SORRENTO, PSICOLOGIA I CONFINI DI UNA PROFESSIONE

8 agosto 2008 | 00:00
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SORRENTO, PSICOLOGIA I CONFINI DI UNA PROFESSIONE

Sorrento. Definiamo nello specifico il campo d’intervento di questa figura professionale, sgombrandolo dal pericolo di qualunque interpretazione distorta.
Scritto da: Cafiero Liberato Presidente AsPPeS
Sento la necessità, come presidente di un’associazione di psicologi che opera nella nostra penisola, di approfondire alcuni aspetti legati alla nostra professione. Attorno ad essa esiste, infatti, una confusione raramente riscontrabile in altri campi nonostante siano vigenti, già da molti anni, una legge dello stato che la disciplina, un Ordine nazionale ed i corrispondenti ordini regionali che la tutelino. Emblematica, ancora oggi, è la confusione fra psicologo, psicoterapeuta, neurologo, psichiatra. La recente nascita di nuove professioni in ambito sociale e sanitario (mediatori, educatori, operatori socio sanitari, counselor e così via), i cui confini ed ambiti di intervento sono spesso poco chiari anche agli addetti ai lavori, ha ulteriormente accresciuto tale confusione; anche se non va ovviamente disconosciuto il contributo importante che esse arrecano in molti ambiti di intervento. Constato con preoccupazione la scarsa avvedutezza con la quale si prendono per buoni titoli e competenze di tali sedicenti specialisti senza vagliarne, in maniera adeguata, la veridicità; nonché la superficialità con la quale troppo spesso ci si affida a questi personaggi per affrontare un disagio emotivo, un problema di coppia, le difficoltà di un bambino o patologie psichiche vere e proprie. Eppure tutti possiamo ben immaginare le conseguenze che un atto od un intervento inappropriato, incompetente od inesperto può determinare in casi come questi. Penso, al contrario, alla giusta cautela e attenzione che ognuno di noi pone di fronte a patologie somatiche, alla meticolosità adoperata prima di scegliere lo specialista medico a cui affidarsi, alla reticenza ad assumere farmaci quando non strettamente necessari. In tali casi si è perfettamente consapevoli dei rischi esistenti in ogni atto medico e si pretendono competenze ed esperienze adeguate anche per il più piccolo fastidio accusato. Non potendo esaminare nel dettaglio le differenze esistenti fra le professioni elencate mi limiterò a fornire alcune informazioni sulla professione di psicologo. La legge che ha istituito e regolamenta la professione di Psicologo in Italia è la n° 56 del 1989. Il primo articolo della legge citata definisce le competenze e gli ambiti di intervento dello psicologo:”La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.” Il percorso formativo attuale per divenire psicologi prevede un corso di laurea, attualmente di 5 anni, e mille ore di tirocinio teorico pratico. Per poter esercitare la professione di psicologo è inoltre necessario il superamento di un esame di stato, consistente in 4 prove estremamente complesse, e la successiva iscrizione all’Albo regionale e nazionale degli Psicologi. La specializzazione in psicoterapia è consentita ai laureati in Psicologia o in Medicina e comporta un ulteriore percorso formativo, di durata non inferiore a 4 anni, che prevede anche un’analisi personale ed un ulteriore tirocinio di specializzazione. Si tratta di un percorso volutamente impegnativo per chi lo affronta e finalizzato a fornire ogni possibile garanzia in considerazione della delicatezza del ruolo che si dovrà assumere. Nella mia pratica professionale ho verificato più volte l’importanza enorme che ha il primo colloquio con una persona o un nucleo familiare e quanto un errore o una disattenzione già solo in questa fase abbia conseguenze per l’intero cammino della terapia. Pensiamo alla fatica emotiva e al disagio che comporta il dover rivolgersi ad uno sconosciuto per esporre una parte intima della propria vita e alla fragilità di chi vive una situazione di disagio e immaginiamo quali conseguenze possa avere il non sentirsi adeguatamente accolti ed orientati o l’essere consapevolmente o inconsapevolmente manipolati; rapportiamo infine tutto questo all’intera distanza del percorso ed avremo un’idea ancora parziale delle forze e degli equilibri che sono in gioco. Quali possono essere i criteri che si possono utilizzare nella scelta del professionista al quale rivolgersi ? Innanzitutto la verifica dei requisiti di Legge: non è affatto fuori luogo, pertanto, richiedere allo psicologo a cui ci si rivolge l’Ordine regionale al quale è iscritto ed il relativo numero di iscrizione. Tali requisiti possono poi essere facilmente verificati collegandosi al sito dell’Ordine nazionale degli Psicologi (www.psy.it) che contiene anche l’intera normativa che disciplina l’esercizio di questa professione. Nel caso della psicoterapia il professionista è in grado di indicare gli estremi mediante i quali è stato autorizzato ad esercitare questa specializzazione, l’indirizzo teorico e metodologico utilizzato nel suo percorso formativo nonché le sedi ed i tempi con cui esso è stato svolto. La verifica di tali requisiti permette già di sgombrare il campo da chi si avventura in questo settore con la sola forza delle proprie pericolose convinzioni intime; pur essendo consapevole che il solo possesso dei requisiti di Legge non rappresenti tout court una garanzia di assoluta affidabilità professionale. Nell’ambito della nostra professione esistono, così come in ogni altra, zone d’ombra e difetti, così come professionisti che la esercitano in modo non del tutto adeguato dando di essa un’immagine distorta e superficiale, soprattutto nella vasta e incontrollata platea dei mezzi di informazione di massa. Mi addoloro di fronte a questi fenomeni se penso al danno che essi arrecano anche ai tanti che esercitano con umiltà e dedizione questa meravigliosa e impegnativa professione. Il proprio medico di base, uno specialista che conosce bene le risorse professionali del territorio o un operatore di un servizio sanitario territoriale possono costituire un valido aiuto in questa scelta. Così come la nostra Associazione (www.asppes.org) che può rappresentare un ulteriore punto di riferimento.

Associazione Psicologi Penisola Sorrentina
Via Rotabile Turro Pastena, 2 Massa Lubrense – tel. 081 8780040