Organizza una rapina per vendetta Arrestato quarantenne di Tramonti
Una rapina maturata per vendetta nei confronti del socio. E’ questa l’accusa che ha fatto finire in carcere a Parma Alfonso Buonocore un 41enne diTramonti, paese della Costiera Amalfitana. L’operazione della squadra mobile del capoluogo emiliano ha consentito di far luce sul colpo da sessantamila euro messo a segno ai danni dei clienti del “Music bar cafe”, che secondo le indagini erano impegnati a giocare d’azzardo. Ieri mattina il blitz.
Oltre ad Alfonso Buonocore in manette sono finiti anche tre uomini della provincia di Caserta, tutti giá noti alle forze dell’ordine. Si tratta di Giancarlo Santacroce, 44 anni, di Casagiove; Alessandro Iuliano, 38 anni, di Caserta; Vincenzo Gagliardi, 39 anni, di San Felice a Cancello. Loro a Parma c’erano arrivati su indicazione proprio di Buonaiuto, che in cittá aveva stabilito da tempo la sua residenza.
Questa la ricostruzione dei fatti. Armati di fucile a canne mozze e pistole, tre malviventi fecero irruzione, nel pomeriggio del 15 maggio dello scorso anno, nel “Music bar cafe”. Nel locale c’erano una quarantina di persone – di Parma ma anche delle province limitrofe – che stavano giocando d’azzardo. I tre intimarono a tutti di stendersi a terra e, per essere più convincenti, colpirono diverse persone con calci e pugni. Poi si fecero consegnare da tutti denaro, preziosi e cellulari, per un bottino di circa sessantamila euro.
•Secondo le indagini della squadra mobile parmense, diretta da Nicola Vitale, fu Buonocore – socio del locale, in “rotta” con l’altro responsabile dell’esercizio – a ideare la rapina, coinvolgendo i tre casertani per l’esecuzione. Quel pomeriggio l’uomo di Tramonti uscì dal “Music bar cafe” per fare una telefonata. Probabilmente doveva dare l’ok per il colpo. Rientrando nel locale, si dimentico socchiusa la porta d’ingresso. Quando ci fu l’irruzione armata, lui si ritrovò tra le vittime della rapina.
Ma per gli investigatori era solo una copertura. Anche tramite l’uso, fatto successivamente dai rapinatori, di alcuni telefoni cellulari prelevati ai clienti della bisca, e al monitoraggio del tragitto autostradale compiuto dai malviventi per tornare nel Casertano dopo l’assalto, gli inquirenti sono risaliti agli autori della rapina.