SERIE A, SI PARTE IL 31 AGOSTO CON FIORENTINA-JUVE-ROMA-NAPOLI

26 luglio 2008 | 00:00
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SERIE A, SI PARTE IL 31 AGOSTO CON FIORENTINA-JUVE-ROMA-NAPOLI

ROMA – Una partenza col botto. L’eliminazione delle teste di serie dal sorteggio dei calendari per la prossima stagione calcistica della serie A, regala come prevedibile alla vigilia emozioni forti fin dalla prima giornata del campionato 2008-2009, il prossimo 30 agosto, con un gustoso anticipo che potrebbe essere proprio Fiorentina-Juventus (nulla é stato ancora deciso al momento). La definizione dei calendari nel pomeriggio nel salone d’onore del Coni sotto lo sguardo attento del presidente Gianni Petrucci, del presidente federale Giancarlo Abete e di quello della Lega Antonio Matarrese, che, durante la cerimonia si è anche concesso un palleggio con i nuovi palloni del campionato targati Nike. Ride la Roma che si ritrova una partenza molto comoda (debutto col Napoli all’Olimpico, probabilmente senza tifosi partenopei), sorride la Juve, anche se il debutto è di quelli choc, a Firenze contro gli eterni rivali viola, perché dovrà aspettare l’8/a per il derby e la 10/a per il primo scontro diretto contro la Roma.

E’ andata meno bene al Milan (esordio casalingo contro il Bologna), che dopo il derby già alla quinta, avrà un finale di campionato thrilling con Juventus, Roma e Fiorentina nelle ultime quattro giornate, ma soprattutto ai campioni d’Italia dell’Inter, che dovranno fare i conti con un avvio piuttosto complicato (debutto a Genova contro la Samp, ma soprattutto Milan e Roma alla 5/a e alla 7/a con gli impegni di Champions in mezzo). Avrebbe potuto essere una festa ancora più gioiosa, quella del sorteggio dei calendari, se non ci fosse stato l’ammutinamento delle 22 società di B, che in segno di protesta per la rottura della trattativa sulla mutualità hanno disertato il salone d’onore del Coni per questa storica compilazione dei calendari senza i paletti delle teste di serie. “Senza regole rigide assistiamo ad un campionato bello e appetibile fin dalla prima giornata – ha sottolineato il presidente della Figc, Giancarlo Abete – Partiamo subito con tre grandi match come Fiorentina-Juve, due squadre che competono per la Champions League, Roma-Napoli e Sampdoria-Inter.

Partite importanti che aumentano l’attenzione dei tifosi e danno il senso di una competizione forte in cui si deve partire bene per non perdere subito terreno”. Non credeva ai suoi occhi l’ad della Fiorentina, Sandro Mencucci, quando ha visto sul tabellone la prima giornata del prossimo campionato. A fine agosto al Franchi si giocherà la sfida più sentita della stagione a Firenze, quella contro la Juventus.

“La sfida più sentita subito. Iniziamo con la Juventus e finiamo con il Milan, non c’é male”. Il primo big match per lo scudetto sarà il derby Milan-Inter alla quinta giornata, notizia accolta tutto sommato bene da entrambe le sponde milanesi: “Il derby a settembre è un inedito, ma è meglio giocare con il bel tempo – ha detto l’ad rossonero Adriano Galliani – Piuttosto abbiamo un ciclo duro alla fine del campionato dove ci ritroviamo di nuovo la Roma come 4 anni fa. Magari ci porta bene ancora una volta, ma queste grandi squadre non si sa mai se è meglio incontrarle all’inizio o alla fine”.

Nessun problema per il derby prematuro nemmeno per l’Inter, preoccupata invece dalla vicinanza con l’altro big match con la Roma poche settimane dopo: “La sfida col Milan meglio giocarla col bel tempo, piuttosto che alla vigilia di Natale o alla fine del campionato”. In attesa di conoscere le prime decisioni dell’Osservatorio, e di sapere se il primo anticipo del campionato sarà Fiorentina-Juve piuttosto che Sampdoria-Inter, il calcio italiano si gode questa prima giornata di festa della nuova stagione, macchiata dalla minaccia di sciopero della serie B.

NIENTE ACCORDO, LA B NON VA A CALENDARI

Doveva essere un giorno di festa per il calcio italiano da concludere con i fuochi d’artificio dei calendari della prossima stagione, con la novità tanto attesa e ben accolta da tutti i club dell’assenza delle teste di serie, al salone d’onore del Coni. Era stato questo l’auspicio del presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, che al suo arrivo allo stadio Olimpico si augurava di celebrare una giornata di festa in cui riunire “la grande famiglia dal pallone italiano”, e all’uscita cercava di spegnere l’eco per il polverone alzato dalla serie B. Ben presto infatti la doppia assemblea di Lega (anticipata da una riunione informale dei presidenti di B) si è trasformata in un vero braccio di ferro tra le società di serie B e quelle di A, con il finale thrilling dell’annunciata assenza dei club cadetti al sorteggio dei calendari e la minaccia più che concreta di un possibile sciopero (si parla di due giornate di stop) della B.

 “La festa dei calendari – ha rivelato all’uscita il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, il primo ad abbandonare lo stadio – la lasciamo alla serie A. Noi non abbiamo niente da festeggiare e dunque non parteciperemo a questo rito in un clima festoso che non condividiamo”. Un braccio di ferro durato davvero poco, troppa la distanza economica tra la richiesta iniziale della B (90 milioni di euro) e l’offerta della A, che alla fine non accettato nemmeno quella mediata dai due presidenti di Lega, Cellino per la A e Ghirardi per la B, che avevano abbassato le pretese portandole a 65 milioni di euro più il paracadute per chi retrocede da 7,5 a 22,5 milioni di euro. All’uscita il presidente Matarrese ha provato a spegnere l’incendio oramai divampato: “Non è una vera crisi, è solo una strategia decisa in comune tra A e B per avere maggiore potere nella trattativa con la tv per i diritti in chiaro. Adesso faremo il bando di gara il prossimo 29 luglio, poi entro il 5agosto aspetteremo le offerte, se non dovessero arrivare,avvieremo una trattativa privata fino all’inizio del campionato”.

Ma in realtà la presa si posizione dei rappresentanti delle società di serie A, che hanno deciso di dire no a tutte le proposte e di rinviare ogni trattativa: “Non possiamo quantificare – ha ammesso il direttore generale della Sampdoria, Giuseppe Marotta – nulla ad oggi. Dobbiamo solo aspettare e capire quali risorse la serie A avrà a disposizione dopo che saranno venduti i diritti televisivi in chiaro”. Nella stessa giornata Matarrese, secondo quanto rivelato da Aurelio De Laurentiis, incontrerà il presidente dell’autorità garante della comunicazione, Antonio Catricalà, per stabilire quale strada percorrere per la vendita dei diritti televisivi in chiaro con la Rai, che ad oggi “resta la più interessata ad acquistarli”, ha confessato il patron del Torino, Urbano Cairo. A conti fatti dunque un’altra giornata difficilissima per il presidente Matarrese, non invidiato da Galliani e Lotito che si sono detti felici di non essere loro a dover gestire questa patata bollente, che di fatto è stato sfiduciato dalle 22 società di B: “In una democrazia – ha aggiunto il presidente del Frosinone – In queste situazioni ci si dovrebbe dimettere, ma evidentemente i 20 club di A, nonostante la minoranza, contano più delle 22 della serie B”.

Doveva essere una festa e invece rischia di essere ricordato come il giorno in cui la serie cadetta ha posto le basi per uno sciopero che spacca ancora una volta in due il calcio italiano, anche se Matarrese abbassa i toni e annuncia: “Giochiamocela meglio tutti uniti”.





















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