La “nordica” Tiziana Masucci (abbiamo scoperto che predilige i cavoli inglesi ai pomodori campani lunedì come ha esordito Madame Margaret Drabble, scrittrice e critica letteraria, durante il suo intervento sulla mostra di D.H. Lawrence) ci ha deliziato di un altro suo lavoro per la “trilogia” della presenza degli inglesi a Ravello, dopo il circolo Bloombsbery è stata la volta di uno degli autori “cult” della letteratura erotica, lo scrittore inglese Sir D. H. Lawrence, autore del romanzo “L’amante di Lady Chatterly”, cui il Ravello Festival dedica quest’anno una mostra, curata da Tiziana Masucci, per il secondo anno consecutivo, il terzo è già in programma e sarà Forster. Lawrence ha soggiornato nel 1926 e nel 1927 all´hotel Rufolo, che fino al 15 settembre ospita la mostra “D.H. Lawrence: a Trespasser in Ravello” (Dal secondo romanzo “The Trespasser”, il trasgressore, titolo quanto mai appropriato visto che lo scandalo che suscitò l’Amante, che oggi farebbe sorridere chiunque), curata da Tiziana Masucci. L’inaugurazione ha visto, di fronte un pubblico attento, un approfondito e interessante intervento di Dame Margareth Drabble, scrittrice e critica letteraria alla presenza Michael Holroyd, presidente della Royal Society of Literature. “Tiziana la ho scoperta per caso sull’isola de I Galli a Positano – racconta il professor Domenico De Masi, presidente della Fondazione Ravello -, ero alla cerca di qualcuno che mi seguisse questo filone letterario, quando ho scoperto che studiava Violet Trefus, che faceva parte del circolo Bloomsbery, che è stato presente a Ravello, subito le ho affidato questo compito, ricercare il rapporto di questi grandi autori inglesi con Ravello. Pensate a tutto quello che hanno fatto qua.” Addirittura a Londra di Ravello c’è anche una congrua comunità, discendenti di quei ravellesi che, o per lavoro o per amicizia, ebbero a che fare con i lord inglesi che deciso di vivere a Ravello e valorizzarla (basti pensare a Villa Rufolo) ma anche a convertire, visto che alcuni ravellesi divennero protestanti. Un pò smontata la tesi che il romanzo scandalo di Lawrence ” L’amante di Lady Chatterly” ebbe Ravello come ispirazione, fu scritto nel 1928 piùttosto a Firenze, mentre vi scrisse il libro di viaggio Luoghi etruschi ma le atmosfere di Ravello lo avranno influenzato visto che lo stesso autore inglese definì ” oasi di incomparabile pace e bellezza”. Godibile il libriccino che riporta le tavole frutto del lavoro della Masucci, che è andata in cerca di materiale fra Londra e Ravello questo inverno. La mostra presenta le missive spedite dallo scrittore ad amici e conoscenti durante i suoi soggiorni del 1926 e 1927. Provengono dagli archivi della Nottingham University. Su tredici pannelli sono esposti i testi originali e le traduzioni in italiano, tradotte dalla stessa curatrice. Nelle sue lettere, scritte proprio dall´hotel Rufolo, Lawrence descrive «l´oasi di incomparabile pace e bellezza» della Costiera Amalfitana. “E’ importantissimo recuperare la memoria – dice De Masi -, all’epoca c’era una locanda dei Willeimer con un libro dove si prendeva nota dei pagamenti, è stata una vera fortuna trovarlo e leggerlo. Lì si trovava di tutto, scrittori, artisti, politici, nobili. Da una frase di Paul Valery ho preso la frase che uso per il Festival” Il Festival di Ravello dunque ricambia quest’anno l’amore dell’autore inglese per la cittadina della Costiera, con un doveroso omaggio allo scrittore, dedicandogli questa due giorni di incontri con due grandi studiose di letteratura britannica ed il suggestivo reading della Wertmuller, nonché la proiezione del film di Ken Russell, tratto dall’omonimo romanzo di Lawrence. La trilogia degli inglesi, cominciata con i membri del gruppo di Bloomsbury – tra cui Lytton Strachey – soggiornano a più riprese nell’albergo Caruso, mentre Lord Grimthorpe creò villa Cimbrone (ispirandosi alla villa Rufolo restaurata da Francis Neville Reid) e ne fece un cenacolo di intellettuali convenuti da tutto il mondo, continuerà con Edward M. Forster trascorre nel paese una sua vacanza e ambienta a fontana Carosa e in villa Episcopio il lungo, racconto bellissimo Storia di un panico. “Sarà interessante il terzo appuntamento perchè è l’unico che con certezza ha scritto un libro a Ravello ambientato a Ravello – dice De Masi -, su Lawrence rimangono ancora dei misteri sul perchè venne a Ravello, ma la sua presenza è di una rilevanza notevole, raccogliere le testimonianze di queste presenze è un grande lavoro di valorizzazione per il territorio.”
Michele Cinque