“Il sistema delle banche è patrimonializzato a sufficienza, è liquido a sufficienza e non ha problemi di ricapitalizzazione. Nessuna banca italiana fallirà e nessun risparmiatore perderà un euro“. Lo ha dichiarato ieri Silvio Berlusconi (nella foto) nella conferenza stampa dopo l’approvazione in Cdm del decreto anti-crisi. Il presidente del Consiglio ribadisce le parole dette a Napoli la settimana scorsa assicurando che è un “messaggio che confermiamo con assoluta tranquillità”. Eventuali ricapitalizzazioni di banche italiane avverranno, se necessario, con l’intervento del Tesoro. Ma con azioni privilegiate, senza diritto di voto, spiega ancora il presidente del Consiglio.
Dopo il Cavaliere il titolare dell’Economia Giulio Tremonti ha approfondito i termini delle misure adottate. Misure che, ha spiegato Tremonti, ”hanno come obiettivo la stabilità, liquidità, fiducia”. In particolare nel decreto legge è previsto l’innalzamento della soglia di garanzia dello Stato a 100mila euro e la costituzione di un fondo ad hoc di tutela per gli istituti bancari in difficoltà di 20 mld di euro.. ”Le Poste non falliranno mai, i governi passano, le poste restano”, ha poi detto il ministro Tremonti, chiarendo che per questo le misure a garanzia non riguardano i depositi postali: ”Garantiamo le cose che possono fallire. E le poste non falliranno mai”.
Con Berlusconi e Tremonti presente anche Mario Draghi. Il Governatore di Bankitalia ha spiegato che il decreto legge ha valore cautelativo e non è detto che debba essere usato. Il sistema bancario italiano “è solido” ma gli effetti della crisi americana “stanno arrivando”, dice Draghi, aggiungendo che il decreto “è stato approvato per prudenza”, per “preparare le armi per il futuro”.
Questa mattina il ministro Tremonti è atteso in Parlamento per informare sulla crisi. Prima alle 8.30 alla Camera, poi alle 9.30 in Senato.
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