Il Napoli batte anche il Palermo, anche se con qualche affanno, e si lancia verso l’apice della classifica. La squadra di Reja è abile a complicarsi la vita nei momenti topici della partita. Ma gli azzurri sono anche abbastanza pratici e cinici da sapersi meritare, tutto sommato, la vittoria. Troppo è lo spazio lasciato al Palermo, eccessivamente rinunciataria la tattica messa in campo in alcuni momenti della gara. Ma questo è un Napoli solido anche nel carattere, una squadra che non molla mai. L’emblema di questo gruppo di ferro sono gli uruguaiani Gargano e Zalayeta. Il piccolo centrocampista è davvero impressionante per la forza e l’energia che riesce a sprigionare senza fermarsi un solo attimo. Zalayeta, un giocatore del tutto ritrovato dopo l’infortunio, guida l’attacco senza soste, nonostante che abbia saltato la preparazione precampionato. Nel Napoli Reja manda in panchina l’ex Rinaudo al quale preferisce Aronica, mentre in attacco si affida inizialmente alla coppia di peso Zalayeta-Denis. Ballardini, dal canto suo, sfrutta il quasi miracoloso recupero di Miccoli, al quale affianca Cavani. Gli azzurri trovano il gol del vantaggio dopo soli 13 minuti di gioco con Hamsik (alla terza marcatura in tre partite giocate). Ciò consente agli uomini di Reja di amministrare la partita nel modo migliore, contenendo cioè le offensive del Palermo ed affidandosi quasi esclusivamente a giocate di rimessa, portate in velocità. Sulle ali, però, mentre Maggio fa tutto quel che è necessario, il giovane Vitale, sulla sinistra, si mantiene più spesso in linea con i tre della difesa e non dà, quindi, un adeguato contributo alla manovra offensiva. Nella ripresa il tecnico del Napoli rinuncia alle due punte e sostituisce Denis con Pazienza. L’aver deciso di rinforzare il centrocampo comporta, inevitabilmente, lasciare l’iniziativa nelle mani dei siciliani. L’asse del gioco si sposta nella metà campo del Napoli e Zalayeta, rimasto solo in attacco, trova sempre maggiori difficoltà a conservare il possesso della sfera per far salire i propri compagni. In questa fase della partita il Palermo acquista il dominio del gioco ed il Napoli rischia in più di una occasione di capitolare. Cavani, Miccoli e Bresciano vanno vicini al gol del pareggio. Reja, allora, riequilibra tatticamente la gara, inserendo Pià al posto di Blasi. Il Napoli trova il raddoppio con Zalayeta e si prepara ad amministrare la partita fino in fondo. Ma un inopinato fallo di mani di Aronica in area, al 37′ ed il conseguente gol di Miccoli su rigore, offrono un altro finale al cardiopalma per il pubblico. I rischi per Iezzo, per la verità non sono grandi, ma il patema con i giocatori, per Reja e per i tifosi, con il Palermo che si riversa in avanti, è forte fino alla fine.
Napoli (3-5-2): Iezzo 6, Cannavaro 5, Contini 6,5, Aronica 6, Maggio 6,5 (43′ st Mannini sv), Blasi 5,5 (21′ st Pià 6), Gargano 7,5, Hamsik 6,5, Vitale 6, Denis 6 (1′ st Pazienza 6), Zalayeta 7. A disposizione: Gianello, Grava, Rinaudo, Montervino.
All.: Reja 6.
Palermo (4-4-2): Amelia 6,5, Cassani 6 (41′ st Ciaramitaro sv), Bovo 6, Carrozzieri 6, Balzaretti 5, Nocerino 5 (29′ st Migliaccio sv), Simplicio 6, Liverani 5,5, Bresciano 5,5 (32′ st Mchedlidze sv), Miccoli 6,5, Cavani 6. A disposizione: Ujkani, Capuano, Raggi, Lanzafame.
All.: Ballardini 6.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.
Reti: nel pt 13′ Hamsik; nel st 30′ Zalayeta, 37′ Miccoli (rigore).
Angoli: 6-1 per il Palermo. Recupero: 1′ e 4′.
Ammoniti: Carrozzieri, Bovo, Blasi, Balzaretti e Aronica per gioco falloso.
fonte:l’unionesarda
Michele De Lucia