La prima pattuglia con i militari dell´Esercito che per i prossimi mesi saranno impegnati, dopo la strage di Castel Volturno, nei controlli anti camorra della fascia domiziana e dei comuni dell´agro aversano ha varcato i cancelli della scuola sottufficiali dell´Aeronautica militare di Caserta poco dopo le 5,30. Giacca da combattimento, pistola nella fondina, arma lunga in dotazione, a bordo dei ´VM´, gli stessi mezzi utilizzati per le missioni all´estero, i soldati hanno raggiunto Castel Volturno e Casal di Principe dove, al fianco di polizia e carabinieri, sono stati istituiti i primi posti blocco. Controlli serrati all´ingresso della città, considerata roccaforte del clan dei casalesi. Controlli ma anche arresti: il primo è stato messo a segno a Pineta Mare, località del comune di Castel Volturno. A finire in manette un nigeriano che stava tentando di dar fuoco ad un negozio di alimentari gestito da un suo connazionale. I militari hanno fermato le auto, controllato i documenti, ispezionato i portabagagli delle vetture. Una presenza accolta con soddisfazione dai residenti anche se qualcuno ha osservato: “Speriamo che sia una soluzione efficace e non si finisca solo per multare qualche automobilista distratto che semmai viaggia con la revisione della vettura scaduta. L´esercito? Per noi può restare anche per anni, si deve fare di più”. I posti di blocco, come ha spiegato più tardi, parlando con i giornalisti, il colonnello Aldo Zizzo, comandante il 186/o reggimento paracadutisti di stanza a Siena, non sono fissi. Dai trenta ai quaranta minuti di presenza lungo un´arteria. Poi si cambia localizzazione, proprio per giocare sempre sull´effetto sorpresa e per rendere i controlli più efficaci. Ma non solo: i militari, sulla base delle disposizioni che verranno di volta in volta impartite dalla prefettura di Caserta, potranno presidiare anche “obiettivi sensibili” ed esercizi commerciali e concorrere al controllo di detenuti agli arresti domiciliari. Tra i 500 uomini della “Folgore” giunti nel casertano tantissimi sono quelli che hanno alle spalle una lunga esperienza di servizio, che hanno compiuto anche missioni all´estero. Ci sono anche 11 donne, tra cui una giovane ufficiale che con il grado di tenente è comandante di plotone. “Stiamo qui per controllare il territorio insieme alle altre forze dell´ordine. Non si può fare alcun paragone con altre esperienze operative condotte fuori area. Noi qui siamo a casa nostra”, ha precisato il colonnello Zizzo che nella mattina di oggi ha voluto verificare l´avvio dei primi posti di blocco nel casertano, come quello di Baia Verde, dove la sera del 18 settembre scorso i sicari del clan dei casalesi fecero fuoco contro il titolare di una sala giochi. I mezzi dell´Esercito passano anche dinanzi alla sartoria di via Domiziana dove, sempre il 18 settembre, furono uccisi sei immigrati africani. Soddisfatto tra gli altri il sindaco di Castel Volturno, Francesco Nuzzo: “E´una risposta concreta da parte dello Stato. Ma quelli di Castel Volturno non sono solo problemi di polizia”. Nuzzo è però preoccupato: “Qui si registrano troppe emergenze. Siamo una polveriera sociale che può scoppiare da un momento all´altro”.
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