Rignano (FI). Creativa 2008. Mail-art. ALT!

Segnaliamo, con anticipo, la nota di presentazione, che verrà pubblicata nel futuro catalogo della mostra di “mail-art”, intitolata “ALT!”, esposta a maggio a Rignano sull’Arno, in provincia di Firenze, durante CREATIVA.
E’ rimarchevole per CREATIVA riuscire a mettere insieme una consistente teoria di “segni”, proveniente da tanti lidi lontani.
Gli artisti, anzi i “mail-artisti” hanno una gran voglia di partecipare e CREATIVA ogni anno sforna un bel tema ed ALT! era proprio un bel tema, da affrontare, da sviluppare, da stringere in senso concettuale ed operativo.
La “mail-art” riesce a convogliare idee, pensieri, manifestazioni scritte, redazioni segniche articolate, da tante latitudini e da diverse aree geografiche; funziona ancora il “passa parola”, talvolta, più efficace dei lanci mass-mediatici da internet.
Il “passa-parola” batte l’on-line?
In questo caso sì; il circuito della “mail-art” è comunitario ed identitario e supera la vastità di una situazione di “e-mail-art”.
Ancora la voglia di manipolare, di disegnare, di dipingere supera la possibilità di realizzazioni elettroniche, ondivaghe o mirate, inviate via “e-mail”.
Le ragioni di questo successo sono tutte raccolte nella volontà di partecipazione e di dire la propria, marcando e trasferendo le proprie decisioni visive con “segni” diretti, con redazioni urgenti, con cromatismi non sintetici e non mediati.
Ovviamente, conferiamo al termine virgolettato “segni” la più vasta gamma semantica per intendere realizzazioni visive concretizzate dalla mano dell’uomo-artista.
Ad ogni edizione di CREATIVA, e l’anno prossimo saremo alla decima, s’anima Rignano sull’Arno, nella dolce provincia di Firenze, che ci fa respirare Rinascimento e boccata d’ossigeno, a cui ci sentiamo, per motivi nostri, particolarmente affezionati.
Ma il bene che vien fuori dalla manifestazione CREATIVA si può ravvisare nell’autenticità dei partecipanti, talvolta, auto-referenziali, e talvolta, candidi personaggi appartenenti ad una “nouvelle-vague post-sessantottina” o in altri, addirittura, con la rabbia rappresa di non avere detto tutto quello che si aveva voglia di far uscire fuori in un esercizio perimetrale, quasi ai margini civili, o in un guado esistenziale, ma anche in quei giovani, sganciati dalle vecchie logiche ideologiche e molto pragmatici, che hanno solo voglia di dire la propria senza attaccare antidemocraticamente, e, poi, ci sono quelli di destra non riconosciuti da quelli di sinistra e ci sono quelli di sinistra non riconosciuti da quelli di destra.
Noi il ’68 l’abbiamo fatto in Italia, in giacca e cravatta, a fine dicembre ’68; non abbiamo portato mai l’eskimo, ma vorremmo averlo, anche non griffato, nel nostro armadio, perché siamo convinti che la figura fa l’abito e non l’abito la figura.
Ma ritorniamo alla mostra di “mail-art” ALT!, che ha offerto la possibilità di fruizione ampia e mirata sull’argomento a tema.
Sono pervenuti lavori da molti stati e da molte regioni italiane.
Il redattore di “mail-art” riesce ad essere ancora smaliziato ed usa calibrati segni ed estensioni cromatiche estese per far intendere la sua partecipazione.
Già, ma chi sono i redattori di “mail-art” o se volete gli operatori di “mail-art”?
Sono artisti che si dedicano anche alla “mail-art”, sono operatori di questo segmento, sono neofiti di questo tratto dell’arte contemporanea, sono ragazzi, donne, adulti, vecchie, docenti e discenti, uomini e donne di religioni diverse, insomma, tutti.
Il bello è che tutti possono partecipare, padre e figlio, madre e figlia; insomma, è come se la famiglia avesse in mano la “chance” di scrivere e dire la propria.
Visionare una mostra di “mail-art” è un incontro con la fantasia, talvolta con quella rapida e sapida, ma, il più delle volte, è una frontiera di curiosità e di particolarità; non sempre c’è il capolavoro, ma, di solito, il gustoso lancio pungente o la puntuale trasversale irriverenza.
Quest’anno con “ALT!” il livello è ampiamente cresciuto e molti “addetti ai lavori” e tanti visitatori si sono soffermati per captare le preziosità tecnico-esecutive ed hanno, poi, indugiato su quei passaggi mentali ed estetici di una certa consistenza.
L’uomo si trova sempre a dover superare ostacoli, quasi fossero una circostanza di atletica esistenziale, e guai se non ci fossero difficoltà, impedimenti, intralci, freni, blocchi, barriere, scogli, ritardi da prevedere, da dominare, da scongiurare, da gestire; quest’eventualità negative l’uomo le può governare con la coscienza, se ne ha da esercitare, coltivare e preservare.
Vedere piccoli formati e riscontrare in varchi e spiragli artistici fluidità concettuali in proposizioni linguistiche accettabili e metabolizzabili è ciò che misura l’accettabilità di questa mostra a Rignano sull’Arno, rilassante paesino della sana provincia fiorentina, che non vuole dimenticare di poter essere protagonista nelle arti visive contemporanee, nonostante tutto e tutti.
Alla prossima, che mi farebbe sempre piacere recensire.
Maurizio Vitiello