A Napoli il record della crescita del debito per famiglia: +116, 6 % in soli 5 anni. E che sia chiaro, parliamo di debiti propri della

29 agosto 2008 | 00:00
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A Napoli il record della crescita del debito per famiglia: +116, 6 % in soli 5 anni. E che sia chiaro, parliamo di debiti propri della





E’ tempo di dire tutta la verità. Le famiglie italiane sono “alla frutta” e qualcuna anche “alla fame” E quelle amanteane? Vediamo un pò che cosa succede in Italia.

Le famiglie italiane, sono sempre povere e sempre più indebitateIn media hanno un debito di 15mila euro. Le famiglie con maggiori difficoltà sono quelle della provincia di Roma, con una media di 21mila euro. A Napoli il record della crescita del debito per famiglia: +116, 6 % in soli 5 anni. E che sia chiaro, parliamo di debiti propri della famiglia, non di quelli derivanti dal disavanzo dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli altri enti statali che sono pur rilevanti. Spesso sono debiti che derivano dai mutui assunti per la casa o per acquisti rilevanti come l’auto e i mobili , ma ci sono anche i debiti per sopravvivere quotidianamente. E’ una situazione sempre più grave per le famiglie italiane già salassate dai rincari della pasta, dai salassi delle bollette, dalla benzina, dal caro mutui e dai photored ed autovelox. .Arrivare a fine mese è diventata una impresa impossibile. La conseguenza, secondo i dati elaborati dalla Cgia di Mestre, è che l’indebitamento medio delle famiglie italiane -che comprende l’accensione di mutui per l’acquisto della casa, i prestiti per l’acquisto di beni mobili, il credito al consumo, i finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.- ha toccato nel dicembre del 2007 i 15.765 euro. Una cifra che raggiunge il record di 21.949,94 euro nella provincia di Roma. Seguono le famiglie milanesi (21.321,68 euro), quelle della provincia di Lodi (20.593,26 euro), quelle di Reggio Emilia (20.138,44 euro) e le riminesi (con 20.060,99 euro). Dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre-”Innanzitutto le città più indebitate sono quelle che registrano anche i livelli di reddito più elevati. Non è da escludere che tra questi ‘indebitati’ vi siano anche delle famiglie appartenenti alle fasce sociali piu’ deboli. Tuttavia, appare evidente che la forte esposizione in queste realtà, soprattutto a fronte di significativi investimenti nel settore immobiliare, ci deve preoccupare relativamente. Altra cosa è quando analizziamo la variazione di crescita registrata negli ultimi anni. Nei primi posti abbiamo molte città del Sud. Ciò sta a significare che questo aumento è probabilmente legato al perdurare della crisi economica che ha indotto molte famiglie a ricorrere a prestiti bancari per affrontare questa difficile situazione”. Il record della crescita del debito delle famiglie avvenuta tra il 1° gennaio 2002 sino al 31 dicembre 2007, invece, appartiene alla provincia di Napoli che in questi 5 anni e’ cresciuto del 116,36%. Segue Reggio Emilia con un aumento del 116,11%, Piacenza con 116,09% e Chieti con il 115,68%. Chiude la classifica Potenza con il 46,46% e Bolzano con il 42,45%. Sempre in questo periodo la crescita media dell’indebitamento delle famiglie italiane e’ stato del 93,28%.” Con una analisi molto approssimativa secondo taluna stampa “a vivere con minore ansia la preoccupazione di un debito da onorare nei confronti degli istituti di credito o degli istituti finanziari sono le famiglie del Sud e specialmente quelle residenti nella provincia di Isernia (7.119,83 euro), di Reggio Calabria (7.099,05 euro), di Benevento (6.951,66 euro) e, infine, quelle di Vibo Valentia (6.769,92 euro)”. E’ bene, invece, chiarire che il fatto che in Calabriai debiti delle famiglie siano nettamente inferiori a quelli di Milano ed altre grandi città delnord non significa certamente che i Calabresi siano morigerati. Se rapportiamo infatti i debiti ai redditi ci accorgiamo di essere un po’ tutti sulla stessa barca. Secondo una abitudine molto presente dalle nostre parti infatti il ebito delle famiglie spesso non è registrato con le banche e gli istituti bancari perché direttamente aperto con l’artigiano od il commerciante.Staff Amantea.net



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                              Michele De Lucia