CALCIO-ROMA E´ MORTO FRANCO SENSI

18 agosto 2008 | 00:00
Share0
CALCIO-ROMA E´ MORTO FRANCO SENSI

ROMA – Il presidente della Roma calcio, Franco Sensi, e’ morto questa notte al policlinico Gemelli di Roma dov’era ricoverato da tempo. Aveva 82 anni. Franco Sensi, a quanto si apprende, e’ morto alle 23,40 per problemi metabolici, conseguenze della grave malattia. Il presidente della Roma era ricoverato da quasi due mesi al policlinico Gemelli di Roma. Nato a Roma il 29 luglio del 1926, e’ stato un imprenditore italiano operante nel settore petrolifero, nel turismo e nell’editoria. La sua notorieta’ e’ pero’ dovuta al fatto di ricoprire la carica di presidente della Roma calcio dal 1993: sotto la sua gestione la Roma ha vinto uno scudetto nella stagione 2000/01, due Supercoppe italiane (2001 e 2007) e due Coppe Italia nelle stagioni 2006-2007 e 2007-2008.


MORTO SENSI: CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO MARTEDI’
FUNERALI SI TERRANNO MERCOLEDI’ A SAN LORENZO FUORI LE MURA
ROMA – La famiglia Sensi ha deciso di allestire la camera ardente domani mattina (martedi’) al Campidoglio (e non a Trigoria come precedentemente annunciato dalla stessa societa’), per l’ultimo saluto di tutti i tifosi al presidente del terzo scudetto giallorosso. La salma di Sensi lascera’ il policlinico Gemelli oggi pomeriggio. I funerali si terranno mercoledi’ nella basilica di San Lorenzo Fuori le Mura (San Lorenzo al Verano.
MORTO SENSI: DE BIASI, CON GIOCATORI ERA COME PADRE
ROMA – ”Del presidente Sensi mi ha sempre colpito la sua umanita’. Con i giocatori era come un padre: Un caso raro in un calcio sempre piu’ devoto al denaro”. Cosi’ il tecnico del Torino, Gianni De Biasi, ha commentato la notizia della morte del presidente della Roma Franco Sensi durante la trasmissione ‘La domenica sportiva estate’ di Raidue.


MORTO SENSI: MILAN,CONDOGLIANZE A FAMIGLIA E SOCIETA’

(ANSA) – MILANO, 18 AGO – ”Il Milan piange la scomparsa di Franco Sensi, presidente dell’A.S. Roma. La societa’ rossonera porge le condoglianze alla moglie Flora e alla figlia Rosella, nonche’ all’intera societa’ giallorossa”. Questa la nota diffusa dalla societa’ rossonera subito dopo la morte del presidente della Roma.


MORTE SENSI: MORATTI, GRANDE UOMO CALCIO ITALIANO

(ANSA) – ROMA, 18 AGO – ”Il presidente Massimo Moratti e tutta la F.C. Internazionale sono vicini alla famiglia Sensi e all’A.S. Roma per la scomparsa di Franco Sensi, presidente, grande uomo del calcio italiano”. Questo il comunicato diffuso dall’Inter dopo la morte del presidente giallorosso.


MORTO SENSI: JUVENTUS, VICINI A FAMIGLIA E SOCIETA’

ROMA – ”In questo tragico momento la Juventus e’ vicina alla famiglia Sensi e a tutta la societa’ giallorossa”. Cosi’ la societa’ bianconera esprime sul proprio sito web il cordoglio per la morte, ieri sera, del presidente della Roma, Franco Sensi.


MORTO SENSI; IMPRENDITORE E SINDACO, 15 ANNI DA N.1 ROMA

ROMA – Francesco (o piu’ comunemente Franco) Sensi e’ nato a Roma il 29 luglio 1926. E’ stato un imprenditore nel campo petrolifero (possedeva, tra le altre, la Compagnia Italpetroli Spa) e dell’editoria (e’ stato proprietario di alcuni quotidiani), ma ha vestito anche i panni del politico (sindaco di Visso, in provincia di Macerata, nelle liste della Democrazia cristiana). La notorieta’ di Sensi e’ pero’ legata soprattutto al fatto di aver ricoperto la carica di presidente della Associazione sportiva Roma, una delle due squadre di calcio della Capitale. Nel maggio del 1993 Sensi ha infatti acquisito, attraverso partecipazioni nella societa’ controllante ed insieme all’imprenditore Pietro Mezzaroma, il controllo del pacchetto di maggioranza dell’As Roma Spa per poi diventare, dal successivo 8 novembre 1993, proprietario unico della societa’ e presidente della stessa. Come presidente della Roma (il diciottesimo) Sensi e’ colui che e’ stato in carica piu’ a lungo. Sotto la sua gestione la squadra ha vinto uno scudetto nella stagione 2000/01, due Supercoppe italiane (2001 e 2007) e due Coppe Italia nelle stagioni 2006-07 e 2007-08. La figlia Rosella ricopre attualmente l’incarico di amministratore delegato della Roma. Per la sua attivita’ imprenditoriale Franco Sensi e’ stato nominato, il 2 giugno 1995, Cavaliere del lavoro. Il 26 maggio 2008, presso l’Universita’ degli studi di Roma 2 Tor Vergata, il presidente giallorosso e’ stato omaggiato con il premio ‘Etica nello sport’ per la sua attivita’ pluriennale alla guida della As Roma all’insegna di nuovi e rivoluzionari valori. Il premio e’ stato ritirato dalla moglie Maria Nanni.


CALCIO:COMBATTIVO E VINCENTE,SENSI UNA VITA PER LA ROMA

DALLE BATTAGLIE IN LEGA ALLO SCUDETTO E ALLA CRESCITA DEL CLUB

ROMA – Laureato in matematica, petroliere, immobiliarista, editore, finanziere e collezionista di quadri e opere d’arte. Ma anche da sempre romanista ‘doc’. Franco Sensi si poteva descriverlo cosi’, perche’ oltre agli affari ha sempre pensato anche alla sua squadra del cuore. Ha amato la Roma fin da bambino, perche’ suo padre Silvio aveva giocato nella Fortitudo di Borgo Pio, uno dei club da cui nel 1927 nacque la societa’ che porta il nome della capitale, fece parte del Consiglio all’epoca della presidenza di Renato ‘papa” Sacerdoti, e fu fra i fondatori del mitico campo di Testaccio. Ancora a Testaccio, quando il glorioso campo torno’ a vivere dopo una ristrutturazione patrocinata dalla Roma, Sensi dimostro’ con una frase tutto il suo amore per i colori giallorossi.
 Era la fine di novembre del 2000, e tra i tifosi, i simpatizzanti e le vecchie glorie accorsi nell’occasione sul mitico rettangolo c’erano gia’ i primi fermenti per uno scudetto che cominciava a profilarsi. Nella brevi parole di saluto, Sensi disse: ”Sara’ bellissimo se riusciremo a vincere il terzo scudetto, ma ricordatevi che prima di qualunque successo l’orgoglio maggiore e’ quello di essere nati tifosi di questa squadra”. E quell’anno lo scudetto finalmente arrivo’, dopo un percorso trionfale nella prima parte di campionato e poi sempre piu’ affannoso con l’approssimarsi della meta. Forse si puo’ dire che il meraviglioso giocattolo giallorosso di quella stagione aveva cominciato a rompersi gia’ prima della storica conquista. Una conquista alla quale comunque e’ rimasto legato per sempre il nome del presidente Sensi, ma che fu anche il frutto di un cospicuo investimento di denaro, con la multimiliardaria operazione-Batistuta in prima linea, che condiziono’ la successiva gestione economica della societa’.
 Buon calciatore dilettante da ragazzo, Franco Sensi era gia’ vicepresidente quando i giallorossi vinsero la Coppa delle Fiere nella stagione 1960-61. Poi usci’ dai ruoli dirigenziali quando la Roma passo’ da Anacleto Gianni al conte Marini Dettina, di cui non condivideva il modo di gestire la societa’ . Per tanti anni Sensi ha continuato a seguire la Roma da abbonato (ad ogni inizio stagione acquistava 12 tessere della tribuna d’onore), per poi rilevarla assieme a Pietro Mezzaroma quando era sull’orlo del fallimento dopo la gestione Ciarrapico. Nel novembre del ’93 divenne unico proprietario, e si puo’ dire che da allora comincio’ la sua lotta contro il palazzo ed i mali del calcio. Questo suo atteggiamento gli creo’ molti problemi con la giustizia sportiva e numerose antipatie, ma lui ha continuato sempre ad andare avanti, coerente con le sue idee e la sua fede romanista. Per quasi dieci anni Sensi ha lottato contro il sistema, ovvero ”lo strapotere”, come lo definiva, di certe societa’ del Nord, le uniche secondo lui tutelate dalla federazione, contro le storture del mondo arbitrale, lo strapotere di certi procuratori sul mercato, la questione dei diritti televisivi da gestire in proprio per ricavarne il giusto valore.
Due soprattutto i ‘nemici’ del presidente giallorosso: Luciano Moggi, da cui dovette accusare diverse sconfitte nall’ambito del calcio-mercato, e Adriano Galliani, del quale non perse mai occasione di contestare la duplice veste di presidente del Milan e contemporaneamente della Lega calcio. In queste sue battaglie contro certi potentati, Sensi si e’ ritrovato spesso da solo, perdendo per strada, anche a causa del suo carattere non facile, molti dei dirigenti ingaggiati per aiutarlo: Agnolin uno dei primi, Lucchesi l’ultimo. Non sempre facili sono stati anche i suoi rapporti con gli allenatori, sempre sottomessi al suo umore mutevole. E cosi’ Mazzone, ingaggiato in nome della romanita’, divenne ”incompetente” quando dopo tre anni non era riuscito a vincere nulla, senza magari considerare che proprio nel terzo anno il tecnico di Trastevere era riuscito finalmente a costruire una buona squadra che con un paio di ritocchi mirati avrebbe potuto aprire un ciclo vincente. E ancora, Carlos Bianchi, presunto profeta argentino, venne in seguito definito ”una sciagura”. Poi Zeman, ingaggiato con un colpo ad effetto, e rimandato a casa per le denunce sul doping. Poi il rapporto con Capello, con uno scudetto vinto a caro prezzo e con le successive delusioni. Il sodalizio con il tecnico di Pieris e’ durato molto, ma piu’ che i risultati e’ stato forse l’elevato ingaggio a tenere allenatore e presidente legati ad un unico, indistruttibile filo.
 Dopo cinque anni Capello decise di levare le tende, con una fuga in grande stile, scegliendo Torino, sponda bianconera, nonostante pochi mesi prima avesse dichiarato che mai avrebbe allenato i bianconeri. Infine il matrimonio felice con cui la famiglia Sensi decide di legarsi a Luciano Spalletti, tecnico con cui la societa’ giallorossa e’ tornata ad alzare trofei: 2 coppe Italia nel ’07 e nel ’08, e la Supercoppa italiana nel 2007.


                                                Michele de Lucia