In diversi punti della strada, manifestanti hanno rovesciato cassonetti dei rifiuti e campane della differenziata.
Ad alcuni cassonetti è stato appiccato il fuoco e un denso fumo nero si è alzato in cielo. Due poliziotti sono stati ustionati da petardi. Oltre ai sassi, infatti, i manifestanti hanno anche lanciato petardi contro la polizia.
Circa quattromila i manifestanti che hanno invaso le strade di Chiaiano per dire no alla discarica. Il corteo si è ingrossato di ora in ora. Il percorso ha portato i manifestanti verso piazza Rosa dei Venti, nota anche come rotonda Titanic.
Al passaggio del corteo, quasi tutti i negozi di via Santa Maria a Cubito hanno abbassato le saracinesche in segno di solidarietà, e centinaia di persone si sono unite spontaneamente alla protesta. Tra le fila del corteo anche rappresentanti dei No dal Molin, di Vicenza e delle «Reti Romane per il bene comune».
«Siamo stati aggrediti mentre il corteo avanzava disarmato per riappropriarsi del proprio territorio, dopo il fallimento della trattativa per l’ingresso di una delegazione nella cava». È stata questa la versione dei comitati antidiscarica, dopo gli scontri. «Il nostro tentativo di entrare nel sito – hanno aggiunto i rappresentanti della protesta – era un gesto simbolico, ma significa anche che la gente di questo quartiere è pronta a lottare per evitare che si apra la discarica».
È mancato il buon senso, ieri sera a Chiaiano, da tutte e due le parti: è di questo avviso il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, che ha commentato così gli scontri avvenuti sul luogo della manifestazione antidiscarica. «Abbiamo provato a mediare – ha detto in una nota – per una soluzione che permettesse di concludere senza problemi una manifestazione che si era svolta in assoluta calma e tranquillità. Invece è mancato quel buon senso che sarebbe necessario sempre, ed è mancato sia da una parte che dall’altra. La cosa che rammarica è che siamo di fronte a una autentica occupazione militare del territorio, che peraltro impedisce a centinaia di cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni. Ci piacerebbe vedere un simile dispiegamento di forze dell’ordine contro la camorra e invece abbiamo rischiato noi stessi, io come sindaco e l’onorevole Barbato, parlamentare della Repubblica, di finire sotto le manganellate».
A Chiaiano lo Stato non può retrocedere: lo ha detto in una nota il parlamentare del Pdl Amedeo Laboccetta secondo il quale «gli interessi di pochi mestatori non possono prevaricare quelli di un’intera popolazione». «Lo Stato sia inflessibile nel pretendere il rispetto delle leggi e nell’attuare programmi che sono essenziali per la vivibilità e la salute dell’intera regione Campania – si legge nel comunicato. Pochi agitatori non possono pretendere di arrestare il corso di attività necessarie al superamento dell’emergenza rifiuti. In questi ultimi mesi il Governo Berlusconi ha compiuto un autentico miracolo che non può essere vanificato da particolarismi privi di senso. Su Chiaiano sono state compiute scelte chiare rispetto alle quali non bisogna indietreggiare un millimetro». «L’attività del governo Berlusconi – conclude Labocetta – sta scardinando gli interessi delle varie camorre che hanno lucrato sui rifiuti; qualcuno vuol riportare indietro le lancette ma la maggioranza di centrodestra impedirà che ciò avvenga utilizzando la massima fermezza».
FONTE:ILTEMPO.IT
Michele De Lucia