ROMA – Clima teso tra gli iscritti ai diversi sindacati dopo le diverse posizioni espresse dalle sigle sul piano di salvataggio per Alitalia. Il segretario nazionale della UilTrasporti Marco Veneziani denuncia che si stanno verificando ”episodi incresciosi, anche minacce” rivolte ai piloti iscritti ai sindacati che hanno dato il via libera al piano: oltre alla Uil, anche Cisl e Ugl. ”Minacce – dice il sindacalista – che arrivano dai piloti iscritti alle organizzazioni professionali autonome”. La UilTrasporti, dice ancora Veneziani, intende ”dare mandato ai legali per avviare ogni forma possibile di tutela dei propri iscritti”.
Sul piano Cai per salvare Alitalia c’e’ il si’ di Cisl, Uil e Ugl. Per dare una risposta, le altre sei sigle hanno tempo sino alle 15:50 di domani, 10 minuti prima dell’assemblea della cordata di imprenditori che decidera’ se andare avanti. Un termine perentorio ma anche ”un tentativo di rilanciare Alitalia con il consenso dei lavoratori” per il presidente di Compagnia aerea italiana (Cai), Roberto Colaninno. Anche se poi, avverte: senza consenso si ritira l’offerta. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi pensa ci sia gia’ ”un’importante base di consenso” e si e’ augurato che si possa ampliare mentre il titolare delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli resta fiducioso perche’ ”nessuno ha detto no” definitivi.
Per l’ultimo accorato appello, Colaninno ha ottenuto un incontro con le nove sigle sindacali a palazzo Chigi, presieduto da Gianni Letta che e’ stato chiaro: ”Per quanto abbiamo cercato un altro offerente non lo abbiamo trovato. Vi invito a riflettere con la stessa responsabilita”’. Colaninno ha subito avvertito: ”Non stiamo comprando un gioiello, ma un’azienda in dissesto. Non c’e’ piu’ nulla di cui discutere, ne’ una lira in piu’ da condividere”, sgombrando il campo da eventuali tentativi di prosieguo della trattativa. Che, ha ricordato l’a.d. di Cai Rocco Sabelli, e’ andata avanti per 13 giorni, 24 ore su 24, in cui i sindacati ”hanno ottenuto piu’ del previsto, come il rinvio a modelli di contratti esistenti”. E poi, un’apertura che ha spiazzato tutti: la disponibilita’ di Cai a redistribuire ai lavoratori il 7% degli utili al netto delle tasse dopo il primo biennio (45% ai piloti, 30% a assistenti di volo e 25% al personale di terra). ”Se si fa l’affare, si fa, altrimenti amici come prima” ha detto Colaninno, ricordando che l’offerta e’ condizionata al consenso della forza lavoro, perche’ il piano industriale puo’ avere successo solo se ci sara’ questo consenso. I piloti hanno fatto una proposta per salvare i propri esuberi – secondo quanto si apprende da ambienti di governo – cioe’ la creazione di una low cost. Ma Colaninno ha smorzato qualsiasi speranza. Ma anche frenato eventuali ambizioni ad avere un forte peso in azienda: ”Nel nostro modello di impresa, i piloti sono dipendenti e non un’associazione professionale”. Il patron di Piaggio e’ apparso ad alcuni partecipanti duro, ruvido, come stesse facendo una requisitoria, con richiami alla ”fase di recessione a livello mondiale”. I sei sindacati che non hanno ancora approvato l’offerta si sono riuniti in serata per elaborare una controproposta unitaria.
SI’ DI CISL, UIL, UGL. Per tre sigle il via libera arriva subito dopo l’incontro, senza altri indugi. Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che da giorni aveva anticipato la sua posizione, ”la parola data va mantenuta”. Una decisione presa per ”buon senso” e ”pur riconoscendo i limiti di questa operazione”. La Uil, dice il segretario generale Luigi Angeletti, non nasconde che la proposta sul contratto e’ ”lontana da cio’ che i sindacati pensano sia equo pattuire”, ma se non si vuole il fallimento va evitato che l’offerta della Cai venga ritirata ”perche’ i sindacati non hanno accettato”. Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl, ritiene giusto ”uno scatto di orgoglio per rendere questa vertenza meno brutta possibile”, e annunciando il suo si’ lancia ai piloti ”un appello al senso di responsabilita”’.
ALT DELLA CGIL. ”Lavoreremo fino all’ultimo per allargare il consenso su un piano vero di salvataggio”, dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani: vuole trattare ancora per strappare ”spazi che consentano il maggior accordo possibile”, perche’ senza ”un passo di responsabilita”’ da parte di tutti ”l’azienda corre il rischio di non salvarsi”. La Cgil ritiene che ”un punto di equilibrio non sia impossibile da raggiungere”, ma se si tocca il contratto – sottolinea il segretario confederale Fabrizio Solari i lavoratori ”devono poter dire la loro”, se necessario anche con il referendum
PILOTI E ASSISTENTI DI VOLO SUL FRONTE DEL NO. ”Non si puo’ firmare un contratto senza aver mai fatto una vera trattativa”, dice il sindacato autonomo SdL. Una posizione condivisa dalle organizzazioni professionali di piloti e assistenti di volo. Per Anpac e Up e’ chiara la ”strategia” di escludere dal confronto le associazioni professionali.
SACCONI: IMPORTANTE BASE DI CONSENSO
“Credo che già ci sia una importante base di consenso”, dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sulle diverse posizioni espresse dai sindacati sul piano di salvataggio per Alitalia. A chi gli chiede se è sufficiente il sì arrivato solo da alcune sigle perché il progetto vada avanti, Sacconi risponde: “Mi auguro che la Cai vorrà valutare positivamente il risultato del confronto che si é svolto e che vorrà andare avanti perché ormai è chiaro che non ci sono alternative se non il fallimento”. Il ministro comunque si augura “che il consenso si possa ampliare”, ma, aggiunge, “ritengo già importante che immediatamente e senza esitazioni tre grandi organizzazioni confederali abbiano dato un consenso al progetto”.
Sul piano Cai per salvare Alitalia c’e’ il si’ di Cisl, Uil e Ugl. Per dare una risposta, le altre sei sigle hanno tempo sino alle 15:50 di domani, 10 minuti prima dell’assemblea della cordata di imprenditori che decidera’ se andare avanti. Un termine perentorio ma anche ”un tentativo di rilanciare Alitalia con il consenso dei lavoratori” per il presidente di Compagnia aerea italiana (Cai), Roberto Colaninno. Anche se poi, avverte: senza consenso si ritira l’offerta. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi pensa ci sia gia’ ”un’importante base di consenso” e si e’ augurato che si possa ampliare mentre il titolare delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli resta fiducioso perche’ ”nessuno ha detto no” definitivi.
Per l’ultimo accorato appello, Colaninno ha ottenuto un incontro con le nove sigle sindacali a palazzo Chigi, presieduto da Gianni Letta che e’ stato chiaro: ”Per quanto abbiamo cercato un altro offerente non lo abbiamo trovato. Vi invito a riflettere con la stessa responsabilita”’. Colaninno ha subito avvertito: ”Non stiamo comprando un gioiello, ma un’azienda in dissesto. Non c’e’ piu’ nulla di cui discutere, ne’ una lira in piu’ da condividere”, sgombrando il campo da eventuali tentativi di prosieguo della trattativa. Che, ha ricordato l’a.d. di Cai Rocco Sabelli, e’ andata avanti per 13 giorni, 24 ore su 24, in cui i sindacati ”hanno ottenuto piu’ del previsto, come il rinvio a modelli di contratti esistenti”. E poi, un’apertura che ha spiazzato tutti: la disponibilita’ di Cai a redistribuire ai lavoratori il 7% degli utili al netto delle tasse dopo il primo biennio (45% ai piloti, 30% a assistenti di volo e 25% al personale di terra). ”Se si fa l’affare, si fa, altrimenti amici come prima” ha detto Colaninno, ricordando che l’offerta e’ condizionata al consenso della forza lavoro, perche’ il piano industriale puo’ avere successo solo se ci sara’ questo consenso. I piloti hanno fatto una proposta per salvare i propri esuberi – secondo quanto si apprende da ambienti di governo – cioe’ la creazione di una low cost. Ma Colaninno ha smorzato qualsiasi speranza. Ma anche frenato eventuali ambizioni ad avere un forte peso in azienda: ”Nel nostro modello di impresa, i piloti sono dipendenti e non un’associazione professionale”. Il patron di Piaggio e’ apparso ad alcuni partecipanti duro, ruvido, come stesse facendo una requisitoria, con richiami alla ”fase di recessione a livello mondiale”. I sei sindacati che non hanno ancora approvato l’offerta si sono riuniti in serata per elaborare una controproposta unitaria.
SI’ DI CISL, UIL, UGL. Per tre sigle il via libera arriva subito dopo l’incontro, senza altri indugi. Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che da giorni aveva anticipato la sua posizione, ”la parola data va mantenuta”. Una decisione presa per ”buon senso” e ”pur riconoscendo i limiti di questa operazione”. La Uil, dice il segretario generale Luigi Angeletti, non nasconde che la proposta sul contratto e’ ”lontana da cio’ che i sindacati pensano sia equo pattuire”, ma se non si vuole il fallimento va evitato che l’offerta della Cai venga ritirata ”perche’ i sindacati non hanno accettato”. Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl, ritiene giusto ”uno scatto di orgoglio per rendere questa vertenza meno brutta possibile”, e annunciando il suo si’ lancia ai piloti ”un appello al senso di responsabilita”’.
ALT DELLA CGIL. ”Lavoreremo fino all’ultimo per allargare il consenso su un piano vero di salvataggio”, dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani: vuole trattare ancora per strappare ”spazi che consentano il maggior accordo possibile”, perche’ senza ”un passo di responsabilita”’ da parte di tutti ”l’azienda corre il rischio di non salvarsi”. La Cgil ritiene che ”un punto di equilibrio non sia impossibile da raggiungere”, ma se si tocca il contratto – sottolinea il segretario confederale Fabrizio Solari i lavoratori ”devono poter dire la loro”, se necessario anche con il referendum
PILOTI E ASSISTENTI DI VOLO SUL FRONTE DEL NO. ”Non si puo’ firmare un contratto senza aver mai fatto una vera trattativa”, dice il sindacato autonomo SdL. Una posizione condivisa dalle organizzazioni professionali di piloti e assistenti di volo. Per Anpac e Up e’ chiara la ”strategia” di escludere dal confronto le associazioni professionali.
SACCONI: IMPORTANTE BASE DI CONSENSO
“Credo che già ci sia una importante base di consenso”, dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sulle diverse posizioni espresse dai sindacati sul piano di salvataggio per Alitalia. A chi gli chiede se è sufficiente il sì arrivato solo da alcune sigle perché il progetto vada avanti, Sacconi risponde: “Mi auguro che la Cai vorrà valutare positivamente il risultato del confronto che si é svolto e che vorrà andare avanti perché ormai è chiaro che non ci sono alternative se non il fallimento”. Il ministro comunque si augura “che il consenso si possa ampliare”, ma, aggiunge, “ritengo già importante che immediatamente e senza esitazioni tre grandi organizzazioni confederali abbiano dato un consenso al progetto”.
FANTOZZI: FIRMA CON CAI O FALLIMENTO
Il commissario straordinario di Alitalia , Augusto Fantozzi, si augura che l’acquirente della compagnia ”sia Cai”. ”Se non si firma giovedi’, se Cai si ritira” la prospettiva e’ ”portare i libri in tribunale”, afferma Fantozzi. ”Non abbiamo carrier disponibili, puo’ essere che ci sia un’altra offerta – spiega -, il commissario tirera’ avanti cercando qualcuno finche’ ci sono i soldi, verosimilmente per poco, poi portera’ i libri in tribunale”.
Fonte Ansa
scelto e inserito da Michele De Lucia per la rassegna stampa di Positanonews