Parigi. Madi. Franco Cortese. Vincenzo Mascia.

5 settembre 2008 | 00:00
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Parigi. Madi. Franco Cortese. Vincenzo Mascia.

Sarà inaugurata venerdì 5 settembre 2008, alle ore 18,00, a Parigi presso la Galleria ORION (CENTRE D’ART GEOMETRIQUE – MADI’), sita in 5, Rue des immeubles industriels, nei pressi di Place de la Nation, la doppia personale degli artisti MADI’:

– Franco Cortese che vive ed opera a Terlizzi (BA)

– Vincenzo Mascia che vive ed opera a Santa Croce di Magliano (CB)

Scrive del MADI’ il prof. Giorgio Segato di Padova nel testo della brochure di invito:

ARTE MADI

CONTINUITA’ DEL PROGETTO

L’arte Madì è una costante provocazione alla rottura degli schemi, dei confini, dei canoni, degli ‘obblighi’, al fine di sollecitare una percezione continua e variabile, cangiante, sia dello spazio inteso sempre in movimento, ora virtuale ora reale, sia dell’immaginazione come attività prefigurante e progettuale. Il senso (significato, direzione, dato di esperienza) dell’arte Madì è proprio quello di un’espansione possibile in tutte le direzioni: disponibile a slargarsi sul piano, a conquistare volume, a sviluppare diagonali, ad assumere suoni, a intensificare dialoghi tra interno ed esterno, tra elementi costitutivi e ambiente, modulando accostamenti di colore, sovrapposizioni, trasparenze, utilizzando ogni nuovo materiale naturale e artificiale, tecnologico.

Madì segnala e ribadisce che è molto più vasto, ricco ed interessante lo spazio interno (psichico, onirico, immaginativo, mnestico, cioè dei vari strati della memoria sensitiva) rispetto a quello esterno, e l’opera d’arte mira ad esplorarlo senza remore, senza più condizionamenti di misura, di direzione, di contenitori (cornici). Si espande da ogni parte e sollecita una visione ‘inquieta’; non nel senso di  turbata, o disturbata, bensì allarmata e stimolata  a completare, a congiungere, a immaginare e a continuare, invece che a contemplare in atteggiamento di stasi dello sguardo e della mente, tutte le variazioni possibili, le complicazioni, progressioni, le combinazioni più sorprendenti.

Allude e suggerisce, non tanto nuovi spazi ma nuovi orientamenti, diversi punti di vista, nuove articolazioni, semplici e multiple,  dello spazio, deviazioni di percorso, suggestioni di mutamento strutturale, quasi di metamorfosi o, meglio, di transmorfosi inorganica e costruttiva: tutti movimenti e mutazioni che hanno rilevante corrispondenza negli atteggiamenti e nelle attitudini operative dell’individuo, capacità liberatoria di energie e di facoltà intuitive e percettive più acute…….

Giorgio Segato

Padova, 2008

FRANCO CORTESE

Vive e lavora a Terlizzi (Bari). Nato a GIOVINAZZO (Bari) nel 1949, si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.

E’ pittore, scultore, scenografo, Illustratore di libri e pubblicitario. Ha realizzato e firmato le scenografie per “Perseo e Andromeda” di Laforgue per il la compagnia teatrale “La Tarumba“, “Pluto” di Aristofane e “L’assenza” di John Tardieu per il gruppo teatrale “moduloesse” di cui faparte dal 1976.

Dal 1972 inizia la sua attività espositiva e partecipa a numerose mostre d’arte in Italia e all’estero. La ricerca geometrica è il cuore delle sue opere che assumono forme multidirezionali. Nel 2004 entra ufficialmente nel del movimento internazionale Madi italia.

Le sue opere si trovano in gallerie, musei, e sedi di organizzazioni pubbliche e private:

La pinacoteca provinciale di Bari, il “Forum Artis Museum” di Montese (LU), lo “Young museum” di Revere (MN), il “Museo Civico” di Pietrastormina d’Avellino, il “Museo Apertoallaperto” di Olevano Romano, la “Pinacoteca Comunale” di Sant’Arpino di Caserta, il “Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 G.Bargellini” di Pieve di Cento, il “MACLA, Museo de Arte Contemporaneo Latinoamericano” de La Plata (Argentina), l’Istituto “Einaudi” di Carrara, il “Museo Civico E. Sannita” di Morcone (BN), la “Pinacoteca Municipale di Gaeta (LT), il “MADI Museum & Gallery » di Dallas (TX-USA), il “Museo d’Arte Italiana di Bengasi (Libia), il “Mobil Madi Muzeum Foundation” di Budapest (Ungheria), il “Moscow Museum of Contemporary Art” di Mosca.

VINCENZO MASCIA

Vincenzo Mascia nasce nel 1957 a Santa Croce di Magliano; nel 1982 consegue la laurea alla facoltà di architettura di Roma.

L’attitudine all’investigazione del codice iconico, presto lo portano a coniugare le speculazioni del linguaggio concettuale con lo smontaggio del sistema segnico dell’arte costruttivista, pervenendo nel 1986 a comporre i primi lavori concretisti.

Negli anni ‘90 abbandona il lavoro inoggettuale sulla superficie per realizzare le prime strutture estroflesse che reinterpretano, in modo rigoroso e sempre innovativo, l’eredità storica del Neoplasticismo olandese e del Suprematismo russo.

Una simile ricerca innesta quella sullo spazio, non inscrivibile nell’ordine naturale prospettico rinascimentale ma nell’espansione pluridirezionale della sua azione, capace di coinvolgere oltre le tre dimensioni: il dentro e il fuori, il recto e il verso del piano di riferimento.

Il ciclo “Sulle tracce di Fontana” condensa tali assunti speculativi e immette l’opera dell’artista nell’ambiente di Arte Struktura di Milano, partecipando, tra il 1992 e il 1996, a diverse mostre organizzate dalla Galleria di Anna Canali. Sempre nel 1996 aderisce al movimento Madì.

La sua attività entra nei circuiti artistici europei mentre s’infittiscono le presenze alle esposizioni nazionali e internazionali del gruppo Madì.

Dal 1981 Vincenzo Mascia ha esposto in Italia (Campobasso, Termoli, Bologna, Bari, Milano, Avellino, Trieste, Roma, Sanremo, Napoli, Taranto, Mantova, Forlì, Verona, Sassari, Venezia etc.), Francia (Parigi, Maubege, Blayn), Ungheria (Gyor, Bratislava, Budapest), Germania (Solingen), Russia (Mosca), Argentina (Buenos Aires, La Plata) e USA (Dallas).