Il censimento effettuato nelle scorse settimane nelle città di Roma, Milano e Napoli ha portato alla rilevazione di 167 campi (124 abusivi e 43 autorizzati). Sono state invece 12.346 le persone censite (delle quali 5.436 minori, con tasso di scolarizzazione molto bassa). Queste le cifre fornite dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine dell’incontro al Viminale con i commissari straordinari all’emergenza Rom, ovvero i prefetti di Roma, Milano e Napoli. “La stima che facciamo- ha però subito aggiunto Maroni- è che almeno altrettanti nomadi rispetto a quelli censiti, circa 12.000, si sono allontanati dai campi dall’inizio di giugno. Una stima che nasce da informazioni raccolte con interviste nei campi, studi fatti dalle associazioni e dalle rilevazioni aeree eseguite a giugno su Roma, Milano e Napoli”. Secondo Maroni, quindi, lo svuotamento dei campi è già di per sè “un effetto importante dell’iniziativa voluta dal governo”. Molti nomadi, soprattutto romeni -ha precisato il ministro- si sarebbero trasferiti in altri paesi d’Europa, in particolare Spagna, Francia e Svizzera. “DAI CAMPI ABUSIVI AI VILLAGGI ATTREZZATI” – Adesso, “l’obiettivo è quello di passare dai campi nomadi semplicemente autorizzati, o tollerati -ovvero quelli abusivi- ad una struttura che vogliamo chiamare ‘Villaggio attrezzato’, che significa in regola con le norme igienico-sanitarie, con prestazioni e servizi che tutti i nostri Comuni forniscono, come acqua, luce e raccolta rifiuti”, annuncia Maroni. “Quello dei villaggi attrezzati- ha aggiunto- è un modello che realizzeremo ovunque per ospitare chi, tra coloro che oggi vivono nei campi, ha diritto a stare. Gli altri campi, quelli abusivi e non attrezzati saranno chiusi e sgomberati così come prevede l’ordinanza della Protezione civile del 31 maggio. Va da sè che non consentiremo l’apertura di nuovi campi abusivi”.