorno «i nostri impianti possono tollerare 50, 100, forse 150 tonnellate in più al giorno e comunque nessuno, i capigruppo sono d’accordo, è disponibile a usare la terza linea del termoutilizzatore distogliendola dalla biomasse». «Brescia – conclude Paroli – non può risolvere i problemi creandone altri per sé». Venerdì 4 a Brescia arriverà il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino con una delegazione di 35 persone in visita al termodistruttore. «Per Napoli sarebbe importare studiare tutto il sistema Brescia, non solo vedere l’impianto» suggerisce il presidente Capra. Ieri, intanto, sull’asse Napoli Brescia, si è registrato un colpo di scena subito sgonfiato: l’inceneritore bresciano, che ne è costato 300, in vendita per 25 milioni? Brescia città più inquinata del mondo? In A2A il commento alle dichiarazioni rilasciate all’Ansa da Ennio Italico Noviello, un ricercatore del Cnr di Roma, è stato che sono cose assolutamente insensate, insomma non stanno né in cielo né in terra. «L’ho saputo proprio stamattina – affermava Noviello – La proposta era di cederlo per 25 milioni di euro, cioè meno di quanto serve per completare quello di Acerra». E ancora: «Quell’impianto sta inquinando l’intera Lombardia.
A Brescia non c’è un solo allevamento di bovini che sia senza diossina. Brescia è il punto più inquinato del mondo, basta guardare il satellite».
A STOPPARE Noviello, sono arrivate le parole di Sesto Viticoli, direttore del Dipartimento progettazione molecolare Cnr: «Il dott. Noviello ha fatto dichiarazioni a titolo esclusivamente personale che in nessun modo rappresentano la posizione ufficiale dell’Ente».
A Brescia non c’è un solo allevamento di bovini che sia senza diossina. Brescia è il punto più inquinato del mondo, basta guardare il satellite».
A STOPPARE Noviello, sono arrivate le parole di Sesto Viticoli, direttore del Dipartimento progettazione molecolare Cnr: «Il dott. Noviello ha fatto dichiarazioni a titolo esclusivamente personale che in nessun modo rappresentano la posizione ufficiale dell’Ente».
Michele De Lucia