Bruxelles. Incontro con Gillo Dorfles.

INCONTRO CON GILLO DORFLES A BRUXELLES
29 OTTOBRE 2008, ORE 18,00
CIVA – Centro Culturale
Rue de l’Ermitage 55 – Bruxelles
Presentazione dell’ultimo libro del celebre critico e pittore Gillo Dorfles Horror pleni. La (in)civiltà del rumore e proiezione del documentario Attraverso il tempo attraversato dal tempo … Un secolo con Gillo Dorfles (Italia, 2007) del regista Francesco Leprino. A cura di Marianna Accerboni.
Interverranno Gillo Dorfles, Marianna Accerboni e Francesco Leprino
“«Horror pleni vuol dire orrore del pieno. Noi dovremmo avere orrore del troppo pieno, pieno di musica, pieno di figure, pieno di televisione, pieno di politica, tutte cose che andrebbero per lo meno limate, se non eliminate. Se noi riuscissimo a eliminare un po’ del troppo, staremmo meglio”.
Gillo Dorfles
Dopo il grande successo di pubblico e di stampa riscontrato in Italia a Trieste, Gorizia e Milano l’incontro con Gillo Dorfles ha luogo a Bruxelles, dove il libro e il filmato verranno proposti in anteprima per l’estero al CIVA, uno dei centri culturali più interessanti della capitale belga.
L’evento si svolge con il contributo dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste e di Bruxelles, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione CRTrieste, dell’Impresa MASTER di Trieste, della Banca di Cividale s.p.a. (Gruppo Banca Popolare di Cividale), della Ditta La Giuliana Cornici di Trieste in collaborazione con Biblioteca Statale Isontina e Biblioteca Statale di Trieste – Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Gillo Dorfles, nasce nel 1910 a Trieste, dove ha vissuto tutta la sua infanzia e trascorso buona parte della sua vita. Critico d’arte, pittore e filosofo di grande spessore e profondità di pensiero e di conoscenza, già ordinario di Estetica all’Università di Trieste e di Milano e visiting professor in America, è oggi una delle personalità più eminenti della cultura europea. Nel 1948 fu, quale pittore, tra i fondatori del MAC (Movimento per l’Arte Concreta). Notevolissimo è stato il suo contributo allo sviluppo dell’estetica italiana del dopoguerra, a partire dal Discorso tecnico delle arti (Nistri-Lischi, 1952), cui hanno fatto seguito, tra gli altri, Il divenire delle arti (Einaudi, 1959)e Nuovi riti, nuovi miti (Einaudi, 1965), Le oscillazioni del gusto (nuovaedizione Skira, 2004), Artificio e natura (nuova edizione Skira, 2005), La (nuova) moda della moda (nuova edizione Costa & Nolan, 2007) e la sua opera forse più celebre, Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto (Mazzotta, 1967, tradotto in sette lingue europee).
Non solo critico d’arte, studioso di fenomeni del costume e saggista, ma anche artista di vaglia in prima persona, nel 2002 è stato protagonista di una importante antologica allestita al Pac (Padiglione di arte contemporanea) di Milano, che ha avuto grandissimo successo.
Francesco Leprino, musicista, musicologo, organizzatore musicale, attivo da trent’anni a Milano, ha pubblicato dischi, volumi e saggi musicologici. Dal 1995 si è occupato di audiovisione, tenendo corsi universitari, seminari e conferenze e soprattutto realizzando video antologici e sperimentali, documentari e film, in cui integra con grande sensibilità immagini e musica: opere quest’ultime.
Il documentarioAttraverso il tempo attraversato dal tempo…Un secolo con Gillo Dorfles è stato realizzato nel corso di quasi due anni, in cui la vita di Gillo Dorfles, si dipana in luoghi, episodi e testimonianze sincopate e scandite dalla musica di Franco Donatoni, suo compositore prediletto e grande amico.
Il libroHorror pleni. La (in)civiltà del rumore raccoglie la rielaborazione di un’ampia sequenza di articoli di Dorfles pubblicati dal Corriere della Sera dal 1980 a oggi, ma soprattutto dal 2000 in poi, accanto a relazioni seminariali, atti di convegno, contributi apparsi su riviste scientifiche e a vari scritti inediti, rappresentando in tal modo una proposta culturale nuova e coerente, che nel concetto di Horror pleni ravvisa quell’eccesso di sollecitazioni e di informazioni visive e sonore, che invadono costantemente il nostro quotidiano.