Clima, Bruxelles: " Sbalorditi dall´Italia Napolitano : Difendere l´ambiente "
BRUXELLES – Il messaggio di Giorgio Napolitano arriva proprio mentre va in scena lo scontro tra Roma e Bruxelles sull’ambiente. «Nonostante la crisi finanziaria che sta colpendo i Paesi piu avanzati – afferma il presidente della Repubblica nel messaggio che, in occasione della Giornata delle Nazioni Unite contro la povertà – occorre egualmente indirizzare le relazioni economiche e commerciali internazionali e i modelli di crescita in maniera da consentire a tutti i Paesi un effettivo progresso secondo linee compatibili con la doverosa salvaguardia delle risorse naturali e del patrimonio ambientale del pianeta».
DIMAS – Intanto è tensione tra il governo italiano e la Commissione di Bruxelles, dopo che il commissario europeo all’Ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato che i dati italiani sui costi che il ‘Pacchetto clima-energia’ avrebbe sul sistema industriale nazionale (-1,14% del Pil) «non hanno nulla a che vedere con il Pacchetto Ue». Il commissario, rispondendo alla domanda di un giornalista nel corso di una conferenza stampa sulla deforestazione, aggiunge: «L’Italia è uno dei Paesi che ne uscirà meglio. Non capisco perché veda le cose così pessimisticamente, considerando che ha le competenze necessarie per l’innovazione e grandi possibilità in materia di energie rinnovabili».
LE REAZIONI – A Dimas risponde il ministero dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo: «Il Commissario Dimas prima di sbalordirsi dovrebbe rileggere il documento diffuso dalla commissione Ue (non del Governo Italiano) ‘Model-based Analysis of the 2008 EU Policy Package on climate change and renewables‘ che è stato reso noto solo a fine settembre, nonostante l’Italia chiedesse da mesi una verifica dei costi del pacchetto clima-energia senza ottenere risposta». «Le valutazioni che abbiamo fatto – ha detto Prestigiacomo – sono tratte da quegli scenari preliminari utilizzati dall’Ue per la valutazione dei costi e prendono in considerazione l’unica ipotesi che prevede il raggiungimento da parte del nostro Paese degli obiettivi del 20-20-20 (20% di fonti rinnovabili, 20% di risparmio energetico e 20% riduzione CO2, ndr). Quella ipotesi parla di un costo di 181,5 miliardi fra il 2011 e il 2020 e di un costo annuo di 18,2 miliardi, con un peso del 1,14% sul Pil. Altre valutazioni, a costi minori, prevedono esplicitamente che l’Italia non raggiunga gli obiettivi». «Ma – ha aggiunto il ministro – se il nostro paese deve assumere un impegno e valutarne i costi, deve ovviamente valutare quanto costa raggiungere l’impegno, non quanto costerebbe disattenderlo». Anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, invita il commissario europeo a essere più prudente. «I costi sono quelli giusti – ha detto il ministro a margine del convegno inaugurale del festival dell’alimentazione – l’oggettività di quei costi è dimostrata addirittura da documenti dell’Unione europea quindi io suggerisco al commissario Dimas più prudenza».
KYOTO – Più tardi il commissario ha provato a smorzare i toni («Non stiamo combattendo contro l’Italia, ma al contrario stiamo cooperando»), ricordando però che l’Italia deve «prendere provvedimenti» per mettersi in regola con le norme in vigore in applicazione del Protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas a effetto serra, avvertendo che si tratta di «un obbligo giuridico». Dimas ha voluto ricordare pure che, prima del “pacchetto” su cui sono ancora in corso i negoziati, gli Stati membri dovranno comunque rispettare gli impegni presi in precedenza, e riguardanti il periodo 2008-2012. «L’Italia – ha detto Dimas – deve ricordare che ci sono anche gli impegni di Kyoto, con obiettivi che in questo momento non è in grado di raggiungere».
SCONTRO PD-PDL – Le affermazioni di Dimas hanno provocato una serie di reazioni politiche. Per Walter Veltroni, «la posizione del governo italiano sul “pacchetto-clima” in discussione a Bruxelles è irresponsabile nel merito e rischia di isolare il nostro paese dal nucleo storico dell’Unione europea». «Come hanno detto in questi giorni i principali leader europei anche di centrodestra, da Barroso a Sarkozy a Merkel – ha spiegato il segretario del Pd – e come ha ribadito con parole esplicite e dure il commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas, la drammatica crisi finanziaria di queste settimane non ferma i mutamenti climatici e dunque non può e non deve fermare l’impegno per arginarli: un impegno che è un imperativo etico nei confronti delle generazioni future ed è anche un decisivo terreno d’innovazione tecnologica e di sviluppo, come dimostrano gli esempi di chi puntando sulle energie pulite, sull’efficienza, sulla ricerca ne ha ricavato grandi benefici in termini di occupazione e di competitività». Non si fa attendere la replica del ministro delle Politiche Europee, Andrea Ronchi: «Veltroni continua con i suoi irresponsabili attacchi e conferma di non avere a cuore gli interessi dell’Italia come dimostra anche la manifestazione del prossimo 25 ottobre. Il governo ha tutta l’intenzione di rispettare gli impegni presi a favore dell’ambiente, ma non può accettare un pacchetto che penalizza così pesantemente imprese e cittadini. L’obiettivo del nostro Paese è semplicemente quello di arrivare a un accordo equo che tenga conto degli interessi fondamentali del sistema Italia».
fonte:corrieredellasera.it
michele De Lucia