Il 28 gennaio scorso si è tenuta la seconda edizione 2008 dell’European Union Sustainable Week (EUSEW). “Take a week to change the tomorrow” ben descrive lo spirito con cui si è tenuta l’iniziativa in otto Paesi della Comunità Europea: Belgio, Austria, Francia, Germania, Italia, Lituania, Spagna e Montenegro. Più di 100 istituzioni hanno organizzato più di 70 eventi per offrire agli stakeholders un occasione di dibattito e confronto sulle tematiche delle energie sostenibili. Cose che si dovrebbero imitare in Campania in Costiera Amalfitana e nel Cilento, entrambi territori, fra l’altro UNESCO.
Sia la Commissione Europea che tutti gli stakeolders vedono nell’EUSEW l’occasione ideale per presentare e discutere le iniziative politiche più significative in merito alle tematiche sull’energia sostenibile. Sebbene anche tra gli organizzatori esistano diversi punti di vista, talvolta anche contrastanti, tutti concordano sulla necessità di prendere provvedimenti contro i cambiamenti climatici, con un aumento dell’efficienza energetica e un maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Tanti gli argomenti trattati nel corso di convegni e workshop. Grande attenzione da un lato rivolta alla produzione di energia sfruttando sistemi di cogenerazione ad alto rendimento (CHP) e, dall’altro, alla messa in efficienza degli edifici, con particolar attenzione alla certificazione energetica. la COGEN Europe, la Commissione Europea e l’International Energy Agency hanno organizzato un evento dal titolo “How to achieve the energy efficiency potentials saving of cogeneration in the European Union”. Numerosi gli interventi e gli spunti di riflessione emersi durante l’evento, e tutti hanno concordato che la cogenerazione è una delle tecnologie più affidabili ed efficaci per combattere i cambiamenti climatici ed aumentare il livello di efficienza energetica nel breve periodo. E infatti sta già dando sicurezza energetica, riduzione di costi energetici e di inquinamento, ma i suoi potenziali benefici sono ben superiori a quelli ottenuti con lo sfruttamento dell’attuale tecnologia. Si é cercato quindi sia di analizzare i motivi che “frenano” il pieno sviluppo della tecnologia, che di fornire soluzioni pratiche per superare queste barriere. Sono stati inoltre riportati interessanti esempi di come alcuni paesi, in particolare Inghilterra e Germania, stanno cercando di promuovere la cogenerazione.
E’ spettato a Andris Piebalgs, membro della Commissione Europea per l’energia, l’intervento introduttivo in cui ha spiegato perché la cogenerazione è un’opportunità da sfruttare per aumentare l’efficienza energetica. E’ infatti emerso che la cogenerazione è una tecnologia affidabile e ad alta efficienza. Quest’ultima richiede, però, la possibilità di cedere in rete l’energia elettrica prodotta e non consumata e di sfruttare il più possibile, in loco, l’energia termica prodotta. Ha inoltre sottolineato che le barriere che ostacolano un maggior sfruttamento di questa tecnologia sono dovute a difficoltà normative, sociali ed imprenditoriali.
L’ETS (emission trading system) se opportunamente sviluppato potrebbe essere il meccanismo da utilizzare per una maggiore diffusione della cogenerazione.
Successivamente, Claude Turnes, Membro del Parlamento Europeo, ha identificato tre delle possibili ragioni per promuovere la cogenerazione. La prima identifica la CHP come un’arma per combattere i cambiamenti climatici, sottolineando che negli ultimi 10 anni é passata in secondo piano grazie al basso costo per l’approvvigionamento di fonti energetiche tradizionali. La seconda ragione é la sicurezza di approvvigionamento, soprattutto in paesi in via di sviluppo, dove l’autogenerazione dell’energia elettrica e termica può garantire continuità di fornitura. Infine la CHP può aumentare la competitività delle aziende, grazie ai bassi costi di produzione sia del kWh elettrico che termico. Ha concluso, poi, l’intervento con una battuta provocatoria “Everybody for itself Gazprom for all”, alludendo alla necessità di definire strategie e politiche comunitarie di approvvigionamento del metano per sorpassare quindi logiche di approvvigionamento proprie di ogni stato, che possono danneggiare il mercato europeo del metano.